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Le reti wireless nelle industrie
F&N Gennaio 2010 Tavola Rotonda Le reti wireless - Intellisystem Technologies

Le reti wireless nelle industrie

La comunicazione senza fili è ormai molto diffusa in tutti i settori industriali. Abbiamo raccolto alcune previsioni sul tema

Con Cristian Randieri, presidente di Intellisystem Technologies; Matteo Bambini – National Instruments; Marco Caliari – Phoenix Contact; Massimo Vanzi – Montalbano Technology; Stefano Galimberti – Consorzio PNI-Profibus Network Italia.

Negli ultimi anni le comunicazioni wireless rappresentano una vera e propria alternativa alle reti cablate, con pari capacità di trasmissione, velocità e sicurezza. Le reti tradizionali, tutta via, si dimostrano ancora la scelta preferita in molte applicazioni, soprattutto dove le apparecchiature industriali e quelle di ufficio richiedono una piattaforma comune. Per capire meglio limiti e prospettive delle due soluzioni abbiamo rivolto alcune domande a esperti del settore.

Gli standard

Il mondo degli standard wireless è in forte evoluzione. Quali sono le tecnologie che hanno maggiori probabilità di imporsi in questo settore?

“Per diversi anni si è vissuta una certa incertezza su quali standard potessero veramente imporsi e avere successo” afferma Matteo Bambini (National lnstruments). “Oggi tuttavia, anche nel mondo industriale, grazie alla spinta dei mercati dei PC e delle tecnologie senza fili, vediamo almeno due standard con buone probabilità: WiFi (Ieee 802.11 x) da una parte, grazie all’onnipresenza su PC e notebook, sta avendo una fortissima adozione e diffusione anche per reti wireless di misura e automazione, dove i requisiti fondamentali siano larghezza di banda disponibile alla trasmissione dei dati acquisiti e sicurezza dei protocolli di codifica dei dati. Dall’altra parte molte iniziative e diversi successi già consolidati si vedono attorno a Zigbee (Ieee 802.15.4), soprattutto dove si manifesti l’esigenza di coprire ampie distanze tra nodi ricetrasmettitori con bassi consumi energetici, per installa zioni alimentate anche solo a batterie”. Secondo Bambini c’è poi molto fermento attorno al wireless UBS, ma parlare di standard in questo settore è prematuro, anche se l’interesse potenziale è elevato. Alcuni standard più di nicchia, invece, come WirelessHart, rischiano di essere un po’ confinati al mondo del processo, senza riuscire ad allargarsi ad altri ambi ti per la mancanza di diffusione in mercati ‘consumer’ di mas sa, che provoca volumi elevati e abbattimento dei costi dei componenti. “La tecnologia wireless ha iniziato ad affermarsi nel mercato delle telecomunicazioni negli ultimi 20 anni, espandendosi a partire da settori di nicchia per arrivare nelle case di tutti” afferma Cristian Randieri (lntellisystem Technologies). Il motore propulsore di tale affermazione è stato lo sviluppo incalzante di Internet, che ha fatto in modo che la domanda di accesso ai servizi di connettività wireless si sia evoluta in modo quasi incontrollabile”. Per fare fronte alle esigenze di connettività e mobilità degli utenti sono nate talmente tante tecnologie, da creare un po’ di confusione nel mercato. Tale confusione nasce dalle problematiche legate alla creazione e diffusione di uno standard ben preciso per ogni tecnologia. Secondo Randieri l’opera zione di standardizzazione non è semplice, poiché influenzata da diversi fattori, come quelli politici e di mercato.  Il risultato è che oggi esistono diversi standard e tecnologie che, per esempio, spaziano dal consolidato protocollo 802.11 sino alle reti Zigbee. “Chi lavora nel settore dovrebbe conoscerle bene, ma di fat to ben pochi sanno le peculiarità che contraddistinguono tali tecnologie, poiché mascherate da ragioni commerciali e di vendita del prodotto” sottolinea Randieri. Quindi, ciascuna tecnologia potrebbe essere vista come predominante o migliore rispetto ad altre. “Non è possibile affermare che una tecnologia avrà maggiore possibilità di imporsi sul mercato rispetto a un’altra, poiché la vera forza di queste ultime è rappresentata dalla loro integrazione” egli conclude. “Solo così è possibile superare tutte le limitazioni che ciascuna tecno logia presenta nei confronti dell’altra”.  