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Introduction to Deep Learning on Social Networks: “How to learn even more about your personal life using Neural Networks Technology”
Neural Network technology for Social Network - Intellisystem Technologies

Introduction to Deep Learning on Social Networks: “How to learn even more about your personal life using Neural Networks Technology”

One of the last inspiration about Social Networks is the human brain.

The new idea is to develop a new “neural networking” technique that collects data and uses that data towards other processes, much like the neurons in the human brain do when learning something.

Neuron - Intellisystem Technologies

Scientifically speaking neural networks are not a news for scientific application. Personally i used such techniques to forecast pollution data from measured data series with very low margin error.

I also used such neural networks for advanced speech recognition technology, especially applied to mobile phone.

The new challenge is to take a new approach to the task of digitizing our personalities and spinning them into nicely saleable little packages. After all, posting and updating an exhaustive list of your favorite bands tends to lose its appeal around the end of adolescence; if a social network wants to understand what our material wants and needs, it will have to look into our much more personal, much less intelligible and hidden communications. So the future of social networks is to adopt a Chief Technology Scientist Officer in order to manage a new Artificial Intelligence (AI) team with the focus to building a new neural networks technology in order to learn about your personality in a new and remarkably human way.

What is a Neural Networks? How it works?

An Artificial Neural Networks is a simplified mathematical model of the biological ones. Similarly it use nodes rather than neurons but building the same sorts of complex interconnections between them (synapses). Rather than storing all data in a huge pool to be analyzed as a whole, neural networks are able to memorize and so  remember associations between concepts, streamlining the process of retrieval and analysis.

Neural Net - Intellisystem Technologies

This techniques allow computer scientists to make algorithms for something called “deep learning,” which arranges ideas as layers of definitions. Small concepts collectively define larger ones, which define larger ones, and so on. With enough input information, a sufficiently detailed neural network can learn quite deeply indeed.

The powerful deep learning algorithms have the potential to change most of how we interact with social media. Try to imagine that your favorable Social Network could recommend you a slight rewording to your latest update, or that if an algorithm could tell you which image will get your attention only analyzing your face expressions ?

Try to imagine your brain functions like the Internet or a network of friends, the human brain can be visualized as a complex interacting network that relies on nodes to efficiently convey information from place to place. Very few jumps are necessary to connect any two nodes,  “This so-called ‘small world’ property allows for the most efficient connectivity “.  In other words other networks ( social and biochemical) rely on the same principle.

This is briefly the new Social Networks challenge!

RFID Technology for Industrial Sites intellisystem

(Italian) A new RFID Technology for Industrial Sites Security: “Cantieri Sicuri con Soluzioni Hi-Tech”

Una proposta rivolta a tutti i responsabili della sicurezza e in grado di ridurre significativamente il numero di infortuni, le giornate di malattia e i casi di malattie professionali.

Grazie alla costante ricerca di innovazione e alla domanda di prodotti destinati alla sicurezza antinfortunistica, il reparto Ricerca & Sviluppo di Intellisystem Technologies ha messo a punto il primo sistema elettronico automatico per la verifica delle Dotazioni di Protezione Individuale (DPI) che utilizza e integra la tecnologia Rfid nei cantieri industriali e civili unitamente alle più moderne tecniche di riconoscimento visuale.

RFID Operaio

Una proposta di grande interesse per tutti i responsabili della sicurezza, poiché chiunque si rechi sul posto di lavoro indossando dispositivi di protezione individuale nell’area di accesso viene sottoposto a una scansione automatica senza contatto. In questo modo viene verificato se i dispositivi di protezione individuale indossati sono corretti, in condizioni adeguate e fra loro compatibili. Il numero di infortuni, le giornate di malattia e/o casi di malattie professionali dovrebbero così calare spontaneamente a un livello finora mai raggiunto. Il sistema ‘DPI Visual Analyzer’ ha come caratteristiche fondamentali quelle di essere di facile installazione e utilizzabile in qualsiasi cantiere.

