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Green Energy: Sustainability and Environmental Impact – Interview to Cristian Randieri, President & CEO of Intellisystem Technologies
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Green Energy: Sustainability and Environmental Impact – Interview to Cristian Randieri, President & CEO of Intellisystem Technologies

Le aziende presenti sul mercato devono ormai fare i conti con concetti quali la sostenibilità e l’impatto ambientale, dimostrando ai propri clienti che anche loro propongono prodotti o soluzioni ‘green’ oltre a dimostrare di seguire al proprio interno procedure e politiche coerenti.

E’ indubbio che oggigiorno molte aziende presenti sul mercato debbano fare i conti con concetti quali la sostenibilità e l’impatto ambientale, dimostrando ai propri clienti che anche loro propongono prodotti o soluzioni ‘green’ oltre a dimostrare di seguire anche al proprio interno procedure e politiche coerenti. Diversamente correrebbero il rischio di perdere quote di business a favore di concorrenti più virtuosi. Modificare le proprie abitudini generalmente richiede un cambio di mentalità che non sempre è di semplice attuazione e che in aggiunta richiede investimenti economici rilevanti; tutto ciò potrebbe frenare questo tipo di cambiamento oppure limitare l’azione a una semplice attività di marketing con qualche annuncio sulla carta, nonostante i casi di successo non manchino. A conferma dell’importanza di questi argomenti, lo scorso dicembre la Commissione Europea ha pubblicato un pacchetto sull’economia circolare (http:// europa.eu/rapid/press-release_IP-15- 6203_it.htm) che prevede una serie di azioni per la chiusura dei cicli nei processi produttivi e nel ciclo di vita dei prodotti e dei servizi, con ricadute misurabili in termini di aumento delle percentuali di riciclo/riuso e di benefici tangibili per ambiente ed economia. Facciamo il punto con Cristian Randieri, president & CEO di Intellisystem Technologies (www.intellisystem.it), Guido Porro, amministratore delegato di Dassault Systèmes Italia ed EuroMed (www.3ds.com/it), Paolo Ellero, product manager di Ghisalba (www.ghisalba. com), Giancarlo Soro, country manager di Lexmark Italia (www.lexmark.com/ it_IT), Sophie Borgne, marketing director industry BU di Schneider Electric (www. schneider-electric.it/it/), Mauro Cappellari, business developer Critical Power di Socomec (www.socomec.it). 

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Di seguito si riporta l’estratto dell’Intervista riguardante le risposte date da parte del Presidente e CEO Cristian Randieri

1) Pensando al prodotto o servizio che offrite al mercato, in che modo questi rientrano nella classificazione di ‘Green Energy’?

Cristian Randieri: La crisi economica ci ha fatto prendere coscienza che facendo leva sull’innovazione è possibile adottare politiche di sviluppo sostenibile per il futuro del nostro pianeta. Intellisystem Technologies da diversi anni produce e integra soluzioni ad hoc per il mondo green energy basandosi sulle più moderne tecnologie che rappresentano lo stato dell’arte dell’innovazione. La nostra filosofia si basa sui servizi, sull’efficienza energetica nei comparti dell’industria e delle infrastrutture e sull’ecosostenibilità. Per molti il fattore ambientale è visto come un ostacolo allo sviluppo, per noi invece è un elemento centrale e un importante fattore di crescita. Per questo continuiamo a investire nello sviluppo di soluzioni e prodotti ecosostenibili. Puntiamo sui servizi, sull’efficienza energetica nei comparti dell’industria e delle infrastrutture, sull’ecosostenibilità, e sull’attenzione all’ambiente. Di fatto i nostri prodotti si basano sul concetto di ‘green networking’ che, dal punto di vista industriale, si traduce in una maggiore integrazione, riduzione delle distanze, più automazione e di conseguenza diminuzione dei costi di esercizio. Tutto questo ci permette di offrire soluzioni moderne sempre più a favore di una maggiore sostenibilità e redditività per i nostri clienti che adottano le nostre tecnologie. La nostra filosofia di prodotti si basa sulla riduzione dello spreco di energia in ambito industriale, basti pensare, ad esempio, ai lunghi periodi di inattività dei vari dispositivi di networking durante le ore in cui le aziende non lavorano, o allo spreco di energia legato alla lunghezza dei cavi. Qualsiasi switch di rete industriale è progettato per supportare sino a 100 m di cavo, quando in media i segmenti sono di 5-10 m. In questo contesto il nostro team di ricerca e sviluppo sta lavorando su una soluzione che permetterà agli switch industriali di rilevare la lunghezza dei cavi di rete e di conseguenza regolare i consumi energetici. Grazie a questa soluzione contiamo di ridurne sino al 60% il consumo di energia elettrica. Ma non solo, nel caso degli switch industriali PoE contiamo di poter ottimizzarne il consumo di energia con meccanismi di time scheduling che disattivino il sistema PoE quando i dispositivi ad esso interconnessi non sono in uso, per esempio nelle ore notturne o durante i weekend. Per il resto puntiamo molto sugli strumenti moderni prettamente informatici che caratterizzano la quarta rivoluzione industriale (ossia l’IoT, i Big Data e il Cloud Computing), poiché siamo convinti che la vera rivoluzione green non riguarderà solamente il settore delle nuove tecnologie hardware ma bensì si focalizzerà sempre più su quelle software che permetteranno di ottimizzare l’intera catena progettuale, produttiva e logistica, oltre a ridurre costi e consumi.

2) Come valutate la capacità o sensibilità verso i temi ambientali da parte dei vostri clienti diretti?

