Formazione per l’Automazione
Training, aggiornamento, riqualificazione, formazione: facciamo il punto su come si stanno muovendo le aziende di automazione per ‘allenarsi’ e ‘vincere’ sul mercato, domani
Con Cristian Randieri, Ph.D., presidente e CEO di Intellisystem Technologies; Eliana Baruffi, corporate communication manager di ABB Italia e presidente di JA Italia – Junior Achievement; Ivo Gloder, application engineer and service manager di Mitsubishi Electric Factory Automation; Paolo Colombo, marketing manager di Ansys; Luca Lepore, responsabile del programma Cisco Networking Academy; Fabrizio Conte, CSM country manager Italy di Rockwell Automation; Francesco Sangermani, commercial director di Socomec; Gianfranco Mereu, responsabile delle relazioni con le scuole e le università della Schneider Electric.
Tutti noi conosciamo il detto latino ‘mens sana in corpore sano’: perchè la mente sia agile e scattante, il corpo non deve essere da meno, deve seguirla e per farlo deve allenarsi. Cosi, seguendo il parallelismo, potremmo parlare di azienda come ‘corpore’ e di individui come ‘mens’, anime dell’azienda. E quest’ultima, proprio come il ‘corpore’ che i romani volevano sempre in forma, deve fare in modo che le ‘sue’ persone, ossia tutti coloro che ne fanno parte e ne rappresentano la ‘mens’, siano aggiornate, informate sulle ultime novità tecnologiche, agili e pronte a cogliere le opportunità che l’innovazione off re, per poter essere essa stessa ‘scattante’, efficiente e ‘vincere’, non tanto sul piano sportivo, ma piùttosto su quello del mercato. E per avere personale ‘in forma’, occorre allenarlo, proprio come le squadre di calcio allenano il loro campioni, investendo in training, formazione continua, corsi di aggiornamento. Soprattutto in questo momento in cui la ‘fabbrica’ si sta trasformando per essere ‘smart’, alla luce di strategie come Industry 4.0, per sfruttare a pieno i vantaggi off erti dall’Internet of Things, dal cloud, dall’interconnessione di cose, processi, persone, e importante si introdurre nuove fi gure, aprirsi ai giovani, collaborare con scuola, università e istituti tecnici per attivare corsi e stage che avvicinino ‘accademia’ e mondo del lavoro, formando diplomati e laureati realmente in grado di inserirsi con profitto in azienda, ma è altresì cruciale aggiornare il personale interno, che oltretutto porta con se la ‘storia’ dell’azienda, l’esperienza. Rendere i lavoratori protagonisti consapevoli del cambiamento e fondamentale per il successo del cambiamento stesso. Vediamo ore come si stanno muovendo su questo fronte alcune aziende del settore.
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Di seguito riportiamo l’estratto dell’articolo riguardante le risposte date da parte del nostro Presidente e CEO Cristian Randieri
1) Perché un’azienda dovrebbe investire in formazione?
La formazione, soprattutto per un Paese in difficoltà come siamo noi ora, dovrebbe essere imperativa. Cosi come negli anni ‘60, oggi occorrerebbe una spinta da parte dei giovani, che con la loro curiosità e dedizione dovrebbero far riemergere le capacita ‘italiane’. Per questo bisognerebbe intervenire nelle scuole, favorendo l’apprendistato all’interno delle aziende. Lato aziende, oggi esistono strumenti molto efficaci che, grazie alla tecnologia, permettono di assistere a webinar e collegarsi in remoto direttamente alle macchine del cliente per offrire assistenza e formazione. Occorre inoltre puntare sull’innovazione, di prodotto e di processo. Nel primo caso, l’innovazione tecnologica è uno dei fattori determinanti del successo competitivo delle imprese, poichè consente a queste ultime di proteggere i propri profitti grazie a elementi che le rendono uniche, differenziandole. Nel secondo, l’innovazione permette alle imprese di migliorare l’efficienza dei processi di produzione. Occorre quindi investire in innovazione per essere più competitivi ed efficienti e non solo a livello tecnologico, ma anche organizzativo e gestionale.
2) Il mondo legato alle scuole e agli atenei è spesso visto come incapace di formare giovani che abbiamo competenze qualificanti per entrare nel mondo del lavoro: qual è la vostra esperienza in merito?
