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(Italian) Intervista a Cristian Randieri: Parola alle aziende “Sistemi di Visione”
EO News Settembre 2014 - Sistemi di Visione Parola alle aziende - Intellisystem Technologies

(Italian) Intervista a Cristian Randieri: Parola alle aziende “Sistemi di Visione”

1)  Qual’é la sua opinione riguardo l’andamento del mercato (rallentamento, crescita, forte incremento…)?

Durante gli ultimi 15 anni, la tecnologia dei sistemi di visione è maturata notevolmente, diventando in alcuni casi un indispensabile strumento per l’automazione di fabbrica. L’evoluzione dei sistemi di visione per applicazioni industriali è costante, e nei prossimi anni si assisterà ancora a una significativa estensione dell’insieme delle soluzioni disponibili. Intellisystem Technologies opera nel campo dei sistemi di visione da più di dieci anni ed è costantemente attenta alle evoluzioni del relativo mercato. Progressi nello sviluppo di nuovi sensori, nel processamento di segnali digitali, nelle Fpga, nei microprocessori, nell’elettronica e nei sistemi calcolo embedded hanno ampliato lo spettro applicativo della tecnologia applicata di sistemi di visione. Il mercato dei sistemi di visione è relativamente giovane, i primi sistemi sono stati sviluppati e impiegati per applicazioni militari negli anni ’40-’50. Occorre attendere sino agli anni ’80-’90 prima di avere una reale commercializzazione delle soluzioni e quindi la creazione di un mercato vero e proprio. In questi anni e sino ai primi anni del 2000 il mercato muove i primi passi utilizzando la tecnologia di quegli anni, non ancora così evoluta come quella dei nostri giorni. Lo studio condotto da Frost & Sullivan dal titolo ‘Analysis of the Global Industrial Machine Vision Market’ ha rilevato che nel 2012 il mercato ha prodotto un fatturato di 4,5 miliardi di dollari e stima che lo stesso raggiunga, entro il 2016, i 6,75 miliardi. Il rapporto include gli ambiti dei sistemi di visione, delle telecamere industriali, delle schede di acquisizione video, dei sistemi ottici e di illuminazione e dei software per sistemi di visione. La nostra esperienza ci evidenzia un forte incremento di richiesta di soluzioni inerenti i mercati tradizionali basati sui processi produttivi. I nostri clienti stanno applicando la visione industriale nelle linee di produzione a volumi elevati, compatibilmente con una domanda di soluzioni flessibili e rapide da integrare in tutti i sistemi di automazione per la fabbrica. Sebbene negli ultimi due anni la crisi del debito, insieme alle politiche di austerity e taglio dei costi di produzione abbiano comportato un nuovo assestamento, i player sono ancora ottimisti riguardo al futuro e parlano di una stabilizzazione del mercato a partire dal 2014, dopo il rallentamento subito negli scorsi anni.

2)  Quali sono le principali strategie adottate dalla vostra società sul breve/medio periodo per soddisfare al meglio le richieste di questo mercato?

Il mercato della visione artificiale tipicamente è suddiviso tra due player: i produttori di dispositivi e i system integrator. Nella prima categoria rientrano i grandi produttori di telecamere industriali, smart camera, sistemi di visione embedded, ai quali si aggiungono i produttori di sistemi di sviluppo software per le applicazioni di imaging. Alla seconda categoria appartengono invece realtà aziendali, tipo la nostra, che utilizzano i prodotti disponibili sul mercato per sviluppare soluzioni, aggiungendo competenze ingegneristiche dal punto di vista dello sviluppo software, dell’integrazione dei sistemi ed esperienza in settori specifici. Le principali strategie adottate dalla nostra azienda per incidere sul mercato della visione artificiale nascono dalle seguenti considerazioni: – I prodotti presenti sul mercato hanno caratteristiche tecniche o prestazioni talvolta insufficienti a rispondere alle necessità specifiche del cliente. – I dispositivi da impiegare possono essere troppo costosi per l’applicazione, perché pensati in origine per un utilizzo generico che non tiene in considerazione l’applicazione stessa. – È sempre più sentita la necessità di disporre di un prodotto altamente performante, con a bordo una tecnologia sempre più innovativa e sofisticata, ma allo stesso tempo caratterizzato da un costo competitivo. La nostra strategia di penetrazione di mercato si basa su un approccio di tipo ‘custom’ per la creazione di un prodotto personalizzato e specifico che sia al tempo stesso ottimizzato ed economicamente vantaggioso. In altre parole più tecniche, miriamo allo sviluppo di prodotti o sistemi “ad-hoc” che siano portatili e al tempo stesso scalabili su più piattaforme hardware e software. Una sfida che non molte aziende, allo stato attuale, sono in grado di raccogliere. Per poter trarre reale vantaggio da un tale tipo di approccio è infatti necessario, per qualsiasi produttore di dispositivi, poter contare su un partner system integrator con competenze tecnico ingegneristiche e strutture adeguate, dotato di un team specializzato in R&D operante in laboratori di sperimentazione che sia in grado di fornire soluzioni su misura, economicamente vantaggiose e, allo stesso tempo, rispondenti alle specifiche richieste del cliente. La versatilità, la flessibilità nei confronti delle esigenze del cliente e la capacità di diversificazione sono i nostri punti di forza imprescindibili per interfacciarci al mercato della visione con un approccio di tipo ‘custom’. Siamo convinti che un’azienda che racchiuda al suo interno tutte queste peculiarità può fare la differenza, in termini di competitività, per il proprio cliente, offrendo maggiore elasticità che consente di proporre soluzioni integrate e personalizzate.