Gli standard wireless che si stanno affermando a livello industriale sono derivati dal mondo dell’information technology” interviene Marco Caliari (Phoenix Contact). “Esistono diverse tecnologie wireless, ognuna con caratteristiche peculiari, che le rendono più o meno adatte ai diversi tipi di applicazione. Una prima distinzione deve essere fatta in termini di macro ambito applicativo. Nel caso di applicazioni di processo si parla tipicamente di processi ‘lenti ‘, in cui il dispositivo deve magari trasmettere alcuni segnali (tipicamente digitali o analogici), per poi tornare nello stato di stand by. Nel caso invece dell’automazione industriale si parla di applicazioni in cui i tempi di trasmissione sono decisamente più bassi e si può avere necessità di trasmissioni più frequenti e a intervalli regolari”. Egli prosegue: “Certamente, avranno più possibilità di imporsi tecnologie basate su standard riconosciuti e affermati (come WirelessHart per il processo e Bluetooh e Wlan per la factory automation), che offrono maggiori vantaggi e garanzie, soprattutto in termini di affidabilità e reperibilità dei componenti. Ciò non significa che le tecnologie proprietarie non siano valide, anzi. Per determinati ambiti applicativi può essere vantaggioso, se non addirittura necessario, ricorrere a soluzioni proprietarie, come accade per sistemi wired”. In quest’ottica, Phoenix Contact supporta oggi quattro diverse tecnologie wireless: Bluetooth (standard Ieee 802.15.1 per trasmissioni di segnali di 1/0, seriali o di protocolli Ethernet based su brevi e medie distanze), Wlan (standard Ieee 802.11 per la trasmissione di segnali seriali o di protocolli Ethernet based, con maggiore banda e su medie distanze), Trusted Wireless (tecnologia proprietaria per la trasmissione di segnali di 1/0 su distanze di alcuni chilometri) e GSM/Gprs (per la comunicazione dati su grandi distanze tramite rete cellulare) . “Il mondo delle tecnologie wireless dovrebbe poi seguire lo stesso trend già visto per i bus di campo e ora in atto per i protocolli realtime Ethernet: non si arriverà all’affermazione di un unico standard, ma coesisteranno diverse tecnologie, quelle che incontreranno maggiore riscontro da parte del mercato” conclude Caliari. ‘”Reti wireless’ è un termine abbastanza generico” afferma Massimo Vanzi (Montalbano Technology). “Distinguerei innanzitutto le reti di comunicazione, o ‘a larga banda’, e le reti di sensori, tipicamente a banda molto minore, low power e sicuramente per applicazioni diverse. Per quanto riguarda le reti di sensori, tecnologia emergente nella quale Montalbano Technology è specializzata e che giocherà un ruolo fortissimo nei prossimi 5-1 O anni, sia come business, sia come impatto su lla vita di tutti noi, non vedo la necessità di ricercare uno standard. Cosa che è invece fondamentale nelle applicazioni più tipiche di comunicazione a larga banda”. Nelle WSN si è fatto un gran parlare negli ultimi 1 O anni dello standard Zigbee, come se lo standard fosse un ‘must’ anche per questo tipo di applicazioni. “La realtà oggi è che le prime soluzioni realizzate su queste tecnologie sono praticamente tutte basate su standard proprietari e anche chi parte da uno stack Zigbee, finisce presto con aggiungere sue componenti software, che lo differenziano dalla concorrenza e lo allontanano di fatto dallo standard” aggiunge Vanzi. “Il modello di business nelle WSN tende dunque necessariamente ad allontanarsi dallo standard proprio, per difendere e differenziare e questo perché la soluzione finale deve essere molto di più dello standard di comunicazione e di realizzazione della rete e deve aggiungere funzionalità e servizi che ne saranno poi la carta d’identità”. “Lo standard 802.15.4 (banda ISM a 2,4 GHz) dovrebbe imporsi come soluzione di base dominate, grazie agli indubbi vantaggi a livello di consumo, costo, flessibilità e supporto hardware/software da parte di svariati fornitori” interviene Stefano Galimberti (Consorzio PNl-Profibus Network Italia). “A livello applicativo, la tecnologia WirelessHart sembra quella attualmente più avanzata per l’ambito del controllo di processo; la tecnologia SP 100 si pone, invece, in un’ottica più ampia, con possibilità di supportare protocolli applicativi differenti. Per l’automazione di fabbrica, gli standard di riferimento e le relative tecnologie sono ancora in fase di definizione, anche se la banda ISM a 2,4 GHz rimane il punto di partenza”.