Intellisystem Technologies ha sempre messo in prima linea la sostenibilità ambientale, nella profonda convinzione che non sia in contrasto con le altre attività di business, e questo risultato va a riconoscere gli sforzi che sono stati fatti nel corso degli anni. Da diverso tempo per fortuna anche in Italia, la sensibilità ambientale è sempre più marcata, sia a livello di utenti finali sia di imprese. Di fatto i nostri clienti mostrano decisamente di apprezzare i nostri piani di sostenibilità unitamente ai nostri prodotti e soluzioni green. Proprio di recente a partire da un’analisi interna aziendale abbiamo condotto un mini studio in merito alla risposta dei nostri clienti in termini di sensibilità alle nostre iniziative green. I risultati ottenuti hanno evidenziato una maggiore propensione a spendere di più nei prodotti e servizi green a patto che il ritorno d’investimento sia più a medio termine che a lungo. Infatti dato il perdurare dell’instabilità dei mercati limita gli investimenti a quelli che possano essere ammortizzati in meno di 5 anni. Parimenti abbiamo notato una maggiore attenzione dei nostri clienti verso i prodotti green a patto che questi siano di qualità superiore rispetto ai sostituti grey. Altri parametri importanti sono emersi dalla nuova visione di green marketing visto come investimento strategico su cui impostare la propria strategia aziendale nel fregiarsi di adottare soluzioni e prodotti green ed ecosostenibili. In conclusione vorrei mettere in risalto l’importanza della comunicazione che ancora oggi dal punto di vista del cliente non riesce a mettere bene a confronto i prodotti green da quelli grey. I nostri clienti in generale ci richiedono sempre maggiori certificazioni e una pubblicità comparativa più spinta. Il problema purtroppo è che ancora oggi, dal punto di vista del cliente, non è facile distinguere una ‘certificazione’ corretta tra la moltitudine di marcature green presenti nel mercato. Quindi al cliente non resta altro che acquisire informazioni attingendo da varie fonti tra cui il web in cui la confusione è massima.

3) Pensando al prodotto o servizio che offrite al mercato, in che modo questi rientrano nella classificazione di ‘Green Energy’?

La crisi economica ci ha fatto prendere coscienza che facendo leva sull’innovazione è possibile adottare politiche di sviluppo sostenibile per il futuro del nostro pianeta. Intellisystem Technologies da diversi anni produce e integra soluzioni ad hoc per il mondo green energy basandosi sulle più moderne tecnologie che rappresentano lo stato dell’arte dell’innovazione. La nostra filosofia si basa sui servizi, sull’efficienza energetica nei comparti dell’industria e delle infrastrutture e sull’ecosostenibilità. Per molti il fattore ambientale è visto come un ostacolo allo sviluppo, per noi invece è un elemento centrale e un importante fattore di crescita. Per questo continuiamo a investire nello sviluppo di soluzioni e prodotti ecosostenibili. Puntiamo sui servizi, sull’efficienza energetica nei comparti dell’industria e delle infrastrutture, sull’ecosostenibilità, e sull’attenzione all’ambiente. Di fatto i nostri prodotti si basano sul concetto di ‘green networking’ che, dal punto di vista industriale, si traduce in una maggiore integrazione, riduzione delle distanze, più automazione e di conseguenza diminuzione dei costi di esercizio. Tutto questo ci permette di offrire soluzioni moderne sempre più a favore di una maggiore sostenibilità e redditività per i nostri clienti che adottano le nostre tecnologie. La nostra filosofia di prodotti si basa sulla riduzione dello spreco di energia in ambito industriale, basti pensare, ad esempio, ai lunghi periodi di inattività dei vari dispositivi di networking durante le ore in cui le aziende non lavorano, o allo spreco di energia legato alla lunghezza dei cavi. Qualsiasi switch di rete industriale è progettato per supportare sino a 100 m di cavo, quando in media i segmenti sono di 5-10 m. In questo contesto il nostro team di ricerca e sviluppo sta lavorando su una soluzione che permetterà agli switch industriali di rilevare la lunghezza dei cavi di rete e di conseguenza regolare i consumi energetici. Grazie a questa soluzione contiamo di ridurne sino al 60% il consumo di energia elettrica. Ma non solo, nel caso degli switch industriali PoE contiamo di poter ottimizzarne il consumo di energia con meccanismi di time scheduling che disattivino il sistema PoE quando i dispositivi ad esso interconnessi non sono in uso, per esempio nelle ore notturne o durante i weekend. Per il resto puntiamo molto sugli strumenti moderni prettamente informatici che caratterizzano la quarta rivoluzione industriale (ossia l’IoT, i Big Data e il Cloud Computing), poiché siamo convinti che la vera rivoluzione green non riguarderà solamente il settore delle nuove tecnologie hardware ma bensì si focalizzerà sempre più su quelle software che permetteranno di ottimizzare l’intera catena progettuale, produttiva e logistica, oltre a ridurre costi e consumi.

4) Come valutate la capacità o sensibilità verso i temi ambientali da parte dei vostri clienti diretti?

Intellisystem Technologies ha sempre messo in prima linea la sostenibilità ambientale, nella profonda convinzione che non sia in contrasto con le altre attività di business, e questo risultato va a riconoscere gli sforzi che sono stati fatti nel corso degli anni. Da diverso tempo per fortuna anche in Italia, la sensibilità ambientale è sempre più marcata, sia a livello di utenti finali sia di imprese. Di fatto i nostri clienti mostrano decisamente di apprezzare i nostri piani di sostenibilità unitamente ai nostri prodotti e soluzioni green. Proprio di recente a partire da un’analisi interna aziendale abbiamo condotto un mini studio in merito alla risposta dei nostri clienti in termini di sensibilità alle nostre iniziative green. I risultati ottenuti hanno evidenziato una maggiore propensione a spendere di più nei prodotti e servizi green a patto che il ritorno d’investimento sia più a medio termine che a lungo. Infatti dato il perdurare dell’instabilità dei mercati limita gli investimenti a quelli che possano essere ammortizzati in meno di 5 anni. Parimenti abbiamo notato una maggiore attenzione dei nostri clienti verso i prodotti green a patto che questi siano di qualità superiore rispetto ai sostituti grey. Altri parametri importanti sono emersi dalla nuova visione di green marketing visto come investimento strategico su cui impostare la propria strategia aziendale nel fregiarsi di adottare soluzioni e prodotti green ed ecosostenibili. In conclusione vorrei mettere in risalto l’importanza della comunicazione che ancora oggi dal punto di vista del cliente non riesce a mettere bene a confronto i prodotti green da quelli grey. I nostri clienti in generale ci richiedono sempre maggiori certificazioni e una pubblicità comparativa più spinta. Il problema purtroppo è che ancora oggi, dal punto di vista del cliente, non è facile distinguere una ‘certificazione’ corretta tra la moltitudine di marcature green presenti nel mercato. Quindi al cliente non resta altro che acquisire informazioni attingendo da varie fonti tra cui il web in cui la confusione è massima.