3)  In che modo state implementando queste strategie (stipula di accordi/collaborazioni, nuove acquisizioni, investimento in attività di ricerca e sviluppo, in risorse umane…)?

Il segreto del nostro successo è tutto racchiuso nel nostro nucleo di R&D e nei nostri laboratori sperimentali in cui siamo in grado di costruire prototipi che andranno installati e validati a bordo macchina del cliente. Finalizzato il prodotto ‘custom’, i nostri ingegneri studiano e progettano nel dettaglio tutte le fasi di set up producendo una documentazione professionale, semplificando così l’attività del produttore che dovrà semplicemente installare i nostri sistemi sui propri macchinari, con un evidente risparmio in termini di tempistiche e costi. Le competenze a livello hardware acquisite dalla nostra azienda partono dalla conoscenza dei sensori di immagine presenti sul mercato per arrivare alla stipula di accordi di partnership con i maggiori produttori mondiali (Sony, Flir, Aptina e così via). I punti di forza della nostra realtà si basano sullo sviluppo in-house all’interno dei nostri laboratori di R&D delle attività che spaziano dall’integrazione dei sensori di immagine allo sviluppo dell’hardware su piattaforme embedded passando dalla progettazione delle schede elettroniche, lo sviluppo di firmware, alle prove di compatibilità elettromagnetica, alla progettazione meccanica sino ad arrivare ai test ambientali, termici e di compatibilità EMC.

4)  Quali sono i settori applicativi più promettenti?

Storicamente i sistemi di visione hanno avuto più successo in applicazioni dove sono stati integrati nel processo di produzione. Ad esempio, le macchine per l’assemblaggio dei circuiti stampati. Tuttavia, continui miglioramenti in termini di costi, prestazioni, robustezza algoritmica e facilità d’uso hanno incoraggiato l’uso di sistemi di visione nell’automazione della produzione in generale. Ulteriori progressi in questi settori caratterizzeranno il futuro della visione artificiale, incoraggiando nell’arco dei prossimi anni la progettazione e realizzazione di nuovi sistemi da utilizzare in nuovi piani di produzione. Pensiamo che il futuro dei sistemi di visione in termini di diffusione in nuovi settori applicativi debba includere tre fondamentali caratteristiche: 1. Devono essere sempre più veloci, ovvero devono essere sempre capaci di tenere il passo con i più moderni tassi di produzione. 2. Devono essere sempre più intuitivi e facili da usare. La facilità di utilizzo non implica solo un livello superiore in termini di “point-and-click” nell’interfaccia grafica, ma anche una gestione multilivello e la garanzia di accesso completo a tutti gli utenti del sistema previsti con diversi livelli di autorizzazioni. 3. Devono essere sempre più flessibili, portatili e scalabili al fine di essere facilmente ricollocati in funzione delle normali variazioni dei processi di produzione in cui verranno impiegati. Fatta questa premessa pensiamo che i settori più promettenti per i sistemi di visione siano quelli che spaziano tra l’elettronica, i prodotti farmacologici, i sistemi d’imballaggio, i dispositivi medici e i prodotti automotive senza nulla togliere ai prodotti consumer.

5)  Quali sono i principali fattori che distinguono la vostra azienda rispetto ai concorrenti?

Sicuramente è il nostro approccio ‘custom’ che ci permette di ottenere un sistema di visione maggiormente integrato e compatto, con minori consumi e quindi massima affidabilità, riuscendo a garantire al produttore che lo utilizzerà sui propri macchinari un sicuro vantaggio tecnologico. Questo significa, per una realtà come Intellisystem Tecnologies, avere la capacità di fornire una tecnologia definibile ‘su misura’, con in se una grande capacità di portare innovazione grazie all’impegno di una squadra di esperti in R&D. La grande flessibilità della nostra struttura ci consente di rispondere a ogni richiesta specifica del nostro cliente fornendo, ad esempio, anche soltanto la piattaforma hardware senza quella software. Allo stesso modo, la nostra capacità di realizzare un prodotto finito (hardware e software) permette ai nostri clienti di ottenere prestazioni e affidabilità difficilmente raggiungibili in altro modo. I sistemi di visione sviluppati secondo la nostra filosofia portano un grande beneficio tecnologico consentendo ai nostri clienti OEM di ottenere macchine più performanti e sicure rispetto a quelle della propria concorrenza. Ma non solo, i nostri clienti OEM grazie alle nostre tecnologie hanno uno strumento per la creazione di applicazioni personalizzate di visione che gli permette di spingersi sino alla creazione di nuovi strumenti veri e propri garantendogli un più rapido “time-to-market”.