DPI Visual Analizer Intellisystem RandieriDi fatto la soluzione proposta consiste in un varco elettronico tecnologicamente avanzato, da installare in prossimità dei punti di accesso alle zone di lavoro (ad esempio ponteggi e costruzioni comunemente presenti nei cantieri industriali e civili) insieme a particolari telecamere industriali. Il sistema è corredato da una piattaforma software personalizzabile che permette al responsabile del cantiere di applicare tutte le policy di sicurezza nel rispetto delle vigenti normative. In particolare è possibile specificare e identificare le seguenti variabili: riconoscimento visuale del lavoratore, DPI richieste, verifica scadenza DPI, eventuali sensori per gas nocivi. Una volta impostato il sistema, è sufficiente che l’operaio di turno, dotato di tutto l’equipaggiamento e in regola con il permesso di lavoro, attraversi un varco, in cui è installato il DPI Visual Analyzer, per far sì che questo verifichi in automatico e in pochi istanti la congruenza tra quanto rilevato quanto specificato dalle policy dettate dal responsabile per la sicurezza. Per far ciò è necessario integrare dei tag Rfid in ogni DPI o dispositivo che dovrà essere controllato.  TAG RFID IntellisystemLa soluzione presentata permette di ottimizzare i tempi di accesso ai cantieri nel rispetto delle regole massimizzandole condizioni di sicurezza con le quali operai e tecnici dovranno operare. Inoltre, grazie al riconoscimento visivo del lavoratore, è possibile individuare tutti quei casi nei quali operai non autorizzati adoperino i permessi di lavoro e DPI di altre persone. Come funziona il nuovo sistema. Il sistema è basato in parte sulla tecnologia Rfid, attraverso la quale è possibile identificare il personale in ingresso negli impianti, stabilimenti e cantieri grazie a un badge personale con tag Rfid UHF. Una mancanza nei DPI indossati produce un allarme che può essere segnalato in diverse modalità, come sms, email, semafori, buzzer, messaggi su computer di varco. Il sistema è anche capace di leggere appositi tag associati ai DPI, permettendo in tempo reale di confrontarne gli identificativi con i DPI attesi in funzione dei permessi di lavoro. Al suo interno la piattaforma integra la possibilità di gestire i permessi di lavoro in formato elettronico offrendo di fatto una funzionalità innovativa che permette di gestire i permessi di lavoro in modo del tutto automatico eliminando tutto il materiale cartaceo e quindi riducendone i tempi di gestione a favore di una maggiore efficienza.

Industria RFID Intellisystem Randieri

I dati acquisiti al passaggio di ogni operaio sono gestiti da una centrale operativa, che, mediante un apposito software, provvede alla loro memorizzazione in un database a fini statistici e assicurativi rappresentando di fatto una sorta di ‘black box’ da utilizzare in caso di incidente antinfortunistico. La soluzione presentata è di fatto un’infrastruttura professionale creata per raggiungere la massima efficienza per ciò che riguarda la capacità di identificazione dei DPI garantendo ripetibilità e stabilità; velocità di lettura; lettura dipiù tag contemporanei; generazione di alert multicanale in tempo reale; scalabilità e modularità dei sistemi; produzione di report personalizzati automatici; integrazione con i sistemi informatici aziendali pre-esistenti; integrazione con le differenti piattaforme hardware di controllo accessi pre-esistenti. Grazie alla sua modularità l’architettura proposta è stata studiata per una semplice installazione. Può essere implementata sia in versione ‘manuale’ mediante lettori portatili poco costosi o in versione ‘automatica’ tramite veri e propri varchi di ingresso e uscita. Il sistema prevede che a ogni DPI sia associato un tag Rfid. Elmetto RFID Intellisystem RandieriL’associazione DPI – tag, avviene mediante appositi lettori/codificatori. Per poter essere identificato dal sistema ogniDPI deve essere già dotato di un tag Rfid UHF ISO 190006-c opportunamente pre-codificato, oppure possono essere forniti appositi tag Rfid da codificare manualmente e da applicare ai DPI preesistenti. I tag applicabili ai DPI non forniti sono di natura diversa in funzione del dispositivo a cui vanno applicati. Ad esempio: tag in etichetta di stoffa, applicabili in giacche, guanti, scarpe; in formato ISO Card, integrato o applicabile su badge pre-esistenti; in PVC da applicare su occhiali e piccoli dispositivi; rivestiti al silicone da applicare su tutti i DPI che dopo il loro utilizzo sono soggetti a lavaggio industriale ad alta temperatura. Attualmente il sistema è in fase di testing finale e validazione presso diversi stabilimenti e raffinerie sia in Italia che all’estero.