5) Di questi tempi, in molti casi, usare l’aggettivo ‘green’ è quasi un passaggio obbligato nelle iniziative di marketing se si vuole rimanere sul mercato. Quali sono le vostre esperienze in merito e, se presenti, quali sono i misurabili che aiutano a dimostrare un reale orientamento della vostra offerta?

Sono convinto che per adottare un piano di marketing che faccia leva sul concetto ‘green’ occorrano delle azioni ben specifiche. Nel caso nostro, la strategia vincente consiste nell’impostare il marketing in modo tale che i nostri clienti possano trarre vantaggi reali in termini di raggiungimento di obiettivi che a medio termine si possano tradurre in una riduzione concreta dei costi energetici. Quando mettiamo a punto una nuova strategia di green marketing siamo molto attenti nell’analizzare tutti i fattori che possano portare al successo puntando alla realizzazione di prodotti e soluzioni che possano rispondere alle esigenze reali del mercato sia nel breve sia nel lungo termine. Gli investimenti che proponiamo ai nostri clienti sono sempre economicamente sostenibili poiché scaturiscono da un’attenta analisi della concorrenza già esistente. La nostra esperienza ci insegna che il green marketing vincente si basa sul giusto trade-off tra soluzioni rispettose dell’ambiente ed economicamente convenienti. Puntiamo sempre sulla qualità dei nostri prodotti perché siamo convinti che sia l’unico modo per rimanere in gioco e per vincere la competizione quando il prezzo dei prodotti ‘green’ sarà più ragionevole o la capacità di giudizio delle aziende sarà più matura. Prima di lanciare qualsiasi strategia di green marketing facciamo riferimento a ricerche sia qualitative sia quantitative condotte sia in Italia sia all’estero. Per noi è infine molto importante che tutti in azienda, dal livello più basso ai vertici, abbiano voce in capitolo e che prendano parte al processo strategico-decisionale. Alla domanda “quali sono i principi fondamentali e le linee guida da seguire per creare un piano di green marketing di successo” rispondo che è importante riferirsi sempre al concetto di green che è relativamente ancora nuovo per molte imprese e quindi molti passi devono ancora essere fatti per rendere i nostri clienti sempre più consapevoli che un investimento in soluzioni green è un investimento valido con un ritorno a medio e lungo termine a favore dell’economia aziendale e della sostenibilità. Sono convinto che un’iniziativa finalizzata alla promozione della sostenibilità è uno dei fattori fondamentali per veicolare nuovi prodotti e servizi alle imprese e di conseguenza coinvolgerle in un progetto che sia ecosostenibile. Il marketing in un contesto di crisi economica come quella che stiamo vivendo, e di cambiamenti climatici, non può prescindere dalla customer satisfaction e dai risultati breve e medio periodo eliminando prassi molto diffuse definite con il termine ‘greenwashing’, operazione di mera facciata che di fatto in concreto non porta ad alcun effetto positivo sull’ambiente.

6) Succede a volte che alcune società siano molto attive nel realizzare prodotti, soluzioni o fornire servizi ‘green’ per i propri clienti e si dimentichino di applicare lo stesso approccio in casa propria. Quali sono le vostre esperienze in merito?

Siamo molto sensibili alle tematiche che riguardano: la responsabilità sociale, l’etica di impresa e la green economy. Siamo fortemente convinti che adottare internamente alla nostra azienda comportamenti responsabili dal punto di vista ambientale e sociale ci può consentire di competere realmente sul nostro territorio, ma anche e soprattutto all’estero. Con un dipartimento di ricerca e sviluppo sempre all’avanguardia in merito alle nuove tecnologie che riguardano il settore dell’automazione, della sicurezza e dell’IoT in genere, siamo i primi a investire nella sperimentazione di queste nuove tecnologie e metodologie sperimentandone in prima persona tutti i pro e i contro. Tengo a ribadire che oggi offrire nuove soluzioni e servizi green significa in primo luogo investire in ricerca e sviluppo. Per noi la vocazione green non rappresenta solo un’opportunità da cogliere ma è soprattutto un’occasione per la nostra azienda stessa. Progettare green significa anche operare in modo efficiente gestendo materie prime ed energia con un significativo risparmio di risorse e denaro. Dimostrare che un prodotto è sia amico dell’ambiente sia a consumo energetico minore (meno inquinante) rispetto all’analogo della concorrenza, costituisce per noi un fattore chiave per far leva sul marketing, così come investire nel benessere della comunità in cui si opera conferisce alla nostra azienda maggiore credibilità unitamente a una solida reputazione.

7) Di questi tempi, in molti casi, usare l’aggettivo ‘green’ è quasi un passaggio obbligato nelle iniziative di marketing se si vuole rimanere sul mercato. Quali sono le vostre esperienze in merito e, se presenti, quali sono i misurabili che aiutano a dimostrare un reale orientamento della vostra offerta?