Le scelte corrette

In attesa che le comunicazioni wireless si stabilizzino attorno a pochi standard di riferimento quali scelte dovrebbero fare gli utilizzatori per non sbagliare?

Afferma Bambini: “Credo che WiFi, per le applicazioni con i requisiti precedentemente citati, non possa temere l’instabilità’; sicuramente è affermato e ha già dimostrato longevità. Sta inoltre evolvendo per coprire anche esigenze più pressanti, come maggiori distanze coperte e banda dati ancora più elevata”. Sul versante invece del monitoraggio remoto, in ambienti non raggiungibili, senza disponibilità di alimentazione o molto distribuiti, con distanze tra nodi significative (anche qualche centinaio di metri), la scommessa di National lnstruments è su Zigbee: non è più uno standard emergente, è ormai riconosciuto e applicato, garantisce stabilità con configurazione di ridondanza di rete quali topologie ‘mesh’ e ottimi risultati in termini di efficienza della gestione dell’ali-mentazione, grazie al supporto di modalità tipo ‘sleep’ per massimizzare la durata delle batterie. Dichiara Randieri: “Il problema più grosso dei comuni utilizzatori di tali tecnologie è che sanno bene che tipo di servizio vorrebbero ottenere, ma conoscono tecnicamente poco le soluzioni a loro disposizione “. Purtroppo l’utente medio di tali soluzioni spesso proviene dal mondo dell’informatica, che alla sua nascita si distingueva nettamente da quello delle comunicazioni. Considerando che oggi il confine tra le due tende a sbiadire e che le tecnologie di comunicazione wireless variano di continuo, egli non riesce a stare al passo con l’evoluzione tecnica e, di conseguenza, gli è molto facile incorrere in errori progettuali. “Non esiste una vera e propria regola ‘per non sbagliare’, bensì quella più generale di ‘studiare tenendosi aggiornati sulle nuove soluzioni proposte dal mercato”‘ egli conclude. Secondo Caliari un primo elemento che si dovrebbe prendere in considerazione nella scelta della tecnologia wireless è dato dal macro ambito applicativo (processo o automazione industriale), seguito dalla specifica applicazione. “Phoenix Contact propone diverse tecnologie di comunicazione wireless, perché non esiste la soluzione ideale per ogni tipo di applicazione “. Un altro elemento da considerare è la coesistenza: con il proliferare di sistemi wireless diventa sempre più importante verificare come i diversi sistemi possano coesistere nei casi, sempre più frequenti, in cui questi si trovino a operare nello stesso spazio, nello stesso tempo e sul la stessa frequenza, con possibili interferenze reciproche. Per questo Phoenix Contact ha implementato nei propri dispositivi Bluetooth dei meccanismi di coesistenza con reti Wlan che si affiancano ad AFH (Adaptive Frequency Hopping, salto di frequenza adattativo). Si tratta di LEM (Low Emission Mode, modalità a bassa emissione nelle fasi di ‘pairing ‘) e di Black Channel Listing (possibilità di definire, in fase di configurazione, i canali occupati da eventuali reti Wlan, in modo da poterli escludere a priori dalla tabella di salto di Bluetooth). “Non va infine trascurata la capacità del fornitore di supportare adeguatamente l’utilizzatore, a partire dalla fase di scelta della tecnologia” conclude Caliari. Sostiene invece Vanzi: “Per quanto riguarda le WSN credo che l’utilizzatore debba preoccuparsi del fatto che la tecnologia hardware di base sia quella che garantisce massime prospettive per il futuro, quella che sarà sicuramente vincente per queste applicazioni, e cioè radio a 2,4 GHz o, anzi meglio ‘e’, a 868/915 MHz e stack software non necessariamente ‘standard’, ma che funzionino e facciano quello che gli utilizzatori vogliono; reti mesh, estremamente low power, low cast, con ampia copertura spaziale, gran numero di sensori gestibili, bassa dipendenza dalle condizioni atmosferiche e ambientali, ampia disponibilità di tipologie di sensori, funzionalità aggiuntive quali quelle della localizzazione del nodo all’interno della rete, funzionalità di datalogger automatica ecc. Cioè, a mio parere, nelle WSN conterà solo il normale connubio tra credibilità dell’azienda e qualità/livello delle funzionalità proposte, mentre la tecnologia sarà secondaria per l’utente finale”. Afferma Galimberti: “Per minimizzare i rischi di rapida obsolescenza e curve di apprendimento troppo lunghe, sarebbe preferibile per gli utenti selezionare soluzioni ‘evolutive ‘ rispetto a tecnologie applicative già esistenti (vedi l’esempio WirelessHart)”. Inoltre, andrebbero forse preferiti prodotti supportati da grossi costruttori che garantiscano un corretto supporto del cliente nella fase di ‘stabilizzazione’ ed evoluzione degli standard. “Va però notato” egli prosegue “che, come spesso avviene nel caso di tecnologie nuove, soluzioni più ‘chiuse’ e meno standardizzate possono garantire migliori prestazioni, implicando però più rischi a livello di supporto ed evoluzione una volta installate”.

 Capacità d’interconnessione

Esiste oggi una buona capacità d’interconnessione fra mondo wireless e mondo wired o i due ambiti tendono a rimanere separati fra loro?