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Automazione Oggi N. 386 – Novembre/Dicembre 2015.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/ao-novembredicembre-2015-2/

Speciale Moduli IO - Intellisystem

(Italian) New I/O board: “Speciale Moduli I/O”

Intellisystem Technologies presenta i due moduli Recs 203 e Recs 204: il primo gestisce otto linee in ingresso e il secondo otto linee in uscita. La scelta di produrre due moduli distinti Recs (Remote Ethernet Control System) è scaturita dall’esigenza di mercato di avere soluzioni modulari che siano facilmente scalabili. Entrambi i moduli sono di facile utilizzo ea prestazioni elevate, ideali per applicazioni di automazione e controllo remoto professionale.

RECS 203 - Intellisystem Technologies

Non è richiesto alcun PC. Le soluzioni che impiegano moduli Recs 203 e Recs 204 sono stand alone e possono essere collocate ovunque vi sia una connessione di rete IP, poiché integrano alloro interno un web server che permette il collegamento diretto a Internet.

RECS 204 - Intellisystem Technologies

Entrambi non necessitano di alcun software aggiuntivo, basta solo possedere un comune browser quale Internet Explorer, Netscape o Mozilla Firefox per gestire da remoto il dispositivo da controllare. Facili da installare e configurare, permettono di sviluppare un’applicazione di controllo remoto in pochi e semplici passaggi. Qualsiasi applicazione sviluppata con moduli Recs 203 e Recs204 è personalizzabile grazie all’ambiente disviluppo SDK fornito con i dispositivi, che permette una facile integrazione con qualsiasi PLC in grado di gestire connessioni IP. Questi moduli rappresentano una soluzione di facile utilizzo per il controllo remoto di apparecchiature di qualsiasi genere attraverso le reti Intranet e Internet.

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Automazione Oggi N. 386 – Novembre/Dicembre 2015.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/ao-novembredicembre-2015/

AO Ottobre 2015 - Tavola rotonda Se l'approccio è meccatronico - Intellisystem Technologies

(Italian) A New Approach to Mechatronics: “Se l’approccio è meccatronico”

Fra i termini attualmente più ‘in voga’ nel mondo dell’automazione non manca quello di ‘meccatronica’: vediamo quali novità ci attendono in questo ambito con alcuni esperti del settore In ambito industriale, una delle parole più ‘trendy’ degli ultimi tempi è senza dubbio ‘meccatronica’. La meccatronica viene infatti vista, sia in ambito progettazione/produzione sia, più in generale, a livello di approccio, come una ‘chiave’ che può aprire alle aziende prospettive molto rilevanti. In questa tavola rotonda facciamo il punto sulla situazione con alcuni esperti del settore, appartenenti a note aziende.

Con Cristian Randieri, President & Ceo di Intellisystem Technologies; Rosario Castelli, Sales manager di Garnet; Sabina Cristini, Business Unit Mechanical Drives General Manager  di Siemens Italia; Edgardo Porta, direttore marketing di Rittal; Nicoletta Ghironi, marketing & communication manager di B&R Automazione Industriale; Roberto Loce, solution architect Motion Control di Rockwell  Automation; Marco Filippis, product manager Robot di Mitsubishi Electric Factory Automation.

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Di seguito riportiamo l’estratto dell’articolo riguardante le risposte date da parte del nostro Presidente e CEO Cristian Randieri

Automazione Oggi: Quali sono in questo momento i trend più importanti e le prospettive più evidenti della meccatronica?