6)  Pur non avendo la sfera di cristallo, quali sono le previsioni sul lungo termine?

Le tendenze hardware e software evidenziate continueranno a intensificarsi in futuro. L’hardware sempre più veloce, unitamente a strumenti più intelligenti e software applicativi e di sviluppo più perfezionati, consentirà una proliferazione più ampia e più profonda della visione artificiale nel settore manifatturiero. Tuttavia, attraverso i recenti progressi in termini di riduzione dei costi di produzione, insieme all’aumento di prestazioni, robustezza e facilità d’uso, faranno sì che il mercato dei sistemi di visione si espanda sempre più a ritmi sempre crescenti difficilmente ipotizzabili sino a pochi anni fa. Allo stesso tempo, gli ultimi 15 o 20 anni di applicazioni di sistemi di visione all’interno delle fabbriche hanno fatto maturare una grande esperienza dei produttori sugli usi ottimali di questi sistemi facendo maturare anche la consapevolezza che i confini applicativi di oggi continueranno a muoversi verso l’esterno. I produttori di macchine industriali in futuro considereranno la visione a bordo macchina non come una semplice curiosità, ma piuttosto come uno strumento maturo da impiegare sempre più nei loro processi di produzione. Anche se molti dei potenziali utenti di queste tecnologie potrebbero voler attendere nuove tecnologie del futuro – tra cui hardware più veloce e il software più intelligenti – gli sviluppi più recenti della tecnologia dei sistemi di visione implicano che “il futuro è adesso”, oggi è il momento più proficuo per investire in queste tecnologie.

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Intervista a Cristian Randieri, Presidente e CEO di Intellisystem Technologies, pubblicata sulla rivista EONews N. 578 – Settembre 2014.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/eonews-settembre-2014/

RFID based PPE Scanner Intellisystem

(Italian) A New RFID based “Personal Protective Equipment (PPE) Scanner”

Frutto di una costante ricerca dell’innovazione e dell’adeguamento alla domanda crescente di prodotti destinati alla sicurezza antinfortunistica, Automation Service in collaborazione con Intellisystem Technologies risponde al mercato con lo sviluppo del primo sistema elettronico automatico per la verifica delle Dotazioni di Protezione Individuale (DPI) che utilizza e integra le più moderne tecnologie Rfid nei cantieri industriali e civili. Il sistema denominato DPI Scanner ha come caratteristiche fondamentali quelle di essere facilmente installabile e utilizzabile in qualsiasi luogo: consiste in un varco elettronico tecnologicamente avanzato da installare in prossimità dei punti di accesso alle zone di lavoro, tipicamente ponteggi e costruzioni comunemente presenti nei cantieri industriali e civili. Il sistema, corredato di una piattaforma software personalizzabile, permette al responsabile della sicurezza del cantiere di applicare tutte le policy di sicurezza nel rispetto delle vigenti normative. In particolare è possibile specificare e quindi identificare le seguenti variabili: verifica del permesso di lavoro, DPI richiesti, verifica DPI soggetti a naturale scadenza, eventuali sensori per gas nocivi. Una volta impostate le regole che il sistema dovrà far rispettare è sufficiente che l’operaio di turno, dotato di tutto l’equipaggiamento e in regola col permesso di lavoro, attraversi uno specifico varco per cui il DPI Scanner verificherà in automatico e in pochi istanti la congruenza tra quanto rilevato e quanto specificato dalle policy dettate da l responsabile sicurezza del cantiere. Per far ciò è necessario integra re dei TAG Rfid in ogni DPI o equipaggiamento che dovrà essere controllato. È una soluzione hi-tech per la sicurezza che permette di ottimizzare i tempi di accesso ai cantieri nel totale rispetto delle regole.

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Automazione Oggi N. 365 – Luglio/Agosto 2013.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/ao-luglioagosto-2013

EO News Maggio 2013 Report Sistemi intelligenti - Intellisystem Technologies

(Italiano) Un nuovo mercato quello dei Sistemi intelligenti

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Oltre il mobile, il computing e l’embedded tradizionali sta progressivamente emergendo un nuovo mercato che tutti li comprende e supera; quello dei device e dei sistemi intelligenti…

Con Cristian Randieri, president & Ceo di Intellisystem Technologies; Tony Spizzichino, Ceo RF technologies di Telit; Jens Wiegand, vice president and general manager strategic marketing di Wind River