“Un elemento fondamentale riguardo a questa problematica essenziale è legato alla parte di driver e software per la gestione dell’hardware wireless” risponde Bambini. Nel caso di National lnstruments i driver per dispositivi di acquisizione dati WiFi sono trasparenti rispetto al bus utilizzato, così che sia possibile spostarsi da reti Ethernet, WiFi o addirittura bus USB o plug in (PCI, PClexpress ecc.) senza modifiche al codice. Nel caso di reti WSN i driver si integrano strettamente nel software NI Labview e rendono immediato il collegamento con sistemi di misura e controllo già esistenti, tipicamente cablati, basati ad esempio su PAC e dotati d’intelligenza a bordo, realtime, oppure con dispositivi touch panel di tipo HMI o PC industriali. Secondo Randieri la capacità d’interconnessione dei sistemi wireless e wired è alla base della loro esistenza, poiché la loro affermazione è nata grazie a Internet. Quando due entità si connettono tra di loro mediante Internet poco importa se i loro dati viaggiano in parte per reti wired e in parte per reti wireless, l’importante è raggiungere l’obiettivo, ovvero la capacità di trasferire i dati. “Dato che Internet rappresenta oggi il canale di trasmissione dell ‘informazione più usato, i due ambiti non possono rimanere separati tra loro se non per casi specifici dettati da particolari esigenze” egli conclude. Afferma Caliari: “Oggi si può dire che esiste una buona interconnessione tra mondo wireless e wired. Questo è dovuto essenzialmente alla crescente diffusione delle reti Ethernet, che si prestano in modo ‘nativo’ all’integrazione tra i due mondi “. L’integrazione andrà ancora migliorando e aumentando con la diffusione di protocolli realtime Ethernet come Profinet, che consente di realizzare comunicazioni wireless sia via Bluetooth, sia via Wlan. “Le tecnologie wireless offrono diversi vantaggi, anche in termini di flessibilità di applicazione, in tutti i casi in cui il cavo dati rappresenti un problema” prosegue Caliari. “Si pensi ad esempio ad applicazioni con parti in movimento (contatti striscianti, robot, AGV ecc.), alla presenza di ostacoli che comportino problemi per la stesura dei cavi o ad applicazioni di manutenzione o datalogging locale”. Esistono però applicazioni in cui gli ostacoli presenti possono rendere molto difficile, se non impossibile, l’utilizzo delle tecnologie wireless. “In altre parole, le reti wireless non vanno viste come una sostituzione delle reti cablate, ma nemmeno in contrapposizione ad esse. Wireless e wired tendono a completarsi a vicenda, avendo caratteristiche peculiari che, opportunamente combinate, consentono di realizzare sistemi di automazione efficaci ed efficienti” conclude Caliari. Secondo Vanzi, poi, per quanto riguarda le WSN, la connessione oggi esiste, funziona perfettamente e non si vedono problemi all ‘orizzonte. Infine, a parere di Galimberti, specialmente in ambito di controllo di processo, la compatibilità con la base installata è molto importante: “Questo aspetto è stato tenuto presente nella definizione delle nuove soluzioni wireless specialmente a livello di gateway, ossia di connessione tra reti wireless e wired, e adapter, tali da fornire capacità di comunicazione wireless a dispositivi wired tradizionali. Inoltre, la disponibilità di gateway wireless multiprotocollo a livello wired renderà via via sempre più facile l’integrazione fra i due mondi. In conclusione, si può rilevare una chiara tendenza verso una sempre maggiore integrazione degli ambiti wired e wireless “.

Wireless o wired?

Le comunicazioni wireless tenderanno a sostituire le comunicazioni wired, perché più convenienti, o le comunicazioni wired manterranno un proprio dominio?

“Secondo me coesisteranno per molti anni, a meno che qualche grossa innovazione stravolga gli scenari, perché è vero che in termini economici alcuni di questi standard si stanno dimostrando estremamente convenienti, ma in molte applicazioni la sicurezza, la minore latenza o la banda disponibile impongono l’utilizzo di reti cablate ad oggi non sostituibili ‘tout-court’ con tecnologie senza fili ” afferma Bambini. “Considerando lo stato dell’arte di entrambe le tecnologie è impensabile che una possa sostituire l’altra” risponde Randieri. “Il mondo wireless e quello wired non possono prescindere l’uno dall’altro per motivazioni che riguardano la morfologia della superficie terrestre. Semmai sarebbe più naturale contraddistinguere gli ambiti di applicazione di una tecnologia verso l’altra “. Tali ambiti non sono solo di tipo morfologico, ma coinvolgono anche ragioni di mercato. Ad esempio, sarebbe impensabile coprire l’intero traffico dati transoceanico mediante reti wireless e, parimenti, sarebbe troppo dispendioso cablare via cavo piccole comunità di montagna. “Nel primo caso esistono le tecnologie basate su fibra ottica, nel secondo quelle basate su connessione WiFi, Wimax, Gprs/Edge/Umts e satellitare” aggiunge Randieri. “È difficile prevedere cosa possa accadere nel futuro” interviene Caliari. “Al di là dell’ambito applicativo, un elemento da tenere in considerazione è quello dell’alimentazione “. Ad esempio, in ambito di processo tecnologie come WirelessHart garantiscono un funzionamento tramite batteria per alcuni anni. Tipicamente, infatti, un dispositivo trasmette alcuni segnali per tornare nello stato di stand by, con conseguente riduzione dei consumi. Nell’automazione industriale, dove trovano applicazione tecnologie come Bluetooth e Wlan, si devono invece trasmettere dati con una maggiore frequenza e, per questo, si prevede un’alimentazione locale classica. Inoltre, perché le comunicazioni wireless possano sostituire ‘in toto’ le comunicazioni wired, sarà necessario ridurre i tempi di comunicazione. Se le tecnologie wireless consentono di raggiungere tempi di trasmissione dell’ordine di alcuni ms, le comunicazioni realtime Ethernet wired consentono di raggiungere tempi di trasmissione dell’ordine di decine o centinaia di microsecondi e in modo assolutamente deterministico. “Sarà necessario trovare una risposta ad alcuni quesiti, come quelli legati all’alimentazione tramite batteria, alla coesistenza (problema che dovrà trovare risposte anche dal punto di vista normativo), al superamento di ostacoli, a tempi di trasmissione deterministici e in tempo reale” prosegue Caliari. “In conclusione, le reti wireless non vanno viste come una sostituzione di quelle cablate, ma nemmeno in contrapposizione ad esse: wireless e wired si completano a vicenda”. “Rispondo come utilizzatore di queste tecnologie e non come fornitore” interviene Vanzi . “Posso solo dire che se da un lato, quando posso, preferisco avere un cavo con banda massima, è ovvio che ‘Internet ovunque’ sia un servizio che utilizzeremo tutti. Non credo comunque che il wireless rimpiazzerà mai il cavo o meglio la fibra nella creazione dell’architettura primaria di rete, quindi le due tecnologie coesisteranno, una fornendo la qualità del segnale e la banda e l’altra fornendo la flessibilità”. Secondo Galimberti nel breve/medio termine le comunicazioni wireless renderanno convenienti soluzioni altrimenti troppo complesse o costose in ambito cablato, creando nuove applicazioni piuttosto che sostituire le configurazioni applicative wired esistenti. A più lungo termine, alcune applicazioni wired verranno probabilmente sostituite, ma le applicazioni wired rimarranno sicuramente presenti e numerose. “Risulta ad esempio difficile prevedere una penetrazione rilevante delle tecnologie wireless in applicazioni critiche di controllo e regolazione” egli sottolinea. “Si noti tuttavia che le applicazioni ‘safety critical’ non sono necessariamente precluse alle applicazioni wireless, almeno in contesti specifici”.