Cristian Randieri di Intellisystem Technologies (www.intellisystem.it): “La meccatronica rappresenta il cuore della modernità, poiché è una disciplina che studia le modalità per favorire l’interazione tra meccanica, fisica, elettronica, biologia e psicologia, allo scopo di creare macchine e sistemi evoluti. Storicamente lo sviluppo della meccanica è stato alla base della rivoluzione industriale dell’Ottocento e del Novecento. Nella seconda metà del secolo scorso invece l’elettronica ha rappresentato la frontiera tecnologica più avanzata. Oggi si assiste al consolidamento di un nuovo paradigma, ovvero un canone ibrido delle due categorie tecno-produttive: la meccatronica appunto. In questi anni, tra i settori di punta del mercato Italiano della meccatronica abbiamo registrato segni positivi dal comparto packaging, una conferma della stabilità del tessile e ceramica, una più marcata sofferenza per il comparto legno e plastica. Per il 2015 le previsioni sono di una modesta crescita nei diversi ambiti tecnologici. Sono convinto che grazie agli incentivi per la ricerca e le riforme comunitarie per la reindustrializzazione, in futuro si dovrebbe assistere a una ricaduta positiva anche per l’Italia, ma molto probabilmente, la crescita avverrà a velocità inferiore rispetto agli altri Paesi europei. Purtroppo, oggi il settore manifatturiero italiano vive una realtà difficile da gestire, poiché, mancando gran parte della domanda interna, stiamo assistendo a uno spostamento sempre più marcato verso l’esportazione, con punte sino all’80% del fatturato di ogni singola azienda. Per esportare il ‘made in Italy’ occorre però distinguersi nettamente dai competitor esteri, essendo capaci di fornire sistemi e servizi sem- pre più complessi basati su tecnologie innovative e di punta. Considerando il tessuto industriale italiano essenzialmente formato da micro e piccole imprese, è logico ipotizzare che il modello industriale da perseguire sarà quello basato sull’alta tecno- logia, piuttosto che sulla grande impresa. Questo significa che per le realtà specializzate, capaci di fornire valore aggiunto attraverso soluzioni moderne e personalizzate, vi saranno buone opportunità di sviluppo”.

A.O.: Qual è, a suo avviso, la situazione attuale del mercato in questo settore a livello italiano e mondiale?

Randieri: “In Italia lo sviluppo della meccatronica storicamente è avvenuto con molti limiti, ma anche con i punti di forza del suo modello produttivo. Malgrado il collasso dell’economia finanziaria in uno studio condotto da ‘Il Sole 24 Ore’ si può evincere che: nel 2008, la meccatronica italiana fatturava 352 miliardi di euro; nel 2009, anno in cui la finanza scellerata ha attaccato il sistema industriale di tutto il mondo, il giro d’affari è sceso a 286 miliardi; nel 2010 abbiamo assistito alla prima risposta positiva da parte del sistema industriale italiano, la cui meccatronica ha ottenuto ri- cavi per circa 300 miliardi di euro; nel 2011 si è assistito al vero recupero, ormai a livelli pre-crisi, pari a 319 miliardi di euro di fatturato. Nel 2012 si è assistito alla stabilizzazione del mercato con ricavi pari a 321,4 miliardi. Dal 2013 ad oggi si è intravista una lenta e costante risalita che dovrebbe consolidarsi a livello mondiale. Per capire meglio l’andamento del mercato della meccatronica in Italia è importante analizzare la dinamica intra-europea, questo perché la meccatronica è uno dei comparti che si presta meglio a essere interpretato come una ‘Region’, ovvero una delle macro-piattaforme industriali in cui l’industria manifatturiera internazionale si è dovuta riorganizzare con l’ultima globalizzazione. Secondo quest’ottica con- frontando i dati di mercato del nostro Paese con la Germania purtroppo è palesemente confermato che l’Italia non riesce a tenere il passo con i cugini tedeschi. Facendo un’analisi più approfondita è possibile dimostrare che tutto ciò è dovuto a una questione ‘dimensionale’. Se analizziamo i dati Eurostat, l’Unione Europea è composta da 27 membri per un totale di 156.154 imprese specializzate nella meccatronica, di cui circa 25.000 sono in Germania e 30.000 in Italia. Considerando il peso specifico dei singoli sistemi produttivi nazionali, ricavabile dall’incidenza degli addetti, possiamo constatare che su circa 4 milioni di addetti in Europa, 1,7 milioni operano in Germania e 650 mila in Italia. Il numero medio degli addetti per impresa in Italia è di circa 22 mentre in Germania è di circa 68. Quindi il problema del nostro Paese non è affatto impu- tabile all’ottimalità e agli standard di produzione (in certi settori siamo persino superiori ai tedeschi) quanto all’assenza di strutture industriali di grandi dimensioni, le quali possano collocarsi nelle parti alte delle catene della fornitura del manifatturiero industriale, offrendo maggior valore aggiunto e soprattutto avendo un ruolo più importante nel capitalismo globale. Se partiamo dalla considerazione che la meccatronica a livello mondiale svolge la funzione di collante tecnologico ed è fornitrice di sistemi e servizi per le grandi imprese che operano nel campo automotive, aeronautico e aerospaziale è palese che il futuro della meccatronica italiana è d’interesse strategico per le sorti di tutto il nostro settore manifatturiero. Infatti il mercato della meccatronica rappresenta un fattore chiave per la sua capacità di connettersi alle catene del capitalismo globale. Penso che per il nostro Paese la meccatronica possa rappresen- tare un’opportunità in più per il riequilibrio del nostro sistema industriale che, purtroppo da anni, sta sperimentando una crisi molto intensa che sta colpendo le nostre industrie. La meccatronica in Italia esprime il 15% del fatturato manifatturiero italiano, con una distribuzione pari al 75% nel Nord, il 13% nel Centro e il resto nel Sud. A livello mondiale assistiamo invece a una continua crescita della domanda, nonché la crescita in termini di prodotti che si caratterizzano nel settore della meccatronica, per cui si può aspettare una forte crescita del settore nel prossimo decennio e oltre. Le aziende di tutto il mondo sono sempre più alla ricerca di soluzioni automatizzate per accelerare i metodi di produzione e ridurre la manodopera e costi. Anche le aziende dei paesi in via di sviluppo stanno dando un forte contributo alla crescita del mercato della meccatronica grazie allo sviluppo di protocolli software da applicare alle macchine. Tra i paesi leader di questo settore spicca sicuramente l’India”.

