Il destino di Giovanna
è nell'amore. Lo scoprirà
attraverso gli occhi della piccola Grazia.
Con le sue doti,
Giovanna sarebbe potuta diventare medico,
fisico, ingegnere... Da medico, avrebbe
presagito e poi subito la diagnosi della
sua bambina; avrebbe cercato risposte nella
ricerca farmaceutica sentendosi però
ancora più impotente nei confronti
della malattia. Sarà lei stessa,
invece, a ri-cercare una strada per salvare
la sua bambina perché Giovanna è
un chimico farmaceutico.
Inizia una lotta
contro il tempo, contro una malattia rarissima,
e durante questa corsa giovanna ritrova
l'orologio che aveva perduto: Grazia scandisce
un tempo nuovo che giorno dopo giorno chiarisce
l'ineluttabilità del suo destino.
Attraverso gli occhi di Grazia, il cerchio
si chiude. Lo smarrimento di Giovanna lascia
il posto ad una determinazione quasi inossidabile.
Ben presto, Giovanna
si rende conto che deve lottare non solo
contro la malattia di Grazia, ma soprattutto
contro un'opinione pubblica che la vuole
morta, che giudica la sua, una condizione
non meritevole di essere vissuta. Vivere
giorno per giorno significa godere di ogni
momento in più trascorso con la piccolina.
Significa pretendere per Grazia la medesima
dignità che ogni bambino merita.
La sua storia fino
ad oggi somiglia ad una fiaba. E l'ingrediente
fondamentale di una fiaba è la lotta
tra il bene e il male; è la vita
che vince sulla morte, è la morte
da cui si rigenera la vita. |