IDC li definisce come sistemi sicuri che utilizzano autonomamente sistemi operativi di alto livello, si collegano a Internet, eseguono applicazioni native o cloud- based e analizzano in real time i dati raccolti. Gli utenti, consumatori e aziende, già oggi si aspettano un’esperienza trasversale a tutti i tipi di device che utilizzano e il nuovo mercato risponderà a questa esigenza, più o meno manifesta, connettendoli attraverso una moltitudine di dispositivi, machine to machine e reti cloud personalizzate, sicure e seamless. Nel periodo 2010- 2015 la crescita media annua dei volumi mondiali di sistemi intelligenti (incluso l’embedded ed esclusi i PC e i cellulari) risulterà nell’ordine del 24% (IDC Febbraio 2012) e il valore passerà dai 520 miliardi di dollari a ben 1,2 trilioni. Se nel 2012 venivano consegnati 800 mi!ioni di unità di sistemi intelligenti, nel 2015 la società di ricerca ne prevede 2,3 miliardi e nel 2020 addirittura 25 miliardi. È proprio il caso di dire “numeri da capogiro” e opportunità di mercato da non perdere un po’ in tutte le aree, dalle città intelligenti (pensiamo all’esplosione delle grandi città in Oriente e soprattutto aziende che sono testimoni e protagoniste di questi per- corsi vorremmo fare il punto sull’evoluzione verso dispositivi sempre più intelligenti, focalizzandoci in particolare sulla capacità di interazione tra le macchine (M2M) e tra l’uomo e la macchina. Ringraziamo del contributo Cristian Randieri, president & Ceo di lntellisystem Technologies; Tony Spizzichino, Ceo RF technologies di Tel it; Jens Wiegand, vice president and general manager strategie marketing di Wjng River.

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Di seguito riportiamo l’estratto dell’articolo riguardante le risposte date da parte del nostro Presidente e CEO Cristian Randieri

1)  Alcuni analisti osservano che si sta transitando da un semplice M2M a un sistema collaborativo o “social” che i viene descritto come sistema dove i device possono ricevere e inviare messaggi, informare sul proprio status, condividere files e interagire con gli esseri umani secondo una logica peer-to-peer. A che punto slamo lungo questo percorso?  

Se da un lato le informazioni scambiate in modo Peer to Peer mediante i social network e il pervasive computing si stanno combinando per creare dei nuovi modelli di collaborazione e di decision making, dall’altro sia le persone sia le informa­zioni e le tecnologie sono sempre più interconnesse, distribuite e pervasive favorendo la convergenza tra mondo fisico e virtuale. Da tutto ciò scaturisce il concetto di Smart Business che racchiude informazioni provenienti da macchine, persone, video stream, mappe, sensori e cosi via, che vengono digitalizzate e trasferite attraverso una rete dati. Lo Smart Business si compone quindi di Smart System basati su sistemi embedded e tecnologie di rete per fornire servizi intelligenti monitorati da remoto che involvono nuovi metodi di interagire tra l’uomo e la macchina e fornitura di servizi. L’evoluzione di tali tecnologie sta nella loro totale convergenza e diffusione nel mercato.

2)  Avete esempi di prodotti/soluzioni su cui volete portare l’attenzione?  

Stiamo  lavorando a soluzioni per la sicurezza in ambienti pericolosi, nella fattispecie soluzioni per il monitoraggio del personale che lavora in impianti petrolchimici costretto a indossare DPI (Dispositivi  di  Protezione Individuale). L’idea base è quella di creare un sistema che metta assieme una rete di sensori mediante una rappresentazione  semantica dell’informazione proveniente da essi. Attraverso la lettura dei dati provenienti dai vari sensori tipo la posizione del corpo e i parametri vitali, pensiamo di poter elaborare delle informazioni chiave per poter gestire una squadra che possa intervenire in caso di emergenza. La nuova idea è quella di operare con una tecnica simile a quella adoperata dai social network che permetta a più persone di cooperare per il fine comune, salvare vite  umane  intervenendo nei tempi più brevi possibili. Pensiamo di estendere la tecnologia introdotta nel settore del petrolchimico per la sicurezza di tutte le persone ampliando le funzionalità dei social network. Vorremmo abbracciare il mercato della home health care. In questo caso pensiamo di combinare le  potenzialità dei social network con le reti di sensori per fornire servizi di supporto  all’independent  living e health support nel caso di malattie croniche e in generale negli  anziani. Ad esempio   potremmo controllare lo stato di salute dei nostri amici e parenti o aiutare gli anziani  nella  loro mobilità. Partendo dalla rappresentazione  semantica  dell’informazione  proveniente  dalla rete di sensori pensiamo di creare delle interconnessioni  tra persone sfruttando la loro naturale condivisione di attività e interessi. Pensiamo di poter  gestire possibili segnali di allerta provenienti da pattern anomali di attività registrata dai vari sensori.


3)  A livello tecnologico quali sono le più importanti caratteristiche richieste a: reti,  standard, software, cloud, hardware, sensori e così via per abilitare sistemi e device sempre più  intelligenti?  