Sono convinto che per adottare un piano di marketing che faccia leva sul concetto ‘green’ occorrano delle azioni ben specifiche. Nel caso nostro, la strategia vincente consiste nell’impostare il marketing in modo tale che i nostri clienti possano trarre vantaggi reali in termini di raggiungimento di obiettivi che a medio termine si possano tradurre in una riduzione concreta dei costi energetici. Quando mettiamo a punto una nuova strategia di green marketing siamo molto attenti nell’analizzare tutti i fattori che possano portare al successo puntando alla realizzazione di prodotti e soluzioni che possano rispondere alle esigenze reali del mercato sia nel breve sia nel lungo termine. Gli investimenti che proponiamo ai nostri clienti sono sempre economicamente sostenibili poiché scaturiscono da un’attenta analisi della concorrenza già esistente. La nostra esperienza ci insegna che il green marketing vincente si basa sul giusto trade-off tra soluzioni rispettose dell’ambiente ed economicamente convenienti. Puntiamo sempre sulla qualità dei nostri prodotti perché siamo convinti che sia l’unico modo per rimanere in gioco e per vincere la competizione quando il prezzo dei prodotti ‘green’ sarà più ragionevole o la capacità di giudizio delle aziende sarà più matura. Prima di lanciare qualsiasi strategia di green marketing facciamo riferimento a ricerche sia qualitative sia quantitative condotte sia in Italia sia all’estero. Per noi è infine molto importante che tutti in azienda, dal livello più basso ai vertici, abbiano voce in capitolo e che prendano parte al processo strategico-decisionale. Alla domanda “quali sono i principi fondamentali e le linee guida da seguire per creare un piano di green marketing di successo” rispondo che è importante riferirsi sempre al concetto di green che è relativamente ancora nuovo per molte imprese e quindi molti passi devono ancora essere fatti per rendere i nostri clienti sempre più consapevoli che un investimento in soluzioni green è un investimento valido con un ritorno a medio e lungo termine a favore dell’economia aziendale e della sostenibilità. Sono convinto che un’iniziativa finalizzata alla promozione della sostenibilità è uno dei fattori fondamentali per veicolare nuovi prodotti e servizi alle imprese e di conseguenza coinvolgerle in un progetto che sia ecosostenibile. Il marketing in un contesto di crisi economica come quella che stiamo vivendo, e di cambiamenti climatici, non può prescindere dalla customer satisfaction e dai risultati breve e medio periodo eliminando prassi molto diffuse definite con il termine ‘greenwashing’, operazione di mera facciata che di fatto in concreto non porta ad alcun effetto positivo sull’ambiente.

8) Succede a volte che alcune società siano molto attive nel realizzare prodotti, soluzioni o fornire servizi ‘green’ per i propri clienti e si dimentichino di applicare lo stesso approccio in casa propria. Quali sono le vostre esperienze in merito?

Siamo molto sensibili alle tematiche che riguardano: la responsabilità sociale, l’etica di impresa e la green economy. Siamo fortemente convinti che adottare internamente alla nostra azienda comportamenti responsabili dal punto di vista ambientale e sociale ci può consentire di competere realmente sul nostro territorio, ma anche e soprattutto all’estero. Con un dipartimento di ricerca e sviluppo sempre all’avanguardia in merito alle nuove tecnologie che riguardano il settore dell’automazione, della sicurezza e dell’IoT in genere, siamo i primi a investire nella sperimentazione di queste nuove tecnologie e metodologie sperimentandone in prima persona tutti i pro e i contro. Tengo a ribadire che oggi offrire nuove soluzioni e servizi green significa in primo luogo investire in ricerca e sviluppo. Per noi la vocazione green non rappresenta solo un’opportunità da cogliere ma è soprattutto un’occasione per la nostra azienda stessa. Progettare green significa anche operare in modo efficiente gestendo materie prime ed energia con un significativo risparmio di risorse e denaro. Dimostrare che un prodotto è sia amico dell’ambiente sia a consumo energetico minore (meno inquinante) rispetto all’analogo della concorrenza, costituisce per noi un fattore chiave per far leva sul marketing, così come investire nel benessere della comunità in cui si opera conferisce alla nostra azienda maggiore credibilità unitamente a una solida reputazione.

9) Pensando al prodotto o servizio che offrite al mercato, in che modo questi rientrano nella classificazione di ‘Green Energy’?

La crisi economica ci ha fatto prendere coscienza che facendo leva sull’innovazione è possibile adottare politiche di sviluppo sostenibile per il futuro del nostro pianeta. Intellisystem Technologies da diversi anni produce e integra soluzioni ad hoc per il mondo green energy basandosi sulle più moderne tecnologie che rappresentano lo stato dell’arte dell’innovazione. La nostra filosofia si basa sui servizi, sull’efficienza energetica nei comparti dell’industria e delle infrastrutture e sull’ecosostenibilità. Per molti il fattore ambientale è visto come un ostacolo allo sviluppo, per noi invece è un elemento centrale e un importante fattore di crescita. Per questo continuiamo a investire nello sviluppo di soluzioni e prodotti ecosostenibili. Puntiamo sui servizi, sull’efficienza energetica nei comparti dell’industria e delle infrastrutture, sull’ecosostenibilità, e sull’attenzione all’ambiente. Di fatto i nostri prodotti si basano sul concetto di ‘green networking’ che, dal punto di vista industriale, si traduce in una maggiore integrazione, riduzione delle distanze, più automazione e di conseguenza diminuzione dei costi di esercizio. Tutto questo ci permette di offrire soluzioni moderne sempre più a favore di una maggiore sostenibilità e redditività per i nostri clienti che adottano le nostre tecnologie. La nostra filosofia di prodotti si basa sulla riduzione dello spreco di energia in ambito industriale, basti pensare, ad esempio, ai lunghi periodi di inattività dei vari dispositivi di networking durante le ore in cui le aziende non lavorano, o allo spreco di energia legato alla lunghezza dei cavi. Qualsiasi switch di rete industriale è progettato per supportare sino a 100 m di cavo, quando in media i segmenti sono di 5-10 m. In questo contesto il nostro team di ricerca e sviluppo sta lavorando su una soluzione che permetterà agli switch industriali di rilevare la lunghezza dei cavi di rete e di conseguenza regolare i consumi energetici. Grazie a questa soluzione contiamo di ridurne sino al 60% il consumo di energia elettrica. Ma non solo, nel caso degli switch industriali PoE contiamo di poter ottimizzarne il consumo di energia con meccanismi di time scheduling che disattivino il sistema PoE quando i dispositivi ad esso interconnessi non sono in uso, per esempio nelle ore notturne o durante i weekend. Per il resto puntiamo molto sugli strumenti moderni prettamente informatici che caratterizzano la quarta rivoluzione industriale (ossia l’IoT, i Big Data e il Cloud Computing), poiché siamo convinti che la vera rivoluzione green non riguarderà solamente il settore delle nuove tecnologie hardware ma bensì si focalizzerà sempre più su quelle software che permetteranno di ottimizzare l’intera catena progettuale, produttiva e logistica, oltre a ridurre costi e consumi.