A.O.: La sua azienda come si colloca nel mercato di questo settore, relativamente alla situazione attuale e ai trend previsti?

Randieri: “Per la nostra azienda la meccatronica ha rappresentato un processo di trasformazione articolato che ci ha permesso di effettuare nuovi sviluppi e ottimizzazioni. Sfruttando l’approccio interdisciplinare all’interazione e integrazione tra meccanica, elettronica e informatica, applichiamo i principi della meccatronica non solo in fase di progettazione e sviluppo di una nuova macchina, ma anche in fase di analisi di problemi sulle macchine esistenti. Grazie al nostro approccio ‘meccatronico’ siamo riusciti a far evolvere le vecchie macchine dei nostri clienti verso le esigenze attuali di mercato caratterizzate da qualità, flessibilità ed economicità. Uno degli aspetti tecnologici che curiamo in particolare è quello della simulazione, che ci permette di ottimizzare fin dalla fase progettuale gli aspetti dinamici della costruzione della macchina abbinati all’automazione per il motion control. Grazie a ciò riusciamo a ottenere maggiori garanzie del risultato atteso, testando e apportando eventuali modifiche nella fase preliminare del progetto, riducendo così i costi di sviluppo e progettazione, arrivando direttamente alla realizzazione di un prototipo di macchina definitivo. Non solo, siamo sempre più sensibili e attenti alle nuove soluzioni che ci consentano di migliorare l’efficienza energetica delle macchine, fattore ormai decisivo per la riduzione dei costi degli impianti di produzione. Tutto ciò si traduce in una riduzione dei tempi di sviluppo e di introduzione sul mercato a favore di un aumento di produttività e qualità, con piena soddisfazione del nostro cliente finale e notevoli vantaggi competitivi rispetto ai nostri competitor”.

Infine

In conclusione, possiamo dire che tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza della meccatronica come potentissimo driver di innovazione e di crescita del mondo industriale. Ritengo sia importante che le aziende italiane, sia le grandi che le PMI, facciano proprio questo approccio che può permettere al nostro tessuto industriale e, più in generale, al nostro Paese, di agganciare la ripresa mondiale e di ritornare il più rapidamente possibile ai livelli produttivi esistenti prima della grande crisi che ci siamo lasciati alle spalle.

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Tavola Rotonda a cura di Alessandro Gasparetto – Automazione Oggi N. 385 (Ottobre 2015)

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/ao-ottobre-2015/

Fiber over copper cable - Intellisystem Technologies

THE MOST IMPORTANT ADVANTAGES TO CHOOSING FIBER OVER COPPER CABLE

It is well known that Fiber optic cable is one of the most popular mediums for both new cabling installations and upgrades, including backbone, horizontal, and even desktop applications. Fiber offers countless advantages over copper.

Reported below I will try to classify this vantages in only few points that are the most representative:

  1. Greater bandwidth

Fiber provides more bandwidth than copper and has standardized performance up to 10 Gbps and beyond (experimentally car reach to 100 GB). More bandwidth means fiber can carry more information with greater fidelity than copper wire. Keep always in mind that fiber speeds are dependent on the type of cable used. Single-mode fiber offers the greatest bandwidth and no bandwidth requirements compared to the multi-mode one.