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Tavola Rotonda – Fieldbus & Networks – Gennaio 2010, a cura di Valerio Alessandroni 

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista seguire il link riportato di seguito  http://www.intellisystem.it/portfolio/fn-gennaio-2010/

CE Aprile 2005 - Le opportunità dei nuovi mercati - Intellisystem Technologies

Le opportunità dei nuovi mercati: Intervista a Cristian Randieri – Commercio Elettrico

Con Cristian Randieri, Presidente e Ceo di Intellisystem Technologies; Giancarlo Mantelli, amministratore unico della Imat Felco; Angelo Bergamelli, amministratore delegato di Elettrobergamo e vicepresidente Fngdme; Paolo Cipriani, Direttore commercial di Targetti; Lorenzo Bonadeo, Market Operations Enterprise di 3M Telecomunicazioni; Ermes Torresan, Direttore Commerciale di Bpt; Agostino Barbati, Amministratore di Dossena; Giorgio Mura, Direttore Commerciale e Amministratore delegato di Orieme.

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Di seguito riportiamo l’estratto dell’articolo riguardante le risposte date da parte del nostro Presidente e CEO Cristian Randieri

Il mercato  

Grazie alla continua convergenza di discipline quali elettronica, telecomunicazioni e informatica, tutti i sistemi si sono evoluti nella direzione del controllo automatizzato a distanza, con correlazioni di sinergia verso altri sistemi per la globalizzazione di processi affini. L’avvento informatico supporta lo sviluppo sostenibile mediante unità di controllo globali ad ampio raggio di connessioni, con l’eliminazione quasi totale dell’elemento di controllo elettromeccanico locale. Si ha cioè la reingegnerizzazione dei sistemi esistenti. Va da sé che il riuso dei sistemi esistenti è un notevole risparmio di risorse con tutto ciò che esso comporta sia in termini di energia sia di fattori ambientali ed ecologici. Un altro apporto all’incremento del rendimento dei sistemi si ottiene quando questi possono essere controllati e gestiti in modo continuo: controllo e gestione rappresentano sia la vita fisica dei sistemi sia la vita relazionale nell’ottica dei rendimenti e delle sinergie che si possono attuare tra due o più correlazioni. L’elemento informatico oggi si avvale di Internet che, nello scambio delle informazioni, è capace di minimizzare il fattore tempo e annullare il fattore spazio. La reingegnerizzazione dei sistemi quindi deve passare da Internet, che si propone come elemento indispensabile per le finalità proposte. Tanto per fare un esempio, un tornio ingegnerizzato secondo i criteri passati è una macchina che, perfetta quanto si vuole, richiede l’elemento umano che la controlli da vicino o manualmente o mediante pc o rete locale. Tramite Internet è possibile gestirla da qualunque distanza e in qualunque momento. In conclusione, a mio avviso i mercati più promettenti di oggi sono quelli che si occupano di reengineering unitamente al telecontrollo remoto basato su reti globali quali Internet. Stanno nascendo nuovi mercati che vertono il loro interesse sull’utilizzo di architetture standard su canali di comunicazione standard, enfatizzando il più possibile il concetto di microarchitettura distribuita.