10) Come valutate la capacità o sensibilità verso i temi ambientali da parte dei vostri clienti diretti?

Intellisystem Technologies ha sempre messo in prima linea la sostenibilità ambientale, nella profonda convinzione che non sia in contrasto con le altre attività di business, e questo risultato va a riconoscere gli sforzi che sono stati fatti nel corso degli anni. Da diverso tempo per fortuna anche in Italia, la sensibilità ambientale è sempre più marcata, sia a livello di utenti finali sia di imprese. Di fatto i nostri clienti mostrano decisamente di apprezzare i nostri piani di sostenibilità unitamente ai nostri prodotti e soluzioni green. Proprio di recente a partire da un’analisi interna aziendale abbiamo condotto un mini studio in merito alla risposta dei nostri clienti in termini di sensibilità alle nostre iniziative green. I risultati ottenuti hanno evidenziato una maggiore propensione a spendere di più nei prodotti e servizi green a patto che il ritorno d’investimento sia più a medio termine che a lungo. Infatti dato il perdurare dell’instabilità dei mercati limita gli investimenti a quelli che possano essere ammortizzati in meno di 5 anni. Parimenti abbiamo notato una maggiore attenzione dei nostri clienti verso i prodotti green a patto che questi siano di qualità superiore rispetto ai sostituti grey. Altri parametri importanti sono emersi dalla nuova visione di green marketing visto come investimento strategico su cui impostare la propria strategia aziendale nel fregiarsi di adottare soluzioni e prodotti green ed ecosostenibili. In conclusione vorrei mettere in risalto l’importanza della comunicazione che ancora oggi dal punto di vista del cliente non riesce a mettere bene a confronto i prodotti green da quelli grey. I nostri clienti in generale ci richiedono sempre maggiori certificazioni e una pubblicità comparativa più spinta. Il problema purtroppo è che ancora oggi, dal punto di vista del cliente, non è facile distinguere una ‘certificazione’ corretta tra la moltitudine di marcature green presenti nel mercato. Quindi al cliente non resta altro che acquisire informazioni attingendo da varie fonti tra cui il web in cui la confusione è massima.

11) Di questi tempi, in molti casi, usare l’aggettivo ‘green’ è quasi un passaggio obbligato nelle iniziative di marketing se si vuole rimanere sul mercato. Quali sono le vostre esperienze in merito e, se presenti, quali sono i misurabili che aiutano a dimostrare un reale orientamento della vostra offerta?

Sono convinto che per adottare un piano di marketing che faccia leva sul concetto ‘green’ occorrano delle azioni ben specifiche. Nel caso nostro, la strategia vincente consiste nell’impostare il marketing in modo tale che i nostri clienti possano trarre vantaggi reali in termini di raggiungimento di obiettivi che a medio termine si possano tradurre in una riduzione concreta dei costi energetici. Quando mettiamo a punto una nuova strategia di green marketing siamo molto attenti nell’analizzare tutti i fattori che possano portare al successo puntando alla realizzazione di prodotti e soluzioni che possano rispondere alle esigenze reali del mercato sia nel breve sia nel lungo termine. Gli investimenti che proponiamo ai nostri clienti sono sempre economicamente sostenibili poiché scaturiscono da un’attenta analisi della concorrenza già esistente. La nostra esperienza ci insegna che il green marketing vincente si basa sul giusto trade-off tra soluzioni rispettose dell’ambiente ed economicamente convenienti. Puntiamo sempre sulla qualità dei nostri prodotti perché siamo convinti che sia l’unico modo per rimanere in gioco e per vincere la competizione quando il prezzo dei prodotti ‘green’ sarà più ragionevole o la capacità di giudizio delle aziende sarà più matura. Prima di lanciare qualsiasi strategia di green marketing facciamo riferimento a ricerche sia qualitative sia quantitative condotte sia in Italia sia all’estero. Per noi è infine molto importante che tutti in azienda, dal livello più basso ai vertici, abbiano voce in capitolo e che prendano parte al processo strategico-decisionale. Alla domanda “quali sono i principi fondamentali e le linee guida da seguire per creare un piano di green marketing di successo” rispondo che è importante riferirsi sempre al concetto di green che è relativamente ancora nuovo per molte imprese e quindi molti passi devono ancora essere fatti per rendere i nostri clienti sempre più consapevoli che un investimento in soluzioni green è un investimento valido con un ritorno a medio e lungo termine a favore dell’economia aziendale e della sostenibilità. Sono convinto che un’iniziativa finalizzata alla promozione della sostenibilità è uno dei fattori fondamentali per veicolare nuovi prodotti e servizi alle imprese e di conseguenza coinvolgerle in un progetto che sia ecosostenibile. Il marketing in un contesto di crisi economica come quella che stiamo vivendo, e di cambiamenti climatici, non può prescindere dalla customer satisfaction e dai risultati breve e medio periodo eliminando prassi molto diffuse definite con il termine ‘greenwashing’, operazione di mera facciata che di fatto in concreto non porta ad alcun effetto positivo sull’ambiente.