  1. Speed and distance

Due to the fiber optic signal nature made of light, very little signal loss occurs during transmission, and data can move at higher speeds and greater distances (theoretically at the light speed). Fiber does not have the copper’s 100-meter (328-ft.) distance limitation of unshielded twisted pair copper (without a booster). Fiber distances depend of the cable quality, wavelength and network. Distances can range from 550 meters (984.2 ft.) for 10-Gbps multi-mode and up to 40 kilometers (24.8 mi.) for single-mode cable. The majority of backbones in large companies are fiber.

  1. Security

The data transmitted over the fiber are always safe. It doesn’t radiate signals and is extremely difficult to tap. If the cable is tapped, it’s very easy to monitor because the cable leaks light, causing the entire system to fail. If an attempt is made to break the physical security of your fiber system, you’ll know it. Take in account that there are many different application that use the fiber as intrusion detection system exploiting the just mentioned properties.

Fiber networks also enable you to put all your electronics and hardware in one central location, instead of having wiring closets with equipment throughout the plant.

  1. Immunity and reliability

Fiber provides extremely reliable data transmission. It’s completely immune to many environmental factors that affect copper cable typically caused electromagnetic interference. The fiber’s core is made of glass, which is an insulator, so no electric current can flow through. It’s immune to electrometric interference and radio-frequency interference (EMI/RFI), crosstalk, impedance problems, and more. You can run fiber cable next to Oil&Gas industrial equipment without worry. Fiber is also less susceptible to temperature fluctuations than copper and can be submerged in water. Fiber is the ideal choice for Oil&Gas application both inshore and offshore.

  1. Design

Fiber is lightweight, thin, and more durable than copper cable. To get higher speeds using copper cable, you need to use a higher grade of cable, which typically have larger outside diameters, weight more, and take up more space in cable trays. With fiber cable, there is very little different in diameter or weight. Plus, fiber optic cable has pulling specifications that are up to 10 times greater than copper cable (depending on the specific cable). Its small size makes it easier to handle, and it takes up much less space in cabling ducts. And, fiber is easier to test than copper cable.

  1. Migration

The proliferation and lower costs of media converters are making copper to fiber migration much easier. The converters provide seamless links and enable the use of existing hardware. Fiber can be incorporated into network in planned upgrades by simply using the adequate copper to fiber converters.

  1. Field termination.

Although fiber is still more difficult to terminate than copper, advancements in technology have made terminating and using fiber in the field easier. Terminating fiber optic cable is not as simple as copper. While manufacturers have developed crimp-on connectors, they are expensive, high loss and have not been very reliable. Fiber optic connectors need adhesives for reliability and low cost. And most installation involves stripping fibers, injecting adhesives and polishing the ends. No IDC (insulation displacement connectors) here. Any good installer can learn how to terminate fiber in less than 2 hours.

  1. Cost

The cost for fiber cable, components, and hardware has steadily decreased. Overall, fiber cable is more expensive than copper cable in the short run, but it may be less expensive in the long run. Fiber typically costs less to maintain, has less downtime, and requires less networking hardware. In addition, advances in field termination technology has reduced the cost of fiber installation as well.

Flare Stacks Eye - Intellisystem - Randieri

(Italian) Flare Stacks Eye (FSE) – “An Innovative Solution for monitoring of Industrial Flare Stacks”

Intellisystem Technologies presenta un sensore di processo denominato FSE (Flare Stacks Eye) per il monitoraggio delle torce industriali tipicamente utilizzate nel comparto oil&gas. Da molti anni le torce industriali vengono utilizzate per eliminare attraverso la combustione gas di scarto o miscele di gas e liquidi rilasciate a seguito di sovrappressioni impreviste all’interno degli impianti di produzione e raffinazione.

FSE - Intellisystem - Randieri

Il sistema presentato utilizza le più moderne tecnologie di ripresa termografica abbinate a un software che permette l’analisi senza contatto del profilo della fiamma e della sua presenza. Grazie all’utilizzo di particolari termocamere a infrarossi infatti è possibile ottenere in realtime una mappa termica della fiamma. In questo modo è costantemente assicurato il controllo visivo e il corretto funzionamento della torcia anche in condizioni particolari quali: forte controluce, chiarore poco visibile, condizioni di scarsa visibilità dovuta alla nebbia ecc. Il sistema proposto si interfaccia facilmente con i sistemi di automazione e protezione DCS dell’impianto in cui viene installato.