A livello tecnologico la sfida più importante consiste nel riuscire a  combinare assieme le caratteristiche offerte dalla componente software delle applicazioni a  quelle hardware delle reti. Considerando la componente software si sfrutteranno le caratteristiche dalla tecnologia Web  2.0 (che include i Blogs, Wikis , lnstant Messaging e i Feed RSS) per poter fornire servizi ad alto livello aventi un Facebook Style che permetta ai tecnici, clienti e ingegneri di postare informazioni e allo stesso tempo imparare da altri membri della comunità secondo i più moderni  schemi di knowledge management system. Chiaramente secondo questo schema non si può prescindere dall’adoperare le  più moderne tecniche di storage distribuito che permetta alla comunità di dispositivi e persone di aggregare dati provenienti da differenti location  fornendo servizi di livello superiore quali ad esempio: enterprise application, knowledge based e customer portal. Infine l’aspetto più importante di una comunità dispositivo-persona è la sua apertura che  dovrebbe permettere a chiunque di creare applicativi che possano essere usati da altri membri  della comunità. Tali applicativi vanno creati mediante la tecnologia denominata SaaS (Software as a Service)  che possono produrre applicazioni orizzontali, tipo i package di analisi predittiva, o applicazioni verticali focalizzate su mercati specifici. Sono con­vinto che gli smart system necessiteranno alcuni anni di sviluppo. Tutte le tecnologie dovranno lavorare assieme in modo non prettamente standard per la risoluzione di pro­blemi più complessi rispetto a quelli comunemente gestiti dalle precedenti generazioni di computing. Una per tutte sarà la capacità di gestire informazioni real-time  provenienti  dalla rete secondo schemi di analisi automatica. Come risultato auspichiamo di avere un sistema tecnologico che sia capace di avere percezione  di ciò che accade attorno ai sensori, di analizzarne tutte le informazioni in termini di rischi e  possibilità e di presentare delle alternative di soluzione agli eventuali problemi che dovessero emergere.  Chiaramente il fattore più limitante sarà la disponibilità di un’adeguata larghezza di banda sui  dispositivi mobili.

4)  Mano a mano che cresce l’intelligenza della M2M quali cambiamenti si possono avere nel  ruolo dei vari player della catena di fornitura?  

A tutti i player è richiesta la capacità di sapersi adattare a un mercato in  continua evoluzione che si assocerà sempre più a quello della fornitura dei servizi. La sfida che ci attende è ardua poiché ormai la visione finale dei sistemi non è più settoriale  come un tempo, ma prevede l’interazione di diverse figure professionali tra cui i costruttori, i  distributori, gli application developer, i system integrator e gli esperti in R&D.

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Tavola Rotonda – EONews N. 564 (Maggio 2013), a cura di Francesca Prandi.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista seguire il link riportato di seguito  http://www.intellisystem.it/portfolio/eonews-maggio-2013/

A New Solution for Hand-Free Viewing - Intellisystem - Randieri

(Italian) A New Solution for Hand-Free Viewing

Intellisystem Technologies presenta una soluzione ancora più compatta e performante che definisce lo stato d’arte in termini di design e caratteristiche per la visione a mani libere.

Hand-Free Viewing - Intellisystem RandieriI nuovi occhiali LCD con interfaccia VGA sono stati progettati e realizzati per essere usati in vari campi d’applicazione che spaziano dall’industriale embedded a quello militare. Grazie al supporto di visione stereoscopica il sistema permette una visione realistica di scene in 30. Il design ergonomico permette la doppia visione, sia dall’interfaccia VGA che reale in modo simultaneo. Per il corretto funzionamento non sono necessari software di installazione e driver. Grazie alla nuova soluzione di sgancio rapido è possibile un pronto trasferimento del sistema ad altro operatore in tempi brevissimi. Il display ergonomico permette il suo utilizzo anche in presenza di comuni occhiali da vista. L’alimentazione del sistema è mediante porta USB. Supporto delle risoluzioni grafiche 640×480, 800×600, 1024×768 pixel.

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Progettare N. 358 – Novembre/Dicembre 2011.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/prog-novembredicembre-2011/

A New 3D Vision System for Automation Systems Maintenance - Intellisystem Randieri

(Italian) A New 3D Vision System for Automation Systems Maintenance

14Il sistema proposto da Intellisystem Technologies si presta a svariati campi di applicazione, dalle civili alle militari. Dotato d’interfaccia VGA standard, permette il funzionamento tipo ‘monitor’ applicato ai sistemi embedded. Il supporto di visione stereoscopica rende la visione di scene in 3D realistica. Completano le caratteristiche del sistema il design ergonomico, che permette di avere in modo simultaneo una doppia visione, sia proveniente dall’interfaccia VGA, sia reale; lo sgancio rapido del sistemò, per il pronto trasferimento ad altro operatore; il display ergonomico, per l’utilizzo anche in presenza di occhiali da vista; e il supporto delle risoluzioni grafiche (640, 480, 80Q x 600, 1.024, 768 pixel). Le applicazioni più tipiche di questa soluzione di visione sono: manutenzione di sistemi embedded e di automazione, in quanto il funzionamento hand-free facilita il lavoro del personale di assistenza e manutenzione, con accesso visivo diretto ai dati; servizi di emergenza, poiché il sistema fornisce maggiore sicurezza per il personale di servizio, lasciando le mani libere durante gli spostamenti e garantendo la qualità delle informazioni visive, come mappe, fotografie e dati di navigazione; ambito medico, in quanto è possibile visualizzare informazioni critiche o immagini, mantenendo un contatto visivo con il paziente o l’area da trattare durante gli interventi chirurgici; e militare. Il sistema consente, infine, la gestione interattiva delle informazioni, favorendo i professionisti e le organizzazioni che cercano una maggiore interattività delle informazioni con l’ambiente circostante, come musei, organizzazioni turistiche e associazioni educative.