12) Succede a volte che alcune società siano molto attive nel realizzare prodotti, soluzioni o fornire servizi ‘green’ per i propri clienti e si dimentichino di applicare lo stesso approccio in casa propria. Quali sono le vostre esperienze in merito?

Siamo molto sensibili alle tematiche che riguardano: la responsabilità sociale, l’etica di impresa e la green economy. Siamo fortemente convinti che adottare internamente alla nostra azienda comportamenti responsabili dal punto di vista ambientale e sociale ci può consentire di competere realmente sul nostro territorio, ma anche e soprattutto all’estero. Con un dipartimento di ricerca e sviluppo sempre all’avanguardia in merito alle nuove tecnologie che riguardano il settore dell’automazione, della sicurezza e dell’IoT in genere, siamo i primi a investire nella sperimentazione di queste nuove tecnologie e metodologie sperimentandone in prima persona tutti i pro e i contro. Tengo a ribadire che oggi offrire nuove soluzioni e servizi green significa in primo luogo investire in ricerca e sviluppo. Per noi la vocazione green non rappresenta solo un’opportunità da cogliere ma è soprattutto un’occasione per la nostra azienda stessa. Progettare green significa anche operare in modo efficiente gestendo materie prime ed energia con un significativo risparmio di risorse e denaro. Dimostrare che un prodotto è sia amico dell’ambiente sia a consumo energetico minore (meno inquinante) rispetto all’analogo della concorrenza, costituisce per noi un fattore chiave per far leva sul marketing, così come investire nel benessere della comunità in cui si opera conferisce alla nostra azienda maggiore credibilità unitamente a una solida reputazione.

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Tavola Rotonda – Automazione Oggi N. 391 (Giugno-Luglio 2016), pubblicata da M. Santovito.

Per scaricare l’Intervista pubblicata sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/it/portfolio/ao-giugno-luglio-2016

Future of robotics - Intellisystem Technologies - Cristian Randieri HD

FUTURE of ROBOTICS “La robotica che verrà” – Intervista a Cristian Randieri

L’evoluzione della robotica e il suo ruolo nella ‘fabbrica interconnessa’, a fronte di concetti quali IoT e Industria 4.0: la parola agli esperti

La robotica vive un momento di grandi trasformazioni e di ampie prospettive, sia nell’ambito industriale, che per quanto riguarda la robotica di servizio. Facciamo qui il punto della situazione con quattro esperti, appartenenti a note aziende del settore.

Con Cristian Randieri, presidente e CEO di Intellisystem Technologies; Marco Filippis, product manager Robot di Mitsubishi Electric Europe; Marco Pecchenini, sales manager Fanuc; Renato Bassino, automotive manager di Lenze Italia.

Future of robotics - Intellisystem Technologies - Cristian Randieri HD

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I robot, come altri sistemi meccatronici, saranno indubbiamente toccati dalla grande rivoluzione dell’IoT e dell’Industria 4.0. Ci può descrivere quali ritiene che saranno gli aspetti più importanti di questo trend di sviluppo?

Marco Filippis, product manager Robot di Mitsubishi Electric Europe (www.mitsubishielectric.it): “La robotica rappresenta l’espressione estrema di tecnologia e futuro, quindi risulta fisiologico che la quarta rivoluzione industriale debba obbligatoriamente passare attraverso di essa. Il ruolo centrale dei robot nel futuro dell’industria richiede però una visione globale di sistema, che derivi dal concetto tradizionale di robot come componente indipendente e che enfatizzi le potenzialità di una soluzione integrata in una piattaforma di automazione. In particolare, analizzando i benefici dell’integrazione, si traduce in un ampliamento delle competenze nei vari livelli funzionali, che vanno dal livello di campo a quello di business. Proprio nell’ottica di passare da semplice fornitore di tecnologia a esperto nel settore che fornisce soluzioni, Mitsubishi Electric ha intrapreso da circa 15 anni il cammino legato a e-Factory Alliance, un’alleanza con oltre 3.000 partner globali che garantiscono non solo una soluzione completa dallo strato di automazione ai livelli superiori legati ai processi aziendali e modelli di business, ma anche un’analisi dei vari livelli tramite il Pdca, che offre un incremento della produttività con maggiore efficienza e una riduzione dei TCO. L’aspetto che lega indissolubilmente i robot alle considerazioni sulle zone di beneficio è legato all’ambiente esistente e, quindi, alla flessibilità che tale soluzione possiede intrinsecamente”.

Marco Pecchenini, sales manager Fanuc (www.fanuc.eu/it/it) RO, FA, RM: “Parlare di Industria 4.0 assume oggi importanza primaria, anche se, approcciando il mercato, ci si rende conto di come in realtà la conoscenza dettagliata dell’argomento sia ancora limitata a un numero contenuto di persone. Lo sviluppo di questo tipo di tecnologia è iniziato in Fanuc ormai da oltre 15 anni. Proprio in quel periodo è stata resa possibile la connessione del robot a sistemi Ethernet, oltre alla possibilità di effettuare diagnostica remota. L’evoluzione alla quale siamo giunti è veramente notevole. La connessione remota è alla base di tutto, infatti tutti i prodotti Fanuc vantano connessioni Ethernet standard, con la possibilità di connettersi in remoto per effettuare qualsiasi tipo di operazione sui robot, dalla verifica degli allarmi, agli I/O, alla programmazione dei punti e modifica dei programmi. Il software di simulazione Fanuc Simpro Roboguide, ambiente 3D in grado di riprodurre fedelmente impianti robotizzati, permette di connettersi ai robot in un impianto e di ‘vedere’ da remoto qualsiasi dato, oltre che poterlo modificare e mandare in simulazione prima ancora di inviarlo realmente in produzione. Ulteriore step del processo di Industria 4.0 è legato alla possibilità di raccogliere dati statistici e di produzione, finalizzati a poter modificare in tempo reale la produzione e ridurre al minimo gli scarti. Non ultimo, la richiesta più concreta e chiara del mercato è quella di avere una reale riduzione dei costi di produzione. A tal proposito Fanuc ha sviluppato un insieme di software, inclusi in un unico pacchetto denominato ‘Zero Down Time’, che ha lo scopo finale di eliminare le fermate impreviste degli impianti di produzione. Tale software è in grado di consolidare tutti i dati diagnostici dei robot di uno stabilimento, analizzando singoli parametri di funzionamento dei motori (curve di assorbimento, vibrazioni ecc.), degli azionamenti, dei riduttori, delle schede CPU e delle memorie, generando avvisi automatici preventivi, inviati su mail o sms, che avvertono per tempo dell’eventuale criticità o causa di rottura imminente di uno dei componenti che potrebbe causare un fermo, permettendo quindi di mettere a calendario la fermata preventiva ed evitare che possa generare mancata produzione”.