Le caratteristiche del distributore   

L’utilizzo di nuove tecnologie da sempre implica un continuo aggiornamento del personale addetto alle vendite. Il classico distributore dei prodotti Intellisystem Technologies è un distributore che sicuramente intende investire prima sulle nostre idee e poi sui nostri prodotti. Il concetto rivoluzionario che la nostra azienda intende diffondere si può brevemente ricondurre alla cosiddetta “teoria dei mattoncini Lego”. Secondo questa teoria, il compito del produttore è quello di produrre quanti più mattoncini possibili affinché il distributore li possa mettere assieme per poter elaborare la propria costruzione. Ogni distributore, in funzione della propria creatività e della domanda, a sua volta venderà soluzioni e non solamente prodotti. Se facciamo riferimento alle varie famiglie di prodotti Intellisystem Technologies, troviamo prodotti che opportunamente combinati tra loro possono dare vita a sistemi e soluzioni per il reengineering e il telecontrollo remoto, che vanno dalla domotica all’automazione, alla telemedicina. Intellisystem Technologies ha messo a punto soluzioni embedded che, basandosi sull’utilizzo della suite di protocolli TCP/IP, permettono di risolvere innumerevoli problematiche inerenti il reengineering mediante il telecontrollo distribuito. Oggi la vera e propria sfida risiede nella capacità tecnologica delle aziende di mettere a punto soluzioni tecnologicamente avanzate con un time to market bassissimo. Purtroppo, in Italia, le aziende che fanno della ricerca e sviluppo il proprio pilastro fondamentale sono ben poche. Tale fenomeno si ripercuote notevolmente sulla riduzione della competitività, favorendo l’appiattimento dell’offerta.

Le prospettive   

Le prospettive per i nostri distributori sono sicuramente molteplici se si è disposti ad entrare nell’ottica di vendere soluzioni e non limitarsi semplicemente alla vendita dei prodotti. In questo modo ogni distributore può creare il proprio mercato con offerte/soluzioni pacchettizzate che rappresenteranno uno strumento indispensabile per fidelizzare gli installatori; questi, con opportuni corsi di formazione, saranno capaci di affrontare le diverse problematiche che il mercato pone. L’idea di Intellisystem Technologies è quella di creare diversi centri di formazione permanente in tutta Italia, per la maggior parte dei casi di competenza dei distributori. In questo modo è possibile creare una rete capillare di formazione e supporto alla vendita a valore aggiunto. La nostra filosofia è quella di indirizzare a tutti le nuove tecnologie presenti sul mercato abbinandole al rigore scientifico, espandendo così in tutte le direzioni gli apporti di utilità che da essa possono derivare, unitamente ad attività collaterali di sviluppo, diffusione, vendita e assistenza.


Intervista pubblicata sulla rivista Commercio Elettrico N. 4 – Aprile 2005, a cura di Gianluca Cupellini e Giuliano Mapelli.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/ce-aprile-2005/

GIE 25 aprile 2004 - Una piattaforma hi-tech - Intellisystem Technologies

Intellicam GSM “Una piattaforma Hi-tech”

Intellisystem Technologies (www.intellisystem.it) presenta una nuova piattaforma hardware e software, denominata Intellicam Gsm, che permette agli installatori e a chiunque volesse cimentarsi nella realizzazione di un allarme tecnologico di realizzare in pochi e semplici passi un sistema innovativo e di nuova concezione. Intellicam GSM fa parte della linea di prodotti hi-tech che consiste in un sistema di videocontrollo remoto capace di rendere fruibili le immagini riprese via Gsm /Gprs/Tcp-IP. Il sistema è stato progettato per essere interfacciabile con qualsiasi tipo di sensore che abbia un’uscita On/Off, come ad esempio sensori di prossimità, d’allagamento, di rilevazione fumi eccetera. Il sistema, integrando una network camera, è in grado di gestire il segnale proveniente dal suo ingresso in modo molteplice: – si può programmare il sistema per inviare una e-mail con allegata l’immagine ripresa dal sistema nel momento in cui il sensore segnala l’anomalia; – è possibile trasmettere un buffer d’immagini che contenga le immagini prima e dopo l’evento segnalato dal sensore; – possibilità di gestire in modo centralizzato gli allarmi provenienti da più postazioni di monitoraggio disposte in qualsiasi posto in cui ci sia copertura Gsm. Il prodotto non necessita di alcun PC collegato ad esso poiché integrando la tecnologia Web Embedded Server basata sul sistema operativo Linux, rappresenta di fatto un microcomputer autonomo capace di coesistere non solo all’interno di reti Lan ma anche all’interno di reti Gsm/Gprs. Per la sua proprietà di supportare ambienti multistandard di trasmissione dati, il sistema si presenta come un prodotto unico e flessibile per tutte le esigenze di rilevamento allarmi con notifica video dell’accaduto, in cui la mobilità degli operatori è un requisito fondamentale. Questi, infatti, possono interagire col sistema anche mediante l’utilizzo di un palmare di ultima generazione che integri le funzionalità Gsm/Gprs. Grazie al sistema di trasmissione dati Gsm implementato in Intellicam Gsm è possibile svincolarsi da qualsiasi infrastruttura di rete cablata per il trasferimento dati (ad esempio rete Adsl, Hdsl o comune linea telefonica), ferma restando la duplice funzionalità ed efficienza del prodotto anche in presenza di tali infrastrutture. In quest’ultimo caso è prevista la funzionalità dual mode del sistema mediante l’utilizzo simultaneo (e quindi non esclusivo) dell’interconnessione Gsm/Gprs/Tcp-IP. Il sistema nelle sue versioni più complete è dotato a bordo di un sistema di motion detect video, capace di rilevare in automatico delle anomalie, e di un sistema capace di azionare dei dispositivi direttamente dal pannello di controllo della telecamera.