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Automazione Oggi N. 346 – Giugno 2011.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/ao-giugno-2011/

F&N Maggio 2010 - Tavola Rotonda Nuove frontiere - Intellisystem Technologies

(Italian) Nuove frontiere per i Sistemi di Telecontrollo e Telegestione

Controllare e gestire macchine e apparati senza doversi spostare, accedere in tempo reale ai dati per supervisionare un impianto, intervenire su un allarme da remoto: ecco solo alcuni dei vantaggi offerti dai sistemi di telecontrollo e telegestione. 

Con Cristian Randieri (Intellisystem Technologies); Vittorio Agostinelli (Panasonic Electric Works Italia); Alberto Poli (Wago Elettronica); Mauro Galano (Rockwell Automation); Fabio Melegazzi (Telestar); Filippo Cubattoli (PcVue); Antonio Augelli (Siemens); Marco Ceriani (Progea); Ivan Mangialenti (Schneider Electric); Kike Revelli (Ge.Co.S. – Sistema di Gestione e di Controllo Silos); Fabio Masorati (Movactive).

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Di seguito riportiamo l’estratto dell’articolo riguardante le risposte date da parte del nostro Presidente e CEO Cristian Randieri

1)  Quali sono i settori applicativi più interessanti (dinamici) per le soluzioni di telecontrollo e telegestione?

Partirei con la definizione dei termini “telecontrollo e telegestione” poiché molti tendono a confondere tale terminologia con altri settori industriali quali ad esempio quello tipico dell’automazione. Con il termine di  telegestione si tende a comprendere tutta una serie di apparecchiature e sistemi elettronici idonei ad effettuare il controllo a distanza di impianti distribuiti indipendenti che tra loro dislocati lungo un territorio più o meno vasto. Le apparecchiature deputate per tali scopi vengono appositamente organizzate e gestite da sistemi di tipo tecnologici-informatici. In particolare i sistemi di telecontrollo rappresentano una delle applicazioni più importanti dei risultati ottenuti dalla tele gestione. Infatti tra le funzioni più importanti di un impianto di telecontrollo è possibile elencare: il controllo costante del funzionamento di impianti, la segnalazione automatica di anomalie o allarmi ed il controllo a distanza dei dispositivi. Fatta questa breve introduzione  a mio avviso i settori più interessanti dal punto di vista dinamico per l’applicazione di tali sistemi sono le reti di distribuzione nella loro accezione più ampia poiché proprio per la loro vastità e dislocazione in territori più o meno ampi implicano maggiori costi di manutenzione se la loro gestione è demandata a sistemi classici non telegestiti. Si pensi, ad esempio, alle reti di distribuzione di acqua potabile, gas, riscaldamento, illuminazione pubblica, senza escludere alcuni processi industriali. Solamente grazie alla tele gestione e telecontrollo di questi impianti è possibile espanderli in maniera dinamica a costi relativamente bassi.

2)  Quali sono le funzionalità più richieste dai clienti e quali sono le principali criticità da affrontare per realizzare una soluzione di telecontrollo o telegestione?

 Le funzionalità più richieste dai NS clienti sono molteplici tra le più importanti sicuramente:

  • L’interconnessione diretta tra le varie stazioni remote senza passare da un centro di controllo remoto per ottenere maggiore flessibilità e libertà di comunicazione;
  • Le funzioni diagnostiche e la possibilità di applicare algoritmi di manutenzione predittiva;
  • Un’interazione con l’utente di tipo user-friendly basata su interfacce utente a menù guidati che agevolano l’apprendimento da parte del personale;
  • Un’elevata scalabilità dei sistemi e loro integrazione.
  • La possibilità di trasferire i dati mediante diversi canali di telecomunicazione in funzione dalla copertura della rete da parte di operatori diversi ad esempio: operatori ADSL, GSM/GPRS/EDGE/UMTS, satellitari etc.

Proprio da queste esigenze nascono alcune criticità che vanno affrontate in loco in funzione della morfologia dell’impianto e della sua dislocazione sul territorio. L’elemento più critico è la scelta delle reti di comunicazione su cui poggiarsi per la trasmissione delle informazioni tra un nodo ed un altro della rete che si viene a creare. Infatti nel più delle volte si raggiunge la soluzione migliore adoperando un mix di tecnologie che pur garantendo un servizio affidabile offrono dei costi accettabili. Per esempio se si pensa di telegestire e quindi telecontrollare una rete idrica ci si imbatterà in impianti di medie-grandi dimensioni con dislocazioni territoriali che includono centri abitati e campagne, se poi consideriamo una geografia tipica dei paesi di montagna è facile dedurre che la scelta del canale di comunicazione non è semplice e va appurata caso per caso.

3)  Quali protocolli trasmissivi sono più adatti ad applicazioni di telecontrollo/telegestione? Ci sono tecnologie emergenti più valide di altre e perché?

