Case Study

(Italian) How to defend against drones
How to Defend Against Drones - Intellisystem Technologies - Randieri HD

(Italian) How to defend against drones

Sono tecnologicamente avanzati, ma hanno anche un lato oscuro che molti sottovalutano: i droni possono essere impiegati per violare la privacy altrui o commettere reati. Ecco come difendersi da queste insidie nascoste.

I droni, anche conosciuti come UAV, sono velivoli senza un pilota umano a bordo. Nati negli ultimi anni come arma tattica militare, i droni trovano oggi innumerevoli applicazioni nel campo industriale e civile: dall’aerofotogrammetria fino all’analisi termica di impianti industriali e alla vigilanza di sicurezza. Il loro volo è controllato da un pilota a terra mediante un controller remoto. Vi è un’ampia varietà di forme, dimensioni, configurazioni e caratteristiche di un drone; ma tutti vengono pilotati mediante segnali in radiofrequenza. Il mercato mondiale degli UAV cresce vertiginosamente ogni giorno, infatti, appaiono nel mercato nuovi modelli a favore della loro riduzione di costo tanto che oggi è possibile comprare un drone al costo di uno smartphone controllandone il volo mediante una semplice app. Di fatto i droni commerciali sono facili da reperire, facili da pilotare, possono essere facilmente adattati per trasportare pesi (e quindi dispositivi elettronici) volando ad un’altitudine estremamente bassa. Sicuramente un incubo per tutti coloro che sino ad oggi avevano inteso la protezione dello spazio aereo come un compito da condurre attraverso operazioni militari che prevedano il lancio di missili intercettori. La diffusione costante e continua dei droni può essere vista come una cosa positiva. C’è però da tener presente che in alcuni casi un loro utilizzo improprio può creare dei problemi. Non tutti infatti sono disposti ad avere oggetti volanti sopra le proprie teste, o sopra le proprietà private, oggetti pilotati da sconosciuti e oggi in grado di effettuare riprese video. A rigore di cronaca, ricordiamo come già nel 2013, durante un comizio, la cancelliera Angela Merkel si sia trovata a tu per tu con un drone non autorizzato atterrato a pochissimi metri dal palco. In quel caso il drone montava a bordo solamente una telecamera, ma la sua presenza ha colto tutti di sorpresa destando molto stupore e un’allerta da parte del personale addetto alla sicurezza. Più recentemente a Washington D.C. addirittura un appassionato di droni è riuscito a farne atterrare uno all’interno dei giardini della Casa Bianca, scatenando ovviamente innumerevoli reazioni dei servizi segreti. Il cattivo utilizzo dei droni commerciali ha sollevato grandi preoccupazioni anche sulla privacy delle persone più comuni in quanto la maggior parte di questi sono dotati di telecamere che possono invadere la privacy dei cittadini, scattando foto e video di persone e proprietà. Ma non solo, i droni sono sempre più usati per scopi criminali quali ad esempio il contrabbando, gli attentati terroristici e per raccogliere informazioni su qualsiasi luogo o persona si desideri. Tutto ciò sta creando anche problemi di carattere legale ed, in alcuni casi, è anche sfociato in eventi violenti.

Drone cattura drone

“LA MINACCIA RAPPRESENTATA DA QUESTI PICCOLI VELIVOLI APPARENTEMENTE INNOCUI STA CRESCENDO, FACENDO SCOPRIRE ALLA POPOLAZIONE IL GRANDE POTENZIALE DI QUESTA TECNOLOGIA“

Addirittura, negli Stati uniti, si sta pensando di promulgare una legge che permetta e autorizzi i cittadini di abbattere i droni che volano su aree private, qualora il proprietario senta violata la propria privacy. Ma non solo. Sempre negli USA è in atto un altro tentativo di regolamentare e dare la possibilità ai privati di difendersi dai droni usati per motivi professionali. Un consorzio di società che gestiscono la privacy ha messo a punto un servizio che, attraverso un sito internet con accesso gratuito consente, una volta registratisi, di creare un’area geografica off-limits per i droni, una sorta di nofly- zone. Una volta stabilita la zona di non sorvolo le aziende consorziate aggiornano i piani operativi di volo dei sofisticati droni che vengono usati da aziende per motivi lavorativi, implementando al loro interno tutte le aree vietate alla loro presenza. In Italia, è ormai noto il recente Regolamento Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto, ad opera dell’enAC, che ha inasprito le sanzioni e introdotto, tra l’altro, l’obbligo dei para-eliche per i droni al di sotto dei 300 grammi. Questa nuova normativa è solamente il primo passo verso una regolamentazione più ferrea dell’utilizzo dei droni. Accanto alle contromisure normative non mancano quelle tecnologiche definite col termine “operazione anti-Drone”. Il primo compito di un’operazione anti-Drone consiste nella sua individuazione: questa fase, usando il gergo militare, tecnicamente si definisce come “Surveillance & Target Acquisition”. Pur essendo molto piccoli, anche i mini-droni non sono invisibili ai radar ed emettono radiazioni termiche dai motori ed onde acustiche dalle eliche.

Aquila cattura drone - Intellisystem

Possono inoltre essere individuati attraverso contromisure elettromagnetiche capaci di captare il link video o di comando e controllo, consentendo in molti casi di determinare anche la posizione esatta del pilota. Una volta intercettato il drone è possibile tracciarne le sue traiettorie di volo e, nel caso fosse necessario, attaccarlo mediante la produzione di onde elettromagnetiche capaci di interferire con il suo funzionamento. Partendo dalla considerazione che tutti droni commerciali sono generalmente costruiti con componenti standard le cui frequenze tipiche per il controllo remoto e il link video sono sempre le stesse (più esattamente 433MHz, 900-915 MHz, 1,3 GHz, 2,4 GHz e 5,8 GHz), è molto semplice mettere in atto contromisure definite col termine di “jamming” che interrompano il collegamento radio fra il drone e il pilota. I jammers (o disturbatori di frequenze) sono degli strumenti utilizzati per inibire le trasmissioni in radiofrequenza storicamente progettati e prodotti per scopi militari e per le Forze dell’ordine in quanto, l’interruzione delle comunicazioni in un largo raggio, costituiva una valida protezione da criminali e terroristi. Alcuni, per esempio, sono stati anche destinati per inibire l’uso di detonatori per esplosivi controllati a distanza. Esistono diversi tipi di jammer, a seconda degli impieghi e degli scopi per cui si deve operare.

Jammer Multifrequenza - Intellisystem

In base al tipo di utilizzo, il jammer funziona a diverse frequenze rilasciando nell’ambiente onde radio che hanno il solo scopo di “sovrastare”, e quindi disturbare e bloccare, i segnali di trasmissione tra il drone ed il suo operatore. Considerando che alcuni droni integrano a bordo un dispositivo GPS e sono dotati di una funzione “return to home” che si attiva automaticamente nel caso si interrompa il collegamento con il pilota, dopo aver provocato un’interferenza, sarebbe anche possibile seguire il drone che fa ritorno al punto da cui è decollato, permettendo quindi di localizzare anche il pilota. Da notare che le recenti versioni di jammer anti drone presenti in commercio hanno la forma di un vero e proprio fucile ad onde elettromagnetiche che, grazie alla direttività delle antenne che integrano, provocano un disturbo selettivo indirizzato solamente verso l’oggetto che punta, nel nostro caso, appunto il drone. Sfortunatamente in Italia non esiste una normativa che, in favore della privacy, permetta l’utilizzo di qualsiasi forma di jammer poiché, in base agli Art. 340, 617 e 617 bis del Codice Penale, viene punito l’uso e l’installazione di questi sistemi. Quindi non ci rimane che aspettare del tempo sino a quando il legislatore non decida di regolamentarne l’utilizzo anche nel nostro paese così come viene fatto nel resto del mondo.