Renato Bassino, automotive manager di Lenze Italia (www.lenzeitalia.it): “L’introduzione di questi concetti permetterà di sostituire i processi di produzione implementati in hardware con altri nuovi implementati in software e renderà più facile la riprogrammazione e il riutilizzo dell’attrezzatura. Il robot rappresenta un ottimo esempio di implementazione di un processo in software, perché risulta estremamente flessibile e adatto per molteplici applicazioni anche molto diverse tra loro. Inoltre, viene considerato semplice da utilizzare anche se si tratta di una macchina molto complessa. L’uso delle tecnologie di comunicazione permetterà di massimizzare l’efficienza dei processi di produzione e agevolerà lo sviluppo dell’automazione con un approccio innovativo, per esempio abilitando ogni dispositivo a registrarsi automaticamente in una rete e segnalare la propria disponibilità e capacità agli altri dispositivi connessi, oppure rendendo disponibili dati di qualità che sono essenziali per gestire il processo. In questo scenario possiamo immaginare che l’intelligenza disponibile in un robot possa giocare un ruolo molto importante, agevolando il pre-processo decentralizzato della grande quantità di dati che verranno resi disponibili e minimizzando il loro trasferimento. Tutto ciò consentirà di prepararsi a gestire la variabilità del prodotto e della domanda, che aumenta continuamente grazie all’introduzione di nuovi materiali o tecnologie”.

Cristian Randieri, presidente e CEO di Intellisystem Technologies (www.intellisystem.it): “La robotica sarà senza dubbio la branca dell’automazione che trarrà maggiore vantaggio dalla capillare diffusione di informazioni attuabile tramite IoT congiuntamente all’evoluzione della Industria 4.0. A oggi i robot non possono esprimere tutte le loro potenzialità perché sono immersi in un ambiente tipicamente ‘chiuso’, ovvero scarso di informazioni, ma più queste diverranno accessibili, più si potranno aumentare le loro prestazioni e sfruttare la loro flessibilità. Senza ombra di dubbio la ‘killer application’ dell’IoT applicata alla robotica è rappresentata dall’impiego dei big data per abilitare una manutenzione predittiva particolarmente efficace. L’IoT presenta infatti particolari vantaggi nel mercato della robotica, in cui le soluzioni di acquisizione e gestione delle informazioni sono fondamentali allo scopo di abilitare una manutenzione predittiva e una gestione performante dei sistemi e della produzione. Lo sviluppo dei robot secondo la visione IoT di Intellisystem Technologies è basata su una serie di componenti che partono dagli oggetti connessi con una soluzione che intende passare da una Intranet industriale a una Internet industriale, con device che utilizzano le informazioni provenienti dai sensori IoT per scambiare informazioni con altri device e per impostare possibili azioni, per poi proseguire con i servizi cloud per disporre di un controllo da remoto, di analisi dei dati, di ottimizzazioni operative e arrivare al tema dell’utilizzo da parte delle persone, ovvero delle interfacce utilizzabili da device mobili per connessioni flessibili e in tempo reale, con il controllo dei processi di produzione con un’ampia disponibilità di dati per gli operatori per effettuare interventi”.

A.O.: Quali sono le prospettive della robotica a livello di applicazioni non industriali?

Randieri: “Oggi le nuove tecnologie tra cui l’IoT, il cloud computing e i big data hanno la sempre più spiccata tendenza a fondersi unendo ambiti di ricerca rivoluzionari, facendo della robotica un terreno nuovo in cui muoversi in più direzioni per avere grande impatto e cambiare la società moderna. A differenza di altre nicchie di mercato, infatti, nella robotica consumer non ci sono ancora grandi player consolidati. E se per adesso gli sbocchi principali riguardano ancora l’ambito industriale, le applicazioni di domani saranno più vicine alle esigenze dettate dalla quotidianità dei singoli. L’evoluzione della robotica all’interno di un mondo sempre più connesso e interconnesso è uno degli aspetti più interessanti e innovativi del prossimo futuro, passando per esempio dall’utilizzo dei droni dall’ambito militare alle applicazioni per uso industriale, per infine arrivare a quelle di uso civile. È proprio in questo comparto che Intellisystem Technologies negli ultimi anni ha focalizzato la propria attenzione, mettendo a punto delle soluzioni drone-based a uso industriale e civile che non hanno nulla da invidiare a quelle che fino a pochi anni fa erano prettamente militari, come le riprese aeree termografiche mediante UAV-UAS (Unmanned Aircraft Systems – Unmanned Aerial Vehicle)”.