A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 6 – 25 Aprile 2004.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/gie-25-apr-04-1/

GIE 10 aprile 2004 - Soluzione hi-tech videocontrollo domestico - Intellisystem Technologies

Intellicam: Hi-Tech Solution for Home CCTV

Intellisystem Technologies (www.intellisystem.it) propone Intellicam Gsm, l’innovativa linea di prodotti hi-tech che consiste in un sistema di videocontrollo remoto capace di rendere fruibili le immagini riprese via Gsm/Gprs/Tcp-IP. Intellicam Gsm riprende le immagini a colori dell’ambiente in cui il sistema è installato, che verranno trasmesse ad un computer remoto o palmare dotato di modem. Il prodotto non necessita di alcun PC collegato poiché, integrando la tecnologia Web Embedded Server basata sul sistema operativo Linux, rappresenta di fatto un microcomputer autonomo capace di coesistere non solo all’interno di reti Lan ma anche all’interno di reti Gsm/Gprs. La proprietà di supportare ambienti multistandard di trasmissione dati rende questo prodotto adattabile a tutte le esigenze di videocontrollo remoto nelle quali la mobilità degli operatori è un requisito fondamentale; infatti, essi possono interagire col sistema anche mediante l’utilizzo di un palmare di ultima generazione che integri le funzionalità Gsm/Gprs. Grazie al sistema di trasmissione dati Gsm implementato in Intellicam Gsm è possibile svincolarsi da qualsiasi infrastruttura di rete cablata per il trasferimento dati (ad esempio rete Adsl, Hdsl o comune linea telefonica), ferma restando la duplice funzionalità ed efficienza del prodotto anche in presenza di tali infrastrutture. In quest’ultimo caso è prevista la funzionalità dual mode del sistema mediante l’utilizzo simultaneo (e quindi non esclusivo) dell’interconnessione Gsm/Gprs/Tcp- IP. Il sistema nelle sue versioni più complete è dotato a bordo di un sistema di motion detect video capace di rilevare in automatico delle anomalie e di un sistema capace di azionare dei dispositivi direttamente dal pannello di controllo della telecamera. Intellisystem Technologies presenta un vasta gamma di soluzioni del prodotto, che può essere impiegato per diversi scopi e funzionalità quali, ad esempio, monitoraggio da remoto di abitazioni prive d’infrastruttura di rete (per esempio, case di montagna o di villeggiatura) e invio periodico di notifiche a mezzo e-mail corredate da fotografie provenienti da abitazioni.

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 5 – 10 Aprile 2004.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/gie-10-apr-04-videocontrollo-domestico/

AO Marzo 2004 - Intellicam GSM CCTV camera - Intellisystem Technologies

Intellicam a GSM/GPRS/EDGE CCTV

lntellicam GSM riprende le immagini a colori dell’ambiente e le trasmette a un computer remoto o palmare dotato di modem 

Intellicam GSM è la nuovissima linea di prodotti hi-tech proposta da Intellisystem Technologies che consiste in un sistema di video controllo remoto che, utilizzando una network camera ingegnerizzata con un modulo GSM/GPRS è capace di rendere fruibili le immagini riprese dalla telecamera via GSM /GPRS/TCP-IP. Intellicam GSM riprende le immagini a colori dell’ambiente in cui il sistema è installato, immagini che verranno trasmesse a un computer remoto o palmare dotato di modem. Il prodotto non necessita di alcun PC collegato ad esso poiché, integrando la tecnologia Web Embedded Server basata sul sistema operativo Linux, rappresenta di fatto un microcomputer autonomo capace di coesistere non solo all’ interno di reti LAN ma anche all’ interno di reti GSM/GPRS. Il sistema per la sua proprietà di supportare ambienti multistandard di trasmissione dati lo rende un prodotto unico e flessibile per tutte le esigenze di videocontrollo remoto in cui la mobilità degli operatori è un requisito fondamentale, infatti quest’ ultimi possono interagire con il sistema anche mediante l’utilizzo di un palmare di ultima generazione che integri le funzionalità GSM/GPRS. Grazie al sistema di trasmissione dati GSM implementato in Intellicam GSM è possibile svincolarsi da qualsiasi infrastruttura di rete cablata per il trasferimento dati (ad esempio rete Adsl, Hdsl, o comune linea telefonica), fermo restando la duplice funzionalità ed efficienza del prodotto anche in presenza di tali infrastrutture. In quest’ultimo caso è prevista la funzionalità dual mode del sistema mediante l’utilizzo simultaneo (e quindi non esclusivo) dell’interconnessione GSM/GPRS/TCP-IP. Il sistema nelle sue versioni più complete è dotato a bordo di un sistema di motion detect video, capace di rilevare in automatico delle anomalie, e di un sistema capace di azionare dei dispositivi direttamente dal pannello di controllo della telecamera.