“PUR ESISTENDO SVARIATE CONTROMISURE È D’OBBLIGO UN APPROCCIO PRUDENTE SULLE NORMATIVE ASSOCIATO AD UN METODO PRAGMATICO DI APPLICAZIONE DELLA LEGGE PER TUTTI COLORO CHE IGNORANDO LE REGOLE METTONO IN PERICOLO GLI ALTRI”

Di contro esistono anche delle contromisure definite anti-jammer che danno la possibilità di rilevare l’esistenza di interferenze provocate dai jammer permettendo la loro individuazione. Oppure, i più esperti piloti di drone, possono sfruttare barriere come alberi o monumenti per evitare di essere intercettati. Le contromisure cinetiche, ovvero tutte quelle iniziative che prevedono l’abbattimento fisico del drone, a parte quelle che prevedono l’utilizzo di proiettili e missili, sono per ovvi motivi quasi sempre da escludere. I possibili danni derivanti da queste tecniche su un centro abitato sono facilmente immaginabili. Esistono però alternative cinematiche più mirate e proporzionate che allo stesso tempo sono alquanto stravaganti. Di seguito passeremo in rassegna quelle che oggi vanno più di moda tra cui alcune davvero molto bizzarre. Il drone che abbatte il drone, ad esempio, scaturisce dall’imitazione degli apparecchi volanti anti-drone già impiegati dalla polizia di Tokyo. Infatti, un gruppo di studenti della Michigan Tech university, guidata dal professore Rastgaar, ha messo a punto un prototipo di Octocottero radiocomandato in grado di individuare e disinnescare la minaccia dei droni che si siano introdotti nel proprio spazio aereo. Ribattezzando questa caccia all’intruso come la moderna “falconeria robotica”, è stato dimostrato come l’octocottero possa catturare qualunque drone nel raggio di oltre 15 metri lanciandogli una rete che lo intrappola e che di conseguenza lo fa precipitare a favore del suo recupero.

Fucile Drone Jammer

Un’altra soluzione, già da diverso tempo impiegata nei penitenziari americani, negli stadi e negli uffici governativi, prevede l’utilizzo di particolari percettori acustici ad altissima sensibilità che si attivano all’avvicinarsi di un drone, avvertendo il personale di sorveglianza. Questi speciali sensori sono stati recentemente utilizzati per vigilare sulla Maratona di Boston. Infine, concludiamo la rassegna con il metodo più ecologico che possa esistere, quello che prevede l’utilizzo di falchi ed aquile specificamente addestrati per intercettare i droni e catturarli come se fossero una loro preda. Come si può immaginare la fantasia dell’uomo è stesso sorprendente. Pensando alle possibili contromisure secondo queste ultime tecniche di difesa, non ci resta che immaginare scenari di risposta che prevedano una vera e propria battaglia tra droni in cui il drone offensivo tenderà di abbattere quello intercettore e viceversa. Tutto questo sembra surreale ma è dietro l’angolo! Il pericolo è relativamente recente e resta da vedere come sarà affrontato in situazioni di emergenza. In ogni caso, come per ogni tematica che riguarda la sicurezza esistono sempre misure e contromisure da entrambe le parti. Chi vincerà la partita sarà chi riuscirà a mettere in campo soluzioni sempre più innovative e tecnologicamente avanzate.

By Cristian Randieri. Published on Safety & Security N. 80 – May/June 2016.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/it/portfolio/ss-maggiogiugno-2016

A New RFID Technology Applied For Industrial COnstruction Site - Intellisystem Technologies - Randieri

(Italian) A New RFID Technology Applied For Industrial Construction Site

Il continuo aumento degli incidenti sul lavoro sta comportando un intensificarsi degli sforzi ed investimenti specie in ricerca tecnologica, volta ad identificare soluzioni valide per prevenire situazioni di pericolo. In questo articolo viene presentata una soluzione tecnologicamente avanzata basata sui sistemi RFId di ultima generazione che, se applicata in cantieri di medie e grandi dimensioni oppure su piattaforme petrolifere, permetterà l’abbassamento del numero degli infortuni sul luogo di lavoro favorendo al tempo stesso una maggiore responsabilizzazione dei lavoratori nell’utilizzo dei dispositivi individuali di protezione.

DPI Visual Analizer - Intellisystem Technologies

RFId è l’acronimo di “Radio-Frequency Identification”, una tecnologia che permette il riconoscimento a distanza di un oggetto tramite la trasmissione di onde elettromagnetiche effettuata mediante opportune antenne progettate capaci di identificare la particolare architettura circuitale dell’oggetto che deve essere riconosciuto, chiamato “transponder”. Ogni transponder viene identificato in modo univoco grazie ad un codice memorizzato nel proprio microchip e può assumere qualunque forma desiderata, essere esposto a condizioni esterne particolari o essere rivestito con il materiale più idoneo al tipo di utilizzo che si vuole fare dell’oggetto su cui il transponder è applicato.

Industria RFID Intellisystem Randieri

L’RFId non è una tecnologia relativamente “moderna” poiché nasce durante la Seconda Guerra mondiale in ambito militare, utilizzata per distinguere gli aerei amici da quelli nemici. I transponder di allora erano molto costosi e di notevoli dimensioni, per questo l’utilizzo dell’RFId era destinato solamente a scopi militari. I progressi tecnologici degli ultimi vent’anni e le produzioni di massa hanno reso possibile la creazione a basso costo di transponder di dimensioni ridottissime (anche pochi millimetri). La tecnologia RFId è stata quindi adottata in numerosi campi riscontrando sempre un grande successo. Si possono ricordare per esempio il Telepass, lo skipass, l’identificazione degli animali e i sistemi di antitaccheggio dei supermercati: applicazioni già molto diffuse in tutto il mondo.

RFID Operaio - Intellisystem

La continua nascita di nuovi standard internazionali che regolamentano l’utilizzo dei transponder e il continuo abbassamento dei prezzi sono oggi determinanti per l’effettiva realizzazione del progetto “The Internet of the Things”, secondo il quale ogni oggetto al mondo sarà dotato di un transponder. Sulla base di questo concetto e grazie alla costante ricerca di innovazione e alla domanda crescente di prodotti destinati alla sicurezza antinfortunistica è stato messo a punto il primo sistema elettronico automatico per la verifica delle Dotazioni di Protezione Individuale (DPI), che utilizza ed integra la tecnologia RFId nei cantieri industriali e civili unitamente alle più moderne tecniche di riconoscimento visuale. La soluzione descritta è allettante per tutti i responsabili della sicurezza poiché, grazie a questa tecnologia, chiunque si rechi sul posto di lavoro indossando dispositivi di protezione individuale nell’area di accesso viene sottoposto a una scansione automatica senza contatto semplicemente attraversando un varco elettronico. In questo modo viene verificato se i dispositivi di protezione individuale indossati sono consoni, in condizioni adeguate e fra loro compatibili. Il numero di infortuni, le giornate di malattia e i casi di malattie professionali dovrebbero così retrocedere spontaneamente ad un livello finora mai raggiunto. Il sistema comunemente denominato “DPI Visual Analyzer” ha come caratteristica fondamentale quella di essere facilmente installabile ed utilizzabile in qualsiasi cantiere industriale e civile.