Bassino: “Si riscontra sempre più interesse nel robot come assistente personale o domestico, per esempio in chirurgia, in riabilitazione e assistenza agli anziani; vi sono anche alcuni esempi di utilizzo del robot per l’automatizzazione di un deposito bagagli. In tutte queste applicazioni è richiesta l’interazione fisica con l’essere umano e cresce l’aspettativa in termini di cooperazione con il robot, il quale deve potersi integrare in qualsiasi ambiente e risultare adatto a compiti molto delicati. La sicurezza è un aspetto essenziale di queste applicazioni, intesa primariamente come interazione tra robot ed essere umano. La sensoristica integrata ai robot garantisce la massima sicurezza dell’operatore che collabora con la macchina all’interno del processo, riconoscendo il ‘tocco umano’ e intervenendo in caso di anomalie o emergenze. Chiaramente si rende necessario garantire la totale sicurezza dell’uomo senza trascurare la sicurezza dei sistemi, anche perché aumenteranno i punti di accesso ai dati grazie all’IoT e, di conseguenza, cresceranno anche i rischi di hackeraggio”.

Pecchenini: “La robotica industriale è quella a cui Fanuc si affaccia ed è anche quella chiaramente più conosciuta. Volendo comunque fare una valutazione generale sulle applicazioni in ambito non industriale, possiamo capire in che direzione si sta andando visitando la fiera Irex, che si tiene con cadenza biennale a Tokyo. I robot di servizio sono la realtà e hanno ormai prezzi abbordabili. Proprio la cultura giapponese ha stimolato la nascita di questo tipo i robot e ormai si possono trovare nei bar, che prendono prenotazioni e trasportano le bevande ordinate, piuttosto che negli ospedali a distribuire medicine o, ancora più rilevante, nelle case a svolgere mansioni tipicamente riservate alle persone con ruolo di badanti o colf. L’intento è quello di modificarne l’aspetto per renderli sempre meno robot e più umani. Nel nostro quotidiano possiamo notare come piccoli robot siano ormai diventati oggetti presenti in ogni casa e possano ricoprire mansioni quali la pulizia del pavimento. Questi sono solo piccoli esempi di come la robotica stia entrando sempre più nel quotidiano e di come le persone stiano, a piccoli passi, cominciando a conviverci. Il futuro sarà con robot e persone sempre più vicini a collaborare, tanto che anche in ambito industriale i robot collaborativi stanno rivoluzionando il modo di concepire l’automazione. Da non trascurare poi sono le applicazioni non industriali molto più di nicchia, quali l’impiego in ambito militare e in chirurgia”.

A.O.: La sua azienda come si colloca all’interno di questi trend, rispettivamente nella robotica industriale e/o nella robotica di servizio?

Pecchenini: “Fanuc è orientata allo sviluppo di prodotti per uso industriale. I prodotti Fanuc sono destinati a fornire gli elementi necessari a realizzare l’automazione di fabbrica e gli attuali piani di sviluppo sono orientati in questa direzione. Prodotti specifici per impiego nell’alimentare, nel medicale, nelle camere bianche sono già disponibili nella gamma Fanuc. Il robot di servizio andrà a ricoprire una posizione importante nel panorama mondiale e nel momento in cui le richieste mondiali dovessero arrivare ai numeri ipotizzati, non è escluso che Fanuc possa fare una riflessione ed entrare in questo settore”.

Bassino: “Lenze ha una forte tradizione nella ricerca e sviluppo di soluzioni meccatroniche per la gestione di applicazioni robotiche, dai componenti meccanici all’elettronica di controllo, con intelligenza centralizzata oppure decentralizzata a seconda delle esigenze. Dal punto di vista di Lenze, i costruttori dovranno offrire macchine sempre più flessibili che consentano agli utilizzatori finali di convertirle velocemente per nuovi prodotti, mantenendo lo stesso livello di qualità e di costo. Questo è il punto in cui la robotica entra in gioco come parte indispensabile della soluzione, consentendo la fabbricazione di prodotti individualizzati al massimo livello di produttività, qualità e risparmio delle risorse. Per fare ciò, nelle stesse condizioni e producendo in serie e in larga scala, le macchine devono risultare estremamente flessibili, intelligenti e collegate in rete. Perciò lavoriamo da molti anni per rendere gestibile dai nostri clienti la crescente complessità derivante dall’applicazione dei concetti di Industria 4.0 e il nostro obiettivo è da sempre fornire la tecnologia appropriata proponendoci come partner tecnologico per trasformare tutto ciò in soluzioni ‘easy-to-use’”.

Randieri: “Ci stiamo muovendo nello scenario della robotica industriale con uno sguardo molto attento alla robotica di servizio, che nel nostro Paese è ancora in una fase iniziale di sviluppo, cercando di strutturare una visione strategia per definire un’offerta di soluzioni, prodotti e servizi che permettano ai nostri clienti e partner tecnologici di prepararsi alle future evoluzioni del mercato e delle loro stesse esigenze. Siamo convinti che un continuo investimento in ricerca e sviluppo, rafforzato dalle competenze e da partnership aziendali strategiche con i principali player del settore IT, ci consentirà di accedere a risorse e collaborazioni sempre più importanti. Inoltre, stiamo arricchendo ogni nostra offerta con sensori intelligenti, in grado di essere nativamente dei nodi di una rete di ‘cose’, in grado di comunicare non solo fra loro ma anche con le altre reti aziendali”.

Filippis: “Il DNA di Mitsubishi Electric ha da sempre evidenziato una vocazione verso il mondo industriale, che si traduce in una ricerca volta a garantire una soluzione di automazione completa, piuttosto che un’idea legata al singolo prodotto. Mitsubishi Electric ha portato avanti nel corso degli anni l’idea di un robot standard sicuro, capace di coesistere con l’operatore lavorando anche a ripari aperti. Ciò garantisce che le elevate prestazioni dei robot standard rimangano inalterate durante la fase di funzionamento classica, ma si riducano per rendere il robot estremamente sicuro quando l’operatore coopera con esso. La possibilità di creare aree di lavoro certificate dalle direttive vigenti con controlli di velocità a coppia garantiscono una completa armonia tra uomo e robot, aprendo scenari industriali innovativi in completa sicurezza”.

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Tavola Rotonda – Automazione Oggi N. 389 (Aprile 2016), pubblicata da A. Gasparetto.

Per scaricare l’intervista pubblicata sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/ao-aprile-2016/

Intellisystem Technologies