 Non esistono a mio avviso dei protocolli trasmissivi più adatti o meno adatti per tali applicazioni poiché la scelta di un protocollo più che un altro va fatta in funzione della quantità dei dati da trasportare che possono variare di molto da un’applicazione all’altra. Ad esempio, oggi molti clienti iniziano a chiedere la trasmissione di fotogrammi per il controllo visivo di corsi d’acqua e dighe. Chiaramente trasmettere dei fotogrammi non è la stessa cosa che trasmettere una misura di livello o lo stato di una valvola. Sicuramente stare in uno standard ampio e diffuso tipo quello TCP/IP con accesso via Internet è la migliore scelta poiché lascia maggiori gradi di libertà per essere meglio integrato con i più diffusi standard dei canali trasmissivi. Nelle nostre applicazioni grazie a questa soluzione riusciamo ad offrire al mercato soluzioni portabili e scalabili.

4)  L’invio di dati da remoto implica l’utilizzo di reti Ethernet con accesso via Internet: quali problematiche di sicurezza ciò comporta e come si possono introdurre efficaci strategie di protezione dei dati e degli accessi?

Le problematiche di accesso e protezione dei dati sono quelle tipiche di un’infrastruttura di rete ethernet che trasferisce i propri dati utilizzando il canale internet. Chiaramente lo sforzo di protezione va commisurato in proporzione alla sensibilità, riservatezza del dato da trasferire e non dimeno dalla capacità del canale fisico utilizzato.  Pensare di proteggere il canale trasmissivo con una VPN crittografata per trasmettere lo stato di apertura o chiusura di una valvola in un ‘impianto idrico per la distribuzione dell’acqua potabile, sarebbe un po’ eccessivo mentre diverrebbe ragionevole per l’invio di misure termiche effettuate su centrali nucleari. Le soluzioni proposte da Intellisystem Technologies tengono conto di tutti questi parametri per offrire al cliente finale la soluzione più adatta compatibilmente alle sue esigenze e caratteristiche di protezione ed affidabilità.

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Tavola Rotonda – Fieldbus & Networks (Maggio 2010), a cura di Carlo Lodari.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/fn-maggio-2010/

A New UPS PoE Tele-managed solution for Remote Telecommunications Infrastructure - Intellisystem - Randieri

(Italian) A New UPS PoE Tele-managed solution for Remote Telecommunications Infrastructure

La soluzione proposta da lntellisystem Technologies garantisce la continuità di alimentazione senza micro interruzioni ad apparati PoE installati in luoghi dove le condizioni ambientali sono estreme, tipicamente da -30 a 70 °C. Si tratta di un gruppo di continuità PoE tele gestito che si presta a tutti quei casi in cui occorre installare in siti remoti, ad esempio in alta montagna, degli apparati che devono operare 24 h al giorno, garantendo elevata affidabilità di funzionamento, tipicamente per infrastrutture di telecomunicazione in tecnologia classe operatore e/o infrastrutture di monitoraggio video.

Quadretti di alimentazione PoE telegestiti - Intellisystem - Randieri

Tali sistemi sono solitamente posti in luoghi difficilmente raggiungibili, per cui la soluzione prevede la telegestione del sistema, monitorandone alcune variabili sensibili quali: allarme temperatura bassa oltre i limiti prefissati, allarme temperatura alta oltre i limiti prefissati, funzionamento in assenza di energia elettrica ovvero mediante batteria tampone, allarme manomissione quadro. Tali variabili sono facilmente gestibili mediante un’interfaccia Web o mediante variabili Snmp, in modo da permettere l’integrazione di più dispositivi all’interno di un NOC centralizzato. Tra le altre caratteristiche della soluzione figurano sei uscite PoE, funzionamento in batteria tampone garantito per 4 ore con un carico medio di 85 W, contenitore in stagno IP66 con chiusura a chiave per fissaggio a palo o a parete, supporto di sistemi di alimentazione mediante pannelli fotovoltaici o generatori eolici e la possibilità di utilizzare batterie al gel o agli ioni di litio.

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Fieldbus & Networks – Marzo 2010.

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AO N. 332 - Febbraio 2010 - A colpo d'occhio - Intellisystem Technologies

(Italiano) ‘A colpo d’occhio’: Applicazione di un sistema di monitoraggio video in un impianto petrolchimico

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L’applicazione di un sistema di monitoraggio video in un impianto petrolchimico consente l’immediata individuazione di eventuali anomalie

Da diverso tempo le grandi multinazionali che lavorano nel campo della raffinazione del petrolio si occupano di tematiche di automazione di processo e sistemi per la tutela della sicurezza dei propri lavoratori. La sfida che continuamente si propone consiste nel garantire l’ottimizzazione delle risorse logistiche semplificando i cablaggi, l’uso e la manutenzione. Tutto senza trascurare l’aspetto più importante: limitare l’esposizione dei propri lavoratori al pericolo e preservarne la salute, garantendo loro l’incolumità. I sistemi messi a punto da Intellisystem Technologies offrono una valida soluzione a questi problemi, in quanto l’azienda progetta e realizza tecnologie che si integrano ad altre già esistenti a favore di una corretta ottimizzazione delle risorse disponibili. Inoltre, la continua evoluzione delle tecnologie di comunicazione digitale, che riguardano i sistemi per l’automazione di processo, ha fortemente modificato le tecniche e metodologie usate negli apparati di controllo, a favore di una sempre più spinta integrazione e coesistenza di più standard di comunicazione. In particolare, i processi distribuiti richiedono l’uso di soluzioni intelligenti, dispositivi di controllo e apparati di misura capaci di comunicare tra loro. L’esigenza di passare a una tecnologia di tipo Ethernet o di integrarla nasce dai vantaggi che se ne traggono in termini di semplificazione dei cablaggi, gestione dei sistemi e manutenzione, nonché di scalabilità.

 Segnalazioni da remoto

La soluzione di telecontrollo remoto e videosorveglianza over IP descritta di seguito è stata pensata per rispondere alle esigenze di una delle raffinerie ERG presenti nel polo petrolchimico di Siracusa. Il committente necessitava di un impianto di monitoraggio video intelligente, non solo da utilizzare come sistema per la sicurezza della produzione e dei lavoratori, ma anche capace di integrarsi con le tecnologie di controllo di processo già presenti nella sala quadri dell’impianto. In particolare, veniva richiesto l’interfacciamento di una postazione client di monitoraggio video con un sistema video-wall già presente in sala quadri, capace di fornire agli addetti una visione realistica delle variabili di controllo e produzione in essere, nonché una panoramica delle immagini provenienti dall’impianto. La soluzione offerta da Intellisystem insieme alla ditta DiPietro Automazione, che si è occupata dell’installazione dei sistemi, del loro cablaggio e dell’ingegneria di dettaglio, ha previsto l’utilizzo delle ‘networkcamere’ industriali Pan Tilt Zoom, di ultima generazione. Grazie alle loro caratteristiche di scalabilità e integrazione in una rete Ethernet in fibra ottica, esse si sono potute inserire senza interferire con gli apparati preesistenti in raffineria. La soluzione ‘Network Video Solution’ adottata rappresenta di fatto lo stato d’arte delle soluzioni per il monitoraggio remoto e offre benefici ben superiori a quelli offerti dagli equivalenti sistemi analogici. La flessibilità dei prodotti scelti ha semplificato l’integrazione della soluzione con altri sistemi di automazione industriale già presenti in loco. Valido strumento di controllo, il sistema offre in tempo reale uno streaming video di ciò che realmente accade nei punti più critici dell’impianto. Infatti, grazie alla tecnologia impiegata è possibile monitorare visivamente in realtime alcune parti dell’impianto, controllando ad esempio i bruciatori e le emissioni di fumi dal camino principale. In questo modo, oltre a osservare i parametri tipici di controllo di processo, si ha a disposizione un apparato di monitoraggio video gestibile da remoto, che permette in pochi istanti la verifica e la supervisione di alcune variabili oggettive ed euristiche, difficilmente quantizzabili dal normale sistema di controllo di processo. Nello specifico, una diversa colorazione dei fumi di scarico dei camini indica una condizione di anomalia nel funzionamento dell’impianto; questa rilevazione, unitamente alla misurazione di alcune variabili di processo, consente agli operatori presenti nella sala controllo di individuare e risolvere prontamente eventuali problematiche. Inoltre, non sempre il sistema di automazione effettua in maniera capillare tutte le misure; a volte alcune variabili secondarie vengono misurate localmente, mediante strumenti analogici quali manometri e termometri, che, nel caso in cui il sistema centrale segnali un’anomalia di funzionamento, rappresentano un valido strumento per individuare in modo preciso e tempestivo la causa di tale problema. Grazie al sistema installato, invece, è possibile rilevare visivamente, da remoto, anche le variazioni che in condizioni usuali verrebbero rilevate solo utilizzando degli strumenti analogici, direttamente in campo, ottimizzando di fatto i tempi d’intervento e d’individuazione certa della causa di guasto dalla sala controllo centrale. Non solo, nel caso in cui si presenti un’anomalia di funzionamento grave, che richieda l’esecuzione di operazioni manuali sul posto, il sistema permette la valutazione del rischio inerente l’invio di un operatore.

 Ampliamenti futuri

 Il sistema così realizzato verrà in futuro ampliato, sono infatti già previste alcune integrazioni, ad esempio l’estensione dei punti di ripresa dagli attuali dodici ai futuri 24 e l’utilizzo di termocamere in grado di ‘mappare’ il calore in immagini, permettendo una più accurata individuazione delle anomalie termiche, meccaniche, idrauliche ed elettroniche. In una seconda fase si intende integrare il sistema con l’apparato di automazione di processo DCS mediante algoritmi di ‘image processing’ atti a riconoscere eventi particolari, tipo un’anomala colorazione dei fumi di scarico in atmosfera.

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Automazione Oggi N. 332 – Febbraio 2010.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/ao-febbraio-2010/

Intellisystem Technologies