Operaio RFID - Intellisystem Technologies

Di fatto la soluzione descritta consiste in un varco elettronico tecnologicamente avanzato da installare in prossimità dei punti di accesso alle zone di lavoro (tipicamente ponteggi e costruzioni comunemente presenti nei cantieri industriali e civili) unitamente a delle particolari telecamere industriali dotate di sistemi di ripresa ad alta risoluzione. Il sistema è corredato da una piattaforma software personalizzabile che permette al responsabile del cantiere di applicare tutte le policy di sicurezza nel rispetto delle vigenti normative. In particolare è possibile specificare ed identificare le seguenti variabili: riconoscimento visuale del lavoratore, DPI richiesti, verifica scadenza DPI, eventuali sensori per Gas nocivi. Una volta impostate le regole, è sufficiente che l’operaio di turno dotato di tutto l’equipaggiamento ed in regola col permesso di lavoro attraversi uno specifico varco in cui è installato il DPI Visual Analyzer per far sì che questi verifichi in automatico ed in pochi istanti la congruenza tra quanto rilevato e quanto specificato dalle policy dettate dal responsabile per la sicurezza. Per far ciò è necessario integrare dei tag RFId in ogni DPI o dispositivo che dovrà essere controllato. La soluzione descritta permette di ottimizzare i tempi di accesso ai cantieri nel rispetto delle regole massimizzando le condizioni di sicurezza con cui gli operai e i tecnici andranno ad operare. In più, grazie al riconoscimento visuale del lavoratore, è possibile individuare tutti quei casi in cui operai non autorizzati adoperino i permessi di lavoro e DPI di altre persone. Più in dettaglio il sistema è in parte basato sulla tecnologia RFId mediante la quale è in grado di identificare il personale in ingresso negli impianti, stabilimenti e cantieri tramite un badge personale con tag RFId uHF.

RFID - Intellisystem Technologies

Chiaramente una mancanza nei DPI indossati, produce un allarme che può essere segnalato in diverse modalità tra cui: SmS, email, Semafori, Buzzer, messaggi su Computer di Varco. Inoltre il sistema è capace di leggere degli appositi Tag associati ai DPI, permettendo in tempo reale di confrontarne gli identificativi con i DPI attesi in funzione dei permessi di lavoro (work permit). La piattaforma integra al suo interno la possibilità di gestire i permessi di lavoro in formato elettronico offrendo di fatto una funzionalità innovativa che permette di gestire i permessi di lavoro in modo del tutto automatico eliminando tutto il materiale cartaceo e quindi riducendone i tempi di gestione a favore di una maggiore efficienza. I dati ottenuti acquisiti al passaggio di ogni operaio sono gestiti da una centrale operativa che mediante un apposito software provvede alla loro memorizzazione in un database a fini statistici ed assicurativi rappresentando di fatto una sorta di black box da utilizzare nel malaugurato caso di incidente antinfortunistico. La soluzione descritta di fatto è una infrastruttura professionale studiata per raggiungere la massima efficienza per quanto riguarda la capacità di identificazione dei DPI garantendo:

  • Ripetibilità e stabilità;
  • Velocità di lettura;
  • Lettura di più tag contemporanei;
  • Generazione di alert multicanale in tempo reale;
  • Scalabilità e modularità dei sistemi;
  • Produzione di reports personalizzati automatici;
  • Integrazione con i sistemi informatici aziendali pre-esistenti;
  • Integrazione con le varie piattaforme HW di controllo accessi pre-esistenti.

L’architettura descritta grazie alla sua modularità è stata studiata per una semplice installazione. Può essere implementata sia in versione “manuale” mediante lettori portatili poco costosi o in versione “automatica” tramite veri e propri varchi di ingresso e uscita. Il sistema prevede che ad ogni DPI sia associato un tag RFId. L’associazione DPI – tag, avviene mediante appositi lettori/codificatori. Ogni DPI al fine di poter essere identificato dal sistema deve essere già dotato di un tag RFId uHF ISO 190006-c opportunamente pre-codificato), oppure possono essere forniti degli appositi tag RFId da codificare manualmente da applicare ai DPI preesistenti. I tag applicabili ai DPI non forniti, sono di natura diversa in funzione del DPI a cui vanno applicati, per esempio:

  • Tag in etichetta di stoffa, applicabili in giacche, guanti, scarpe;
  • Tag in formato ISO Card, integrato o applicabile su badge pre-esistenti;
  • Tag in PVC da applicare negli occhiali e piccoli dispositivi;
  • Tag rivestiti al silicone da applicare su tutti i DPI che dopo il loro utilizzo sono soggetti a lavaggio industriale ad alta temperatura.

DPI Visual Analyzer attualmente è installato presso diversi stabilimenti e raffinerie del territorio Italiano ed estero.

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Safety & Security N. 79 – Marzo/Aprile 2016.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/ss-marzoaprile-2016

A New Satellite Solution for the Remote Control of Industrial Sites - Intellisystem Teechnologies - Crisrian Randieri HD

(Italian) A New Satellite Solution for the Remote Control of Industrial Sites

Intellisystem Technologies ha messo a punto una soluzione che sfrutta la connettività satellitare per monitorare impianti e macchine in aree remote

Installazione 3 - Intellisystem Technologies

Il panorama delle piccole e medie imprese italiane è piuttosto complesso e variegato. Un elemento tuttavia accomuna le diverse realtà, ovvero l’interesse crescente per l’innovazione legato alla digitalizzazione in fabbrica che verte su nuovi modelli aziendali, in particolare per quanto riguarda i servizi a valore aggiunto offerti. Le aziende produttrici di macchinari in Italia e nel mondo da tempo si stanno avvicinando al modello di redditività basato sui servizi, poiché ritenuto un fattore che favorisce la crescita e l’incremento dei ricavi, in grado di offrire vantaggi notevoli sia alle aziende produttrici di beni di consumo sia ai loro clienti. Stiamo di fatto assistendo a un progressivo cambio generazionale nei vertici aziendali, che, contemporaneamente, è causa e conseguenza della nuova sottile percezione della ‘digital transformation’. L’esperienza digitale dei giovani imprenditori e manager è un mix tra vita privata e professionale, che inevitabilmente porta con sé la necessità di rinnovare i processi aziendali applicando lo stato dell’arte delle più moderne tecnologie dettate dalla Industry 4.0, dall’IoT e dallo smart manufacturing. Oggi non è più sufficiente realizzare prodotti validi, occorre focalizzarsi sempre più sull’assistenza post-vendita. Le aziende produttrici di macchinari capaci di mettere a punto nuovi servizi post-vendita utilizzano questo tipo di offerta per promuovere nuovi modelli aziendali rivoluzionari, che prevedono pagamenti basati sui risultati del business. Nel prossimo futuro le aziende che non saranno capaci di erogare servizi a valore aggiunto, tramite la convergenza delle moderne tecnologie offerte dal digitale, rischieranno di restare indietro in un mercato in rapida evoluzione, influenzato da innovazione, agilità e adattabilità.