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Automazione Oggi N. 267 – Marzo 2004.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/ao-mar-04-1/

EO Embedded Gennaio 2004 - Controllo remoto - Intellisystem Technologies

Embedded device for Remote Control Systems: “RECS101 un sistema embedded per il controllo remoto”

RECS 101 è un Web server embedded, prodotto da Intellisystem Technologies, nato per gestire applicazioni professionali di controllo remoto in ambiente TCP / IP in maniera veloce, facile e sicura. Una volta collegato a una rete Ethernet, RECS 101 mette a disposizione dell’utente 32 canali digitali di cui 16 di Input e 16 di Output. Supportato dai comuni browser Internet, permette di gestire totalmente da remoto qualsiasi dispositivo o apparecchiatura elettronica in pochi e semplici passaggi. La caratteristica che rende unico RECS 101 consiste nella capacità di poter eseguire del codice Java per la gestione dell’interfaccia relativa al controllo delle porte di I/O. Tale caratteristica permette di gestire l’interfaccia utente tramite un’Applet Java parametrica, sviluppando così l’applicazione di controllo in modo rapido e sicuro. RECS 101 viene utilizzato nelle applicazioni di videosorveglianza, telecontrollo remoto e domotica, rappresentando un valido strumento per integrare tutte le funzionalità di un sistema di controllo industriale nei comuni sistemi di monitoraggio video. L’offerta di Intellisystem Technologies è completata da una sistema Linux embedded con supporto hardware e software per applicazioni Web-based. Si tratta di Axis Developer Board LX, che monta a bordo le più comuni porte d’interfaccia e il potente processore Axis ETRAX 100LX, progettato per venire incontro alla domanda di sviluppare nuove applicazioni che siano low cost, facili da implementare, con caratteristiche di supporto al networking. Grazie alla nuova tecnologia MMU (Memory Manage Unit) il sistema è in grado di supportare il kernel Linux 2.4, senza far uso di patches, garantendo la massima portabilità delle più comuni librerie Linux normalmente adottate sui comuni Pc.


A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Elettronica Oggi Embedded N. 5 – Gennaio 2004. 

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/eo-emb-gen-04/

CE Gennaio 2004 - Interfacce relè - Intellisystem Technologies

Interfacce relè per varie esigenze

Le schede d’interfaccia relè a 1, 8 o 16 canali di Intellisystem Technologies (www.intellisystem.it) sono state progettate e realizzate secondo rigorosi criteri di sicurezza che permettono a questi dispositivi un totale isolamento del carico dal sistema di controllo, grazie ai diversi livelli d’isolamento in essi implementati: ottico, galvanico, protezione delle uscite relè tramite varistori. Utilizzandole unitamente ai prodotti Intellisystem Technologies, si ottengono sistemi di telecontrollo basati su tecnologia Tcp/IP capaci di comandare l’azionamento di carichi e sistemi di potenza. I sistemi proposti sono stati progettati per poter essere impiegati non solo in abbinamento con i prodotti di telecontrollo e videocontrollo di Intellisystem Technologies, ma anche con qualsiasi sistema di controllo che abbia delle uscite in segnale. Grazie a pad supplementari presenti a bordo di tutte le schede è possibile differenziare il livello logico di ciascun ingresso semplicemente aggiungendo dei resistori.

A cura di Cristian Randieri. Articolo  pubblicato sulla rivista Commercio Elettrico N. 1 – Gennaio 2004. 

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/ce-gen-04-relay/

F&N Settembre 2003 - Sistemi di telecontrollo satellitare - Intellisystem Technologies

Sistemi di Telecontrollo Satellitare

Intellisystem Technologies in collaborazione con Elsacom ha realizzato un sistema satellitare per il telecontrollo e la trasmissione di immagini mediante micro embedded Web server avvalendosi della tecnologia Globalstar. La soluzione proposta, basandosi sulla tecnologia packet PPP di Elsacom/ Globalstar, oltre ad acquisire e trasmettere immagini in formato Jpeg, permette la gestione software di attuatori per il telecontrollo dell’apparato in uso. Grazie alle potenzialità del micro Web server integrato nel sistema l’utente interagisce con il dispositivo remoto da controllare semplicemente attraverso interfacce Web personalizzabili. Le caratteristiche del sistema permettono di trasferire immagini in video-live supportando tutte le funzionalità della suite di protocolli TCP/lP, quali http, email ed ftp, e al contempo rappresenta un apparato di accesso al sistema che permette all’utente di interagire con esso in remoto agendo su opportuni attuatori telecontrollati via Web. La facilità di programmazione della soluzione permette la gestione dell’invio dei fotogrammi, risolvendo molte delle problematiche inerenti il videocontrollo e il telecontrollo ‘over IP’ di macchinari o siti remoti. Il sistema trova ampie applicazioni nel telesoccorso, il monitoraggio ambientale, la protezione civile e militare. 

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Fieldbus & Networks – Settembre 2003.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/fns-june-2003-diamond-experiment/

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