Personalmente ho constatato che dopo un breve entusiasmo iniziale i giovani si ‘impigriscono’ e vanno alla ricerca di mansioni routinarie, quando al contrario dovrebbero essere proprio loro il motore trainante delle aziende. Sin dai tempi dei miei studi in ingegneria mi ero accorto che la formazione universitaria che stavo ricevendo non era sufficiente per il lavoro che avrei voluto fare, poichè molte volte era puramente teorica. Ecco, tutto questo continua anche oggi a mancare.
3) Quanto ‘costa’ all’azienda la formazione dei neoassunti? Quali sono le figure più difficili da formare? La formazione in azienda è comunque imprescindibile?
Il costo per la formazione dei neoassunti è considerevole, poichè tipicamente la loro esperienza è pressochè nulla e si limita al massimo a quella acquisita durante il lavoro di tesi. I costi più grandi si hanno per la certificazione delle persone. Le figure più difficili da trovare sono quelle che dovrebbero lavorare nei dipartimenti di ricerca e sviluppo, poichè in quell’ambito si richiedono figure professionali di un certo livello, che abbiano una forte motivazione e capacità di auto-organizzare il proprio lavoro. Sicuramente la formazione diretta è uno strumento imprescindibile, dato che è l’unica occasione per mettere i giovani di fronte al mondo reale del lavoro. Un ateneo o scuola non potrebbero mai simulare ciò che in realtà avviene in un’azienda.
4) Ritenete utile stringere accordi o partnership con le scuole (per esempio per stage)? Cosa pensate dell’alternanza studio/ lavoro che in Italia stenta a decollare?
Sicuramente. Scuola/università e lavoro dovrebbero essere in simbiosi. Tutt’oggi cerchiamo di fare in modo che ciò avvenga, infatti molti giovani sviluppano la propria tesi in azienda da noi. Ma ciò non basta, occorrerebbe una vera e propria alternanza studio/lavoro in cui il giovane possa realmente capire per cosa è più portato. Molte volte i giovani alla domanda “Cosa ti piacerebbe fare in azienda?” non sanno rispondere. Il problema più grande è che questo tipo di attività non è affatto agevolata sia nel caso delle aziende (aumento dei costi), sia nel caso degli studenti (meno tempo per studiare)”.
5) A fronte di temi ‘nuovi’ (cloud computing, Internet of Things, meccatronica, Industry 4.0) ritenete necessario fare formazione internamente, per riqualificare il personale e aggiornarlo?
Assolutamente, facciamo formazione interna, anche con l’ausilio delle moderne tecnologie. Il personale nel nostro caso non è mai ‘riqualificato’, poichè è sempre ‘aggiornato’, semmai aggiunge di anno in anno nuove competenze.
6) La formazione sta diventando un servizio aggiuntivo da offrire a clienti e utenti finali: quale valore ha nel vostro business?
Nel nostro caso sta diventando una componente crescente, poichè oggigiorno le nuove tecnologie sono davvero tante, oltre a essere ‘bizzarre’ e rivoluzionarie, poichè molte volte si allontanano di molto dai vecchi metodi di lavoro. Intellisystem ha fatto dell’R&S il fulcro attorno al quale ruotano tutte le attività. Per noi l’unico modo di affermarci è quello di innovare, solo così possiamo competere con le aziende più grandi. Per questo i nostri collaboratori sono continuamente aggiornati e preparati per affrontare le nuove sfide tecnologiche e organizzative. Il nostro ‘segreto’ sta nell’acquisire nuove idee a partire dal mondo scientifico.
7) I clienti vi chiedono formazione sui prodotti che fornite?
Nella maggior parte dei casi si. Dopo una breve seduta formativa occorre affiancare i clienti per qualche giorno, per il resto si lavora telematicamente da remoto.
8) Quali argomenti ritenete siano più di appeal per gli utenti finali del mondo dell’automazione che chiedono di aggiornarsi?
Ritengo siano davvero tanti, sicuramente quelli che riguardano cloud computing, disaster recovery, data protection, Internet of Things.
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Tavola Rotonda – Automazione Oggi N. 379 (Marzo 2015), a cura di Ilaria De Poli.
Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/ao-marzo-2015/
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