Schema Impianto - Intellisystem

Ampliare gli orizzonti

È ormai provato che i progressi tecnologici favoriscono i modelli aziendali basati sull’innovazione, l’efficienza, la sostenibilità e il contenimento dei costi. Tali progressi nel campo dell’automazione spingono molte aziende a ripensare la propria strategia globale. In particolare, l’importanza dei prodotti e dei macchinari connessi nelle strategie orientate ai servizi, di pari passo con la crescente complessità che comportano, creano nuove opportunità e sfide. La maggior parte delle PMI italiane oggi si chiede “com’è possibile sfruttare al meglio i nuovi strumenti digitali e l’IT per migliorare l’efficienza e cogliere nuove opportunità di mercato?”. La risposta è articolata e riguarda la digitalizzazione intesa come globalizzazione e movimento che spinge le imprese italiane ad ampliare i propri confini, non solo geografici. La digitalizzazione unitamente alle telecomunicazioni permette di ‘essere altrove’, ovvero internazionalizzare, portare il business in aree geografiche inesplorate, ma anche in mercati diversi da quelli in cui si opera. È proprio nel settore delle telecomunicazioni abbinate alla produzione dei sistemi embedded che Intellisystem Technologies entra in scena, offrendo dispositivi e soluzioni per il controllo remoto di impianti e macchinari industriali, che grazie alla connettività satellitare non hanno più vincoli di spazio. In quest’ottica l’azienda offre molti tipi di servizi abilitati dal passaggio inesorabile verso la rete interconnessa di dispositivi basati sull’IoT. La tecnologia satellitare oggi è in grado di fornire collegamenti di comunicazione vitali per aree remote, dove le reti terrestri non sono disponibili o fuori portata. Nonostante il roll-out di reti terrestri in molte parti del mondo, rimangono molte regioni e siti industriali non collegati, basti pensare per esempio a tutti i siti di estrazione mineraria e petrolifera tipicamente dislocati in regioni disabitate o desertiche. Nondimeno rimane fisicamente impossibile connettere realtà industriali e utenti in mare o in aria se non via satellite o non vi è business case per giustificare i costi di roll-out della fibra in aree remote, scarsamente popolate. Come tale, la tecnologia satellitare ha un ruolo essenziale nel rendere possibili nuove applicazioni e processi di business, che stanno facendo dell’IoT una realtà. Secondo quest’ottica l’offerta di Intellisystem Technologies mira al collegamento degli asset aziendali remoti che prevedono operazioni commerciali e di service, fornendo servizi chiavi in mano per fornire connettività in presenza di criticità abbinata alla progettazione, produzione e installazione di dispositivi basati sull’IoT, per condurre il monitoraggio di impianti favorendo la gestione delle risorse in tempo reale in siti non presidiati e piattaforme offshore. Sulla base di queste attività si prevede che una nuova generazione di applicazioni dell’IoT emergerà dalla connettività di dispositivi intelligenti. Dato che le previsioni stimano la connessione di miliardi di dispositivi in tutto il mondo, è facile immaginare che la scala potenziale dell’IoT richieda una copertura di rete onnipresente tra gli operatori satellitari e servizi di trasporto integrati, anche in località remote. Ma vediamo in un caso reale come si possono applicare queste tecnologie.

Installazione 1 - Intellisystem Technologies

La tecnologia satellitare rende possibili nuove applicazioni e processi di business

Un caso applicativo in zone remote

Una nota azienda italiana costruttrice di gruppi elettrogeni industriali, operante sui mercati esteri, aveva la necessità di ridurre gli esosi costi dovuti agli interventi di manutenzione da effettuare on-site, compatibilmente con un aumento della quality of service e continuità di esercizio delle macchine, garantendo il minore down time possibile. Il cliente richiedeva una soluzione che permettesse il telecontrollo di più sistemi remoti per la generazione di energia elettrica, installati in zone non presidiate geograficamente distanti tra loro, non asservite da alcuna infrastruttura di rete terrestre. Tipicamente i luoghi di installazione di tali apparati sono in regioni del Terzo Mondo nel continente africano o in regioni arabe e sono di norma riferiti a oleodotti e ponti radio GSM. Visto che l’esigenza del cliente si focalizzava sull’affidabilità del servizio offerto, compatibilmente con i costi e la facilità delle macchine, si è optato per una soluzione che prevedesse una connettività satellitare. Considerando che l’epoca attuale è di aumento del traffico delle comunicazioni, il mantenimento di un elevato livello di affidabilità del servizio è da sempre per Intellisystem un requisito fondamentale, per cui l’azienda è partner dei migliori provider di connettività via satellite al mondo. Grazie a essi è stata in grado di offrire una connessione affidabile con quality of service specifico per applicazioni di monitoraggio remoto di macchinari e sistemi, garantendo una connettività always-on. La connettività satellitare unitamente alle opportune interfacce embedded con funzionalità IoT ha permesso la completa telegestione e il controllo del corretto funzionamento dei macchinari del cliente, permettendo ai tecnici addetti alla gestione dei vari impianti di monitorare e operare da remoto sui medesimi, effettuando tutte le diagnosi programmate, per garantire la massima funzionalità e continuità di servizio. Fra i punti forza della soluzione figurano la totale indipendenza dalle varie infrastrutture di rete locali, sia in termini contrattuali sia di affidabilità; la riduzione dei costi e tempi per la messa in opera dei sistemi, per cui occorre solamente effettuare il puntamento dell’antenna paraboloide e interfacciare la macchina con opportuni moduli IoT; la totale portabilità, poiché all’interno della stessa area geografica di competenza del transponder satellitare selezionato, non occorre altro che riposizionare l’antenna paraboloide senza modificare i contratti. Il tutto si è tradotto in una notevole riduzione dei costi a favore di una maggiore efficienza e scalabilità della soluzione adottata. È stato inoltre creato un data center in Italia mirato alla gestione di più impianti nei punti più disparati del Pianeta, non presidiati, in cui nella maggior parte dei casi il luogo abitato più vicino distava diverse centinaia di chilometri. Sfruttando appieno l’elevata banda passante della comunicazione satellitare è stato possibile prendere in considerazione anche operazioni di tipo realtime, con la possibilità di effettuare interventi di diagnosi predittiva sulle parti meccaniche rotanti soggette a normale usura, secondo le più moderne tecniche di ‘predictive analisys’. Non solo, è stato anche possibile veicolare all’interno della connessione un canale telefonico VoIP e remotizzare i sistemi di videosorveglianza del luogo di installazione, offrendo maggiore supporto al cliente in termini di sicurezza e assistenza per tutte le inevitabili attività di manutenzione ordinate da effettuare on-site. Il cliente è rimasto pienamente soddisfatto dei risultati ottenuti, poiché la protezione dell’investimento, l’affidabilità, l’espandibilità e la flessibilità sono state le parole chiave della soluzione offerta. Grazie a essa il cliente ha potuto ridurre drasticamente gli interventi on site, offrendo a sua volta un servizio più efficiente e meno costoso. Grazie alla connessione via satellite, poi, è stato possibile offrire un margine di sicurezza superiore rispetto a qualsiasi altra infrastruttura terrestre. Sicurezza in termini di immunità alle interferenze elettromagnetiche e totale indipendenza dalle infrastrutture che, in caso di calamità naturale, sono le prime a presentare problemi, rendendo nullo ogni tentativo di connessione con qualsiasi sistema di monitoraggio remoto.