A cura di Cristian Randieri. Articolo pubblicato sulla rivista Progettare N. 392 – Settembre 2015.

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/pr-settembre-2015/

 

EO News Settembre 2015 - Rassegna Sistemi di visione Parola alle aziende - Intellisystem Technologies

(Italian) Interview to Cristian Randieri: “The Vision Systems Market”

D: Qual è la sua opinione riguardo l’andamento del mercato (rallentamento, crescita, forte incremento…)?

Randieri: Il recente rapporto edito da MarketsandMarkets dal titolo “Machine Vision Market by Component (Optics, Software), Product (PC Based, Embedded), Technology (Imaging, Laser, Augmented), Application, Vertical (Pharmaceutical, Security, Automotive, Defense) & by Geography- Analysis & Forecast (2014 – 2020)” indica che il valore complessivo del mercato dei sistemi di visione dovrebbe raggiungere circa 8,50 miliardi di euro entro il 2020, con una crescita stimata annua del 12,51% negli anni 2014- 2020. Lo scenario competitivo del mercato presenta un quadro molto interessante, poiché il mercato sta assistendo al lancio di nuovi prodotti e collaborazioni su larga scala, con accordi e partnership in tutta la value-chain, attraverso player mondiali di primo livello. In Italia, purtroppo l’andamento di tale mercato mostra una timida crescita vincolata dalle presenti congiunture economiche che limitano molto gli investimenti da parte delle aziende. Malgrado ciò, i nostri clienti applicano i sistemi di visione industriale nelle linee di produzione richiedendoci soluzioni flessibili, rapide da integrare nei sistemi di automazione già esistenti nelle loro fabbriche.

D: Quali sono le principali strategie adottate dalla vostra società sul breve/medio periodo per soddisfare al meglio le richieste di questo mercato?

Randieri: Le strategie che applichiamo in Intellisystem Technologies nascono dalle esigenze dei nostri clienti che tipicamente rientrano nella customizzazione del prodotto abbinato a una riduzione dei costi di produzione. Infatti un approccio di tipo ‘custom’ ci permette di sviluppare sistemi “ad-hoc” che abbiano caratteristiche di portabilità e scalabilità su diverse piattaforme hardware e software, tipicamente quelle già impiegate dai nostri clienti nelle loro linee di produzione. Tutto questo per noi è possibile grazie alla nostra capacità di essere un system integrator dotato di un reparto R&D in grado di creare soluzioni personalizzate, competitive e allo stesso tempo rispondenti alle più strette esigenze del cliente. Crediamo che la nostra azienda, grazie a queste caratteristiche, riesca a fare la differenza, in termini di competitività, offrendo maggiore elasticità nel presentare soluzioni integrate e personalizzate.

D: In che modo state implementando queste strategie (stipula di accordi/collaborazioni, nuove acquisizioni, investimento in attività di ricerca e sviluppo, in risorse umane…)?

Randieri: Da sempre ci distinguiamo dalla concorrenza per il nostro nucleo R&D e per i nostri laboratori sperimentali, grazie ai quali costruiamo i prototipi che andranno installati e validati a bordo macchina del cliente. Da diversi anni vantiamo delle collaborazioni e partnership di alto livello con player di livello mondiale (Sony, Flir, Aptina e così via) grazie ai quali siamo sempre aggiornati sullo stato d’arte della tecnologia dei sensori d’immagine. I punti di forza della nostra realtà, sulla quale facciamo leva per essere competitivi, si basano sullo sviluppo in-house di tutte le attività che spaziano dall’integrazione dei sensori di immagine allo sviluppo dell’hardware su piattaforme embedded, passando dalla progettazione delle schede elettroniche, lo sviluppo di firmware, alle prove di compatibilità elettromagnetica, alla progettazione meccanica sino ad arrivare ai test ambientali, termici e di compatibilità EMC.

D: Quali sono i settori applicativi più promettenti?

Randieri: I settori più promettenti per i sistemi di visione sono quelli che interessano tutta la filiera delle aziende che operano nel campo dell’elettronica, la produzione di famaci, i sistemi d’imballaggio, i dispositivi medici e i prodotti automotive senza nulla togliere ai prