(Italian) Nuove frontiere per i Sistemi di Telecontrollo e Telegestione
Controllare e gestire macchine e apparati senza doversi spostare, accedere in tempo reale ai dati per supervisionare un impianto, intervenire su un allarme da remoto: ecco solo alcuni dei vantaggi offerti dai sistemi di telecontrollo e telegestione.
Con Cristian Randieri (Intellisystem Technologies); Vittorio Agostinelli (Panasonic Electric Works Italia); Alberto Poli (Wago Elettronica); Mauro Galano (Rockwell Automation); Fabio Melegazzi (Telestar); Filippo Cubattoli (PcVue); Antonio Augelli (Siemens); Marco Ceriani (Progea); Ivan Mangialenti (Schneider Electric); Kike Revelli (Ge.Co.S. – Sistema di Gestione e di Controllo Silos); Fabio Masorati (Movactive).
______
Di seguito riportiamo l’estratto dell’articolo riguardante le risposte date da parte del nostro Presidente e CEO Cristian Randieri
1) Quali sono i settori applicativi più interessanti (dinamici) per le soluzioni di telecontrollo e telegestione?
Partirei con la definizione dei termini “telecontrollo e telegestione” poiché molti tendono a confondere tale terminologia con altri settori industriali quali ad esempio quello tipico dell’automazione. Con il termine di telegestione si tende a comprendere tutta una serie di apparecchiature e sistemi elettronici idonei ad effettuare il controllo a distanza di impianti distribuiti indipendenti che tra loro dislocati lungo un territorio più o meno vasto. Le apparecchiature deputate per tali scopi vengono appositamente organizzate e gestite da sistemi di tipo tecnologici-informatici. In particolare i sistemi di telecontrollo rappresentano una delle applicazioni più importanti dei risultati ottenuti dalla tele gestione. Infatti tra le funzioni più importanti di un impianto di telecontrollo è possibile elencare: il controllo costante del funzionamento di impianti, la segnalazione automatica di anomalie o allarmi ed il controllo a distanza dei dispositivi. Fatta questa breve introduzione a mio avviso i settori più interessanti dal punto di vista dinamico per l’applicazione di tali sistemi sono le reti di distribuzione nella loro accezione più ampia poiché proprio per la loro vastità e dislocazione in territori più o meno ampi implicano maggiori costi di manutenzione se la loro gestione è demandata a sistemi classici non telegestiti. Si pensi, ad esempio, alle reti di distribuzione di acqua potabile, gas, riscaldamento, illuminazione pubblica, senza escludere alcuni processi industriali. Solamente grazie alla tele gestione e telecontrollo di questi impianti è possibile espanderli in maniera dinamica a costi relativamente bassi.
2) Quali sono le funzionalità più richieste dai clienti e quali sono le principali criticità da affrontare per realizzare una soluzione di telecontrollo o telegestione?
Le funzionalità più richieste dai NS clienti sono molteplici tra le più importanti sicuramente:
- L’interconnessione diretta tra le varie stazioni remote senza passare da un centro di controllo remoto per ottenere maggiore flessibilità e libertà di comunicazione;
- Le funzioni diagnostiche e la possibilità di applicare algoritmi di manutenzione predittiva;
- Un’interazione con l’utente di tipo user-friendly basata su interfacce utente a menù guidati che agevolano l’apprendimento da parte del personale;
- Un’elevata scalabilità dei sistemi e loro integrazione.
- La possibilità di trasferire i dati mediante diversi canali di telecomunicazione in funzione dalla copertura della rete da parte di operatori diversi ad esempio: operatori ADSL, GSM/GPRS/EDGE/UMTS, satellitari etc.
Proprio da queste esigenze nascono alcune criticità che vanno affrontate in loco in funzione della morfologia dell’impianto e della sua dislocazione sul territorio. L’elemento più critico è la scelta delle reti di comunicazione su cui poggiarsi per la trasmissione delle informazioni tra un nodo ed un altro della rete che si viene a creare. Infatti nel più delle volte si raggiunge la soluzione migliore adoperando un mix di tecnologie che pur garantendo un servizio affidabile offrono dei costi accettabili. Per esempio se si pensa di telegestire e quindi telecontrollare una rete idrica ci si imbatterà in impianti di medie-grandi dimensioni con dislocazioni territoriali che includono centri abitati e campagne, se poi consideriamo una geografia tipica dei paesi di montagna è facile dedurre che la scelta del canale di comunicazione non è semplice e va appurata caso per caso.
3) Quali protocolli trasmissivi sono più adatti ad applicazioni di telecontrollo/telegestione? Ci sono tecnologie emergenti più valide di altre e perché?
Non esistono a mio avviso dei protocolli trasmissivi più adatti o meno adatti per tali applicazioni poiché la scelta di un protocollo più che un altro va fatta in funzione della quantità dei dati da trasportare che possono variare di molto da un’applicazione all’altra. Ad esempio, oggi molti clienti iniziano a chiedere la trasmissione di fotogrammi per il controllo visivo di corsi d’acqua e dighe. Chiaramente trasmettere dei fotogrammi non è la stessa cosa che trasmettere una misura di livello o lo stato di una valvola. Sicuramente stare in uno standard ampio e diffuso tipo quello TCP/IP con accesso via Internet è la migliore scelta poiché lascia maggiori gradi di libertà per essere meglio integrato con i più diffusi standard dei canali trasmissivi. Nelle nostre applicazioni grazie a questa soluzione riusciamo ad offrire al mercato soluzioni portabili e scalabili.
4) L’invio di dati da remoto implica l’utilizzo di reti Ethernet con accesso via Internet: quali problematiche di sicurezza ciò comporta e come si possono introdurre efficaci strategie di protezione dei dati e degli accessi?
Le problematiche di accesso e protezione dei dati sono quelle tipiche di un’infrastruttura di rete ethernet che trasferisce i propri dati utilizzando il canale internet. Chiaramente lo sforzo di protezione va commisurato in proporzione alla sensibilità, riservatezza del dato da trasferire e non dimeno dalla capacità del canale fisico utilizzato. Pensare di proteggere il canale trasmissivo con una VPN crittografata per trasmettere lo stato di apertura o chiusura di una valvola in un ‘impianto idrico per la distribuzione dell’acqua potabile, sarebbe un po’ eccessivo mentre diverrebbe ragionevole per l’invio di misure termiche effettuate su centrali nucleari. Le soluzioni proposte da Intellisystem Technologies tengono conto di tutti questi parametri per offrire al cliente finale la soluzione più adatta compatibilmente alle sue esigenze e caratteristiche di protezione ed affidabilità.
___________
Tavola Rotonda – Fieldbus & Networks (Maggio 2010), a cura di Carlo Lodari.
Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/fn-maggio-2010/
You must belogged in to post a comment.