Installazione 2 - Intellisystem Technologies

La tecnologia satellitare oggi è in grado di fornire collegamenti vitali per consentire la comunicazione con aree remote


Sviluppi futuri

In futuro si prevede di estendere tale sistema in altri contesti, al fine di integrare una fitta rete di monitoraggio, che tenga sotto controllo continuo tutte le macchine prodotte dal cliente. Sono inoltre previste alcune integrazioni, tra le quali l’utilizzo di termocamere IP in grado di ‘mappare’, da remoto, il calore in immagini, permettendo una più accurata individuazione delle anomalie termiche, meccaniche, idrauliche ed elettroniche dei vari componenti delle macchine. Questa tipologia di telecamere è particolarmente adatta anche alla sorveglianza di impianti non presidiati totalmente privi di illuminazione, caratterizzati da condizioni climatiche estreme, dove sono presenti nebbia, neve e forte vento, per cui le telecamere tradizionali non possono essere utilizzate. Sarà anche possibile assicurare il controllo visivo in condizioni particolarmente critiche, quali forte controluce, chiarore poco visibile, condizioni di scarsa visibilità in generale ecc.

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Automazione Oggi N. 389 – Aprile 2016.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/ao-aprile-2016-2/

Satellite Remote Control Systems Intellisystem

(Italian) Satellite Remote Control Systems for Unattended Remote Sites: “Hydroelectric Dam” Case Hystory

Controllo remoto via satellite di dighe situate nei luoghi di montagna non presidiati e non serviti da alcuna infrastruttura di rete

Da diversi anni Intellisystem Technologies si occupa di progettare e sviluppare sistemi di monitoraggio da remoto per la sorveglianza a distanza di aree non presidiate, atti a garantire uno streaming delle sequenze video acquisite da particolari telecamere, disposte su un’area specifica da sorvegliare, verso una centrale operativa. Qui il personale addetto al monitoraggio è deputato ad analizzare gli eventi e, in caso di allarme, gestire l’eventuale inconveniente. Le dighe si collocano tra le opere di ingegneria che hanno un alto potenziale di pericolosità, pertanto la necessità di un continuo controllo del loro comportamento, durante l’esercizio, è universalmente riconosciuta e accettata in tutti i Paesi.

Satellite Remote control systems - Intellisystem

L’esigenza del cliente

Sull’Appennino emiliano, nell’area del Comune di Portico e San Benedetto, in prossimità del fiume Montone, è in costruzione una centrale idroelettrica che intende utilizzare le acque della cascata della Brusia di Bocconi, dove esiste una diga. L’esigenza della committente Amga Energia era poter monitorare da remoto 24 ore su 24 tale diga nei suoi punti più critici. Essendo l’area di particolare rilevanza naturalistica, era richiesto che l’impianto da installare avesse il minore impatto ambientale possibile in termini di estetica e quantità di cablaggi. Non essendo presente in loco alcuna infrastruttura di rete, né cablata né wireless, era necessario implementare un sistema di trasmissione dati via satellite, che permettesse la comunicazione dati dai dispositivi installati. Per una realizzazione efficace del progetto occorreva una soluzione modulare e scalabile, che potesse essere facilmente espandibile e integrabile all’interno delle procedure di sicurezza esistenti nell’azienda committente. Come requisito prioritario, per questioni di sicurezza, veniva anche richiesta la possibilità, in futuro, di archiviare mediante video di alta qualità le immagini riprese riguardanti l’area sulla quale insiste la diga.

La soluzione proposta

Per soddisfare le esigenze del cliente è stato messo a punto un sofisticato sistema di sicurezza integrato basato sulla trasmissione dati via satellite. La soluzione offerta ha previsto l’installazione di una particolare telecamera IP ad alta risoluzione di Intellisystem Technologies (modello IT3G252IR-POE) di tipo ‘day&night’, con illuminatore infrarossi integrato e sistema di alimentazione PoE. Tale network camera è stata accuratamente selezionata sulla base delle condizioni ambientali e dei requisiti a livello di qualità dell’immagine specifici della committente. Si è optato per una soluzione di ripresa basata sulla tecnologia Ethernet, al fine di avere un sistema il più compatto possibile, in cui l’informazione video viene trattata alla stregua di una qualsiasi altra informazione digitale e, di conseguenza, può essere resa disponibile all’utente su qualunque PC o smartphone collegato a Internet o alla rete locale del sito di installazione. L’architettura del sistema è risultata molto semplificata, in quanto è stato ridotto, se non eliminato del tutto, il numero di componenti quali multiplexer, video-registratori, matrici video ecc., tipici delle soluzioni tradizionali non-IP. A questa semplificazione sono corrisposti miglioramenti nell’intero sistema in termini di affidabilità, flessibilità, espandibilità. Le funzionalità rese disponibili all’utente finale, anche non specializzato, risultano decisamente maggiori, sia per le caratteristiche intrinseche della telecamera, che permette controlli sofisticati (per esempio, integra la funzione di riconoscimento automatico di oggetti in movimento ‘motion detection’), sia per la potenza e la semplicità del software di monitoraggio, adattabile facilmente alle più svariate esigenze dell’utente. Se a questo si aggiungono l’integrazione trasparente e automatica del sistema con la rete Internet, l’accessibilità via smartphone, il controllo remotizzato delle informazioni, si ha un quadro completo delle potenzialità della soluzione proposta. Ogni PC collegato alla rete Internet è un potenziale punto di monitoraggio delle telecamere e delle registrazioni. Basta infatti avere una connessione al web e un dispositivo capace di navigare mediante un browser, per potersi collegare alla telecamera remota e vedere le immagini riprese. Il tutto senza installare alcun software. Aggiungere più postazioni di controllo remote, anche simultanee, sarà quindi, in futuro, semplice e immediato. Non di meno, l’intero sistema proposto è completamente configurabile da remoto e non richiede alcun intervento sul luogo di installazione.

Satellite Remote control systems - Intellisystem

Il sistema di trasmissione dati via satellite implementato permette la comunicazione dati dai dispositivi 
installati alla centrale operativa

La soddisfazione del cliente

Protezione dell’investimento, espandibilità e flessibilità sono le parole chiave della soluzione messa a punto, poiché aggiungere o sostituire una telecamera è un’operazione veramente semplice e poco onerosa, che non impatta direttamente sui sistemi di archiviazione. Inoltre, non sono necessari costosi sistemi di registrazione DVR (Digital Video Recorder), in quanto le telecamere sono già predisposte per inviare le immagini a un server MS Windows, Linux o FTP. La capacità del sistema di registrazione potrà essere aumentata aggiungendo dei comuni hard disk, o sostituendoli con altri più capienti. I costi di manutenzione sono dunque ridotti ai minimi termini. Dopo una facile installazione effettuata dalla ditta G.R. Sicurezza, il nuovo sistema di monitoraggio si è rivelato di grande utilità ed efficacia per evitare che una persona si dovesse recare in loco ogniqualvolta si verificasse un falso allarme. Non solo, grazie alla connessione via satellite è stato possibile offrire un margine di sicurezza superiore rispetto a qualsiasi altra infrastruttura terrestre. Sicurezza in termini di immunità alle interferenze elettromagnetiche e totale indipendenza dalle infrastrutture che, in caso di calamità naturale, sono le prime a presentare problemi, rendendo nullo ogni tentativo di connessione con qualsiasi sistema di monitoraggio remoto. L’utilizzo della tecnologia PoE integrata nella telecamera, infine, ha permesso di ridurre i cablaggi, con la conseguenza di avere un minore impatto estetico e di facilitare l’installazione. Sempre nel rispetto dell’ambiente, l’antenna satellitare con il relativo hardware è stata installata in un punto più lontano del punto di ripresa. Il cliente è rimasto particolarmente colpito dalla qualità dell’immagine offerta dalla telecamera di sorveglianza e dalla praticità di utilizzo. Si è inoltre dichiarato soddisfatto del livello di visibilità generale, anche in condizioni di scarsa illuminazione.

Vista Camera - Intellisystem

L’informazione video viene resa disponibile all’utente su qualunque PC o smartphone collegato a Internet

Sviluppi futuri

In futuro si pensa di estendere tale sistema anche ad altre dighe presenti sul territorio nazionale, al fine di integrare una fitta rete di monitoraggio, che tenga sotto controllo tutte le dighe che afferiscono alle varie centrali elettriche del cliente. Sono inoltre previste alcune integrazioni, per esempio l’estensione dei punti di ripresa e l’utilizzo di termocamere IP in grado di ‘mappare’, da remoto, il calore in immagini, permettendo una più accurata individuazione delle anomalie termiche, meccaniche, idrauliche ed elettroniche dei componenti installati nelle varie dighe. Questa tipologia di telecamere è particolarmente adatta al monitoraggio di impianti non presidiati totalmente privi di illuminazione, caratterizzati da condizioni climatiche in cui sono spesso presenti nebbia, neve e forte vento, dove le telecamere tradizionali non possono essere utilizzate. Sarà anche possibile assicurare il controllo visivo in condizioni particolarmente critiche, quali forte controluce, chiarore poco visibile, condizioni di scarsa visibilità in generale ecc. In una seconda fase si intende integrare il sistema con l’apparato di automazione di processo DCS mediante algoritmi di ‘image processing’ atti a riconoscere eventi particolari, quali la presenza di perdite nelle condotte o nell’infrastruttura.

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Fieldbus & Networks N. 86 – Febbraio 2016.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/fn-febbraio-2016/

RFID Technology for Industrial Sites intellisystem

(Italian) A new RFID Technology for Industrial Sites Security: “Cantieri Sicuri con Soluzioni Hi-Tech”

Una proposta rivolta a tutti i responsabili della sicurezza e in grado di ridurre significativamente il numero di infortuni, le giornate di malattia e i casi di malattie professionali.

Grazie alla costante ricerca di innovazione e alla domanda di prodotti destinati alla sicurezza antinfortunistica, il reparto Ricerca & Sviluppo di Intellisystem Technologies ha messo a punto il primo sistema elettronico automatico per la verifica delle Dotazioni di Protezione Individuale (DPI) che utilizza e integra la tecnologia Rfid nei cantieri industriali e civili unitamente alle più moderne tecniche di riconoscimento visuale.

RFID Operaio

Una proposta di grande interesse per tutti i responsabili della sicurezza, poiché chiunque si rechi sul posto di lavoro indossando dispositivi di protezione individuale nell’area di accesso viene sottoposto a una scansione automatica senza contatto. In questo modo viene verificato se i dispositivi di protezione individuale indossati sono corretti, in condizioni adeguate e fra loro compatibili. Il numero di infortuni, le giornate di malattia e/o casi di malattie professionali dovrebbero così calare spontaneamente a un livello finora mai raggiunto. Il sistema ‘DPI Visual Analyzer’ ha come caratteristiche fondamentali quelle di essere di facile installazione e utilizzabile in qualsiasi cantiere.

DPI Visual Analizer Intellisystem RandieriDi fatto la soluzione proposta consiste in un varco elettronico tecnologicamente avanzato, da installare in prossimità dei punti di accesso alle zone di lavoro (ad esempio ponteggi e costruzioni comunemente presenti nei cantieri industriali e civili) insieme a particolari telecamere industriali. Il sistema è corredato da una piattaforma software personalizzabile che permette al responsabile del cantiere di applicare tutte le policy di sicurezza nel rispetto delle vigenti normative. In particolare è possibile specificare e identificare le seguenti variabili: riconoscimento visuale del lavoratore, DPI richieste, verifica scadenza DPI, eventuali sensori per gas nocivi. Una volta impostato il sistema, è sufficiente che l’operaio di turno, dotato di tutto l’equipaggiamento e in regola con il permesso di lavoro, attraversi un varco, in cui è installato il DPI Visual Analyzer, per far sì che questo verifichi in automatico e in pochi istanti la congruenza tra quanto rilevato quanto specificato dalle policy dettate dal responsabile per la sicurezza. Per far ciò è necessario integrare dei tag Rfid in ogni DPI o dispositivo che dovrà essere controllato.  TAG RFID IntellisystemLa soluzione presentata permette di ottimizzare i tempi di accesso ai cantieri nel rispetto delle regole massimizzandole condizioni di sicurezza con le quali operai e tecnici dovranno operare. Inoltre, grazie al riconoscimento visivo del lavoratore, è possibile individuare tutti quei casi nei quali operai non autorizzati adoperino i permessi di lavoro e DPI di altre persone. Come funziona il nuovo sistema. Il sistema è basato in parte sulla tecnologia Rfid, attraverso la quale è possibile identificare il personale in ingresso negli impianti, stabilimenti e cantieri grazie a un badge personale con tag Rfid UHF. Una mancanza nei DPI indossati produce un allarme che può essere segnalato in diverse modalità, come sms, email, semafori, buzzer, messaggi su computer di varco. Il sistema è anche capace di leggere appositi tag associati ai DPI, permettendo in tempo reale di confrontarne gli identificativi con i DPI attesi in funzione dei permessi di lavoro. Al suo interno la piattaforma integra la possibilità di gestire i permessi di lavoro in formato elettronico offrendo di fatto una funzionalità innovativa che permette di gestire i permessi di lavoro in modo del tutto automatico eliminando tutto il materiale cartaceo e quindi riducendone i tempi di gestione a favore di una maggiore efficienza.

Industria RFID Intellisystem Randieri

I dati acquisiti al passaggio di ogni operaio sono gestiti da una centrale operativa, che, mediante un apposito software, provvede alla loro memorizzazione in un database a fini statistici e assicurativi rappresentando di fatto una sorta di ‘black box’ da utilizzare in caso di incidente antinfortunistico. La soluzione presentata è di fatto un’infrastruttura professionale creata per raggiungere la massima efficienza per ciò che riguarda la capacità di identificazione dei DPI garantendo ripetibilità e stabilità; velocità di lettura; lettura dipiù tag contemporanei; generazione di alert multicanale in tempo reale; scalabilità e modularità dei sistemi; produzione di report personalizzati automatici; integrazione con i sistemi informatici aziendali pre-esistenti; integrazione con le differenti piattaforme hardware di controllo accessi pre-esistenti. Grazie alla sua modularità l’architettura proposta è stata studiata per una semplice installazione. Può essere implementata sia in versione ‘manuale’ mediante lettori portatili poco costosi o in versione ‘automatica’ tramite veri e propri varchi di ingresso e uscita. Il sistema prevede che a ogni DPI sia associato un tag Rfid. Elmetto RFID Intellisystem RandieriL’associazione DPI – tag, avviene mediante appositi lettori/codificatori. Per poter essere identificato dal sistema ogniDPI deve essere già dotato di un tag Rfid UHF ISO 190006-c opportunamente pre-codificato, oppure possono essere forniti appositi tag Rfid da codificare manualmente e da applicare ai DPI preesistenti. I tag applicabili ai DPI non forniti sono di natura diversa in funzione del dispositivo a cui vanno applicati. Ad esempio: tag in etichetta di stoffa, applicabili in giacche, guanti, scarpe; in formato ISO Card, integrato o applicabile su badge pre-esistenti; in PVC da applicare su occhiali e piccoli dispositivi; rivestiti al silicone da applicare su tutti i DPI che dopo il loro utilizzo sono soggetti a lavaggio industriale ad alta temperatura. Attualmente il sistema è in fase di testing finale e validazione presso diversi stabilimenti e raffinerie sia in Italia che all’estero.

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Automazione Oggi N. 386 – Novembre/Dicembre 2015.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/ao-novembredicembre-2015-2/

F&N Settembre 2015 - Interventi tempestivi grazie al video - Intellisystem Technologies

(Italian) Early Intervention Through VIDEO: “Interventi tempestivi grazie al video”

Un impianto nel comparto oil&gas utilizza un sistema di monitoraggio video ‘over IP’ per il rilevamento di anomalie e il monitoraggio da remoto.

Da anni le grandi multinazionali che lavorano nel campo della raffinazione del petrolio si occupano di tematiche di automazione di processo, di sistemi per la tutela della sicurezza dei propri lavoratori e dei luoghi di lavoro. La sfida che continuamente si propone consiste nel garantire l’ottimizzazione delle risorse logistiche semplificando i cablaggi, l’uso e la manutenzione. Tutto senza trascurare l’aspetto più importante: limitare l’esposizione dei propri lavoratori al pericolo e preservarne la salute, garantendo loro l’incolumità. I sistemi messi a punto da Intellisystem Technologies offrono una valida soluzione a questi problemi, in quanto l’azienda progetta e realizza tecnologie che si integrano ad altre già esistenti a favore di una corretta ottimizzazione delle risorse disponibili. Inoltre, la continua evoluzione delle tecnologie di comunicazione digitale, che riguardano i sistemi per l’automazione di processo, ha fortemente modificato le tecniche e metodologie usate negli apparati di controllo, a favore di una sempre più spinta integrazione e coesistenza di più standard di comunicazione. In particolare, i processi distribuiti richiedono l’uso di soluzioni intelligenti, dispositivi di controllo e apparati di misura capaci di comunicare tra loro. L’esigenza di passare a una tecnologia di tipo Ethernet o di integrarla nasce dai vantaggi che se ne traggono in termini di semplificazione dei cablaggi, gestione dei sistemi e manutenzione, nonché di scalabilità.

Segnalazioni da remoto

La soluzione di telecontrollo remoto e videosorveglianza ‘over IP’ descritta di seguito è stata pensata per rispondere alle esigenze di una delle raffinerie Lukoil presenti nel polo petrolchimico di Siracusa. Il committente necessitava di un impianto di monitoraggio video intelligente, non solo da utilizzare come sistema per la sicurezza della produzione e dei lavoratori, ma anche per integrarlo con le tecnologie di controllo di processo già presenti nella sala quadri dell’impianto. In particolare, veniva richiesto l’interfacciamento di una postazione client di monitoraggio video con un sistema ‘video wall’ già presente in sala quadri, capace di fornire agli addetti una visione realistica delle variabili di controllo e produzione in essere, nonché una panoramica delle immagini provenienti dall’impianto. La soluzione, fornita da Intellisystem Technologies, ha previsto l’utilizzo di ‘networkcamere’ industriali Pan Tilt Zoom, di ultima generazione. Grazie alle loro caratteristiche di scalabilità e integrazione in una rete Ethernet in fibra ottica, esse si sono potute installare senza interferire con gli apparati preesistenti in raffineria. La soluzione ‘Network Video Solution’ adottata rappresenta di fatto lo stato d’arte delle soluzioni per il monitoraggio remoto e offre benefici ben superiori a quelli offerti dagli equivalenti sistemi analogici.

Intellisystem 1

La flessibilità dei prodotti scelti ha semplificato l’integrazione della soluzione con altri sistemi di automazione industriale già presenti in loco. Valido strumento di controllo, il sistema offre in tempo reale uno streaming video di ciò che realmente accade nei punti più critici dell’impianto. Infatti, grazie alla tecnologia impiegata è possibile monitorare visivamente in realtime alcune parti dell’impianto, controllando per esempio i bruciatori e le emissioni di fumi dal camino principale. In questo modo, oltre a osservare i parametri tipici di controllo di processo, si ha a disposizione un apparato di monitoraggio video gestibile da remoto, che permette in pochi istanti la verifica e la supervisione di alcune variabili oggettive ed euristiche, difficilmente quantizzabili dal normale sistema di controllo di processo. Nello specifico, una diversa colorazione dei fumi di scarico dei camini indica una condizione di anomalia nel funzionamento dell’impianto; questa rilevazione, unitamente alla misurazione di alcune variabili di processo, consente agli operatori presenti nella sala controllo di individuare e risolvere prontamente eventuali problematiche. Inoltre, non sempre il sistema di automazione effettua in maniera capillare tutte le misure; a volte alcune variabili secondarie vengono misurate localmente, mediante strumenti analogici quali manometri e termometri, che, nel caso in cui il sistema centrale segnali un’anomalia di funzionamento, rappresentano un valido strumento per individuare in modo preciso e tempestivo la causa di tale problema. Grazie al sistema installato, poi, è possibile rilevare visivamente, da remoto, anche le variazioni che in condizioni usuali verrebbero rilevate solo utilizzando degli strumenti analogici, direttamente in campo, ottimizzando di fatto i tempi d’intervento e d’individuazione certa della causa di guasto dalla sala controllo centrale. Infine, nel caso in cui si presenti un’anomalia di funzionamento grave, che richieda l’esecuzione di operazioni manuali sul posto, il sistema permette la valutazione del rischio inerente l’invio di un operatore.

Intellisystem 2

Ampliamenti futuri

 Il sistema così realizzato verrà in futuro ampliato, sono infatti già previste alcune integrazioni, per esempio l’estensione dei punti di ripresa e l’utilizzo di termocamere in grado di ‘mappare’ il calore in immagini, permettendo una più accurata individuazione delle anomalie termiche, meccaniche, idrauliche ed elettroniche. Infatti, grazie al nuovo sistema FSE (Flare Stacks Eye) messo a punto da Intellisystem Technologies sarà possibile assicurare il controllo visivo e il corretto funzionamento delle torce presenti in raffineria, anche in condizioni particolari quali: forte controluce, chiarore poco visibile, condizioni di scarsa visibilità dovuta alla nebbia ecc. In una seconda fase si intende integrare il sistema con l’apparato di automazione di processo DCS mediante algoritmi di ‘image processing’ atti a riconoscere eventi particolari, tipo un’anomala colorazione dei fumi di scarico in atmosfera o la presenza di perdite nelle condotte.

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A cura di Cristian Randieri, PhD. Articolo pubblicato sulla rivista Fieldbus & Networks N. 84 – Settembre 2015.    

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/fn-settembre-2015-2/

RFID based PPE Scanner Intellisystem

(Italian) A New RFID based “Personal Protective Equipment (PPE) Scanner”

Frutto di una costante ricerca dell’innovazione e dell’adeguamento alla domanda crescente di prodotti destinati alla sicurezza antinfortunistica, Automation Service in collaborazione con Intellisystem Technologies risponde al mercato con lo sviluppo del primo sistema elettronico automatico per la verifica delle Dotazioni di Protezione Individuale (DPI) che utilizza e integra le più moderne tecnologie Rfid nei cantieri industriali e civili. Il sistema denominato DPI Scanner ha come caratteristiche fondamentali quelle di essere facilmente installabile e utilizzabile in qualsiasi luogo: consiste in un varco elettronico tecnologicamente avanzato da installare in prossimità dei punti di accesso alle zone di lavoro, tipicamente ponteggi e costruzioni comunemente presenti nei cantieri industriali e civili. Il sistema, corredato di una piattaforma software personalizzabile, permette al responsabile della sicurezza del cantiere di applicare tutte le policy di sicurezza nel rispetto delle vigenti normative. In particolare è possibile specificare e quindi identificare le seguenti variabili: verifica del permesso di lavoro, DPI richiesti, verifica DPI soggetti a naturale scadenza, eventuali sensori per gas nocivi. Una volta impostate le regole che il sistema dovrà far rispettare è sufficiente che l’operaio di turno, dotato di tutto l’equipaggiamento e in regola col permesso di lavoro, attraversi uno specifico varco per cui il DPI Scanner verificherà in automatico e in pochi istanti la congruenza tra quanto rilevato e quanto specificato dalle policy dettate da l responsabile sicurezza del cantiere. Per far ciò è necessario integra re dei TAG Rfid in ogni DPI o equipaggiamento che dovrà essere controllato. È una soluzione hi-tech per la sicurezza che permette di ottimizzare i tempi di accesso ai cantieri nel totale rispetto delle regole.

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Automazione Oggi N. 365 – Luglio/Agosto 2013.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/ao-luglioagosto-2013

AO N. 332 - Febbraio 2010 - A colpo d'occhio - Intellisystem Technologies

(Italiano) ‘A colpo d’occhio’: Applicazione di un sistema di monitoraggio video in un impianto petrolchimico

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L’applicazione di un sistema di monitoraggio video in un impianto petrolchimico consente l’immediata individuazione di eventuali anomalie

Da diverso tempo le grandi multinazionali che lavorano nel campo della raffinazione del petrolio si occupano di tematiche di automazione di processo e sistemi per la tutela della sicurezza dei propri lavoratori. La sfida che continuamente si propone consiste nel garantire l’ottimizzazione delle risorse logistiche semplificando i cablaggi, l’uso e la manutenzione. Tutto senza trascurare l’aspetto più importante: limitare l’esposizione dei propri lavoratori al pericolo e preservarne la salute, garantendo loro l’incolumità. I sistemi messi a punto da Intellisystem Technologies offrono una valida soluzione a questi problemi, in quanto l’azienda progetta e realizza tecnologie che si integrano ad altre già esistenti a favore di una corretta ottimizzazione delle risorse disponibili. Inoltre, la continua evoluzione delle tecnologie di comunicazione digitale, che riguardano i sistemi per l’automazione di processo, ha fortemente modificato le tecniche e metodologie usate negli apparati di controllo, a favore di una sempre più spinta integrazione e coesistenza di più standard di comunicazione. In particolare, i processi distribuiti richiedono l’uso di soluzioni intelligenti, dispositivi di controllo e apparati di misura capaci di comunicare tra loro. L’esigenza di passare a una tecnologia di tipo Ethernet o di integrarla nasce dai vantaggi che se ne traggono in termini di semplificazione dei cablaggi, gestione dei sistemi e manutenzione, nonché di scalabilità.

 Segnalazioni da remoto

La soluzione di telecontrollo remoto e videosorveglianza over IP descritta di seguito è stata pensata per rispondere alle esigenze di una delle raffinerie ERG presenti nel polo petrolchimico di Siracusa. Il committente necessitava di un impianto di monitoraggio video intelligente, non solo da utilizzare come sistema per la sicurezza della produzione e dei lavoratori, ma anche capace di integrarsi con le tecnologie di controllo di processo già presenti nella sala quadri dell’impianto. In particolare, veniva richiesto l’interfacciamento di una postazione client di monitoraggio video con un sistema video-wall già presente in sala quadri, capace di fornire agli addetti una visione realistica delle variabili di controllo e produzione in essere, nonché una panoramica delle immagini provenienti dall’impianto. La soluzione offerta da Intellisystem insieme alla ditta DiPietro Automazione, che si è occupata dell’installazione dei sistemi, del loro cablaggio e dell’ingegneria di dettaglio, ha previsto l’utilizzo delle ‘networkcamere’ industriali Pan Tilt Zoom, di ultima generazione. Grazie alle loro caratteristiche di scalabilità e integrazione in una rete Ethernet in fibra ottica, esse si sono potute inserire senza interferire con gli apparati preesistenti in raffineria. La soluzione ‘Network Video Solution’ adottata rappresenta di fatto lo stato d’arte delle soluzioni per il monitoraggio remoto e offre benefici ben superiori a quelli offerti dagli equivalenti sistemi analogici. La flessibilità dei prodotti scelti ha semplificato l’integrazione della soluzione con altri sistemi di automazione industriale già presenti in loco. Valido strumento di controllo, il sistema offre in tempo reale uno streaming video di ciò che realmente accade nei punti più critici dell’impianto. Infatti, grazie alla tecnologia impiegata è possibile monitorare visivamente in realtime alcune parti dell’impianto, controllando ad esempio i bruciatori e le emissioni di fumi dal camino principale. In questo modo, oltre a osservare i parametri tipici di controllo di processo, si ha a disposizione un apparato di monitoraggio video gestibile da remoto, che permette in pochi istanti la verifica e la supervisione di alcune variabili oggettive ed euristiche, difficilmente quantizzabili dal normale sistema di controllo di processo. Nello specifico, una diversa colorazione dei fumi di scarico dei camini indica una condizione di anomalia nel funzionamento dell’impianto; questa rilevazione, unitamente alla misurazione di alcune variabili di processo, consente agli operatori presenti nella sala controllo di individuare e risolvere prontamente eventuali problematiche. Inoltre, non sempre il sistema di automazione effettua in maniera capillare tutte le misure; a volte alcune variabili secondarie vengono misurate localmente, mediante strumenti analogici quali manometri e termometri, che, nel caso in cui il sistema centrale segnali un’anomalia di funzionamento, rappresentano un valido strumento per individuare in modo preciso e tempestivo la causa di tale problema. Grazie al sistema installato, invece, è possibile rilevare visivamente, da remoto, anche le variazioni che in condizioni usuali verrebbero rilevate solo utilizzando degli strumenti analogici, direttamente in campo, ottimizzando di fatto i tempi d’intervento e d’individuazione certa della causa di guasto dalla sala controllo centrale. Non solo, nel caso in cui si presenti un’anomalia di funzionamento grave, che richieda l’esecuzione di operazioni manuali sul posto, il sistema permette la valutazione del rischio inerente l’invio di un operatore.

 Ampliamenti futuri

 Il sistema così realizzato verrà in futuro ampliato, sono infatti già previste alcune integrazioni, ad esempio l’estensione dei punti di ripresa dagli attuali dodici ai futuri 24 e l’utilizzo di termocamere in grado di ‘mappare’ il calore in immagini, permettendo una più accurata individuazione delle anomalie termiche, meccaniche, idrauliche ed elettroniche. In una seconda fase si intende integrare il sistema con l’apparato di automazione di processo DCS mediante algoritmi di ‘image processing’ atti a riconoscere eventi particolari, tipo un’anomala colorazione dei fumi di scarico in atmosfera.

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Automazione Oggi N. 332 – Febbraio 2010.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/ao-febbraio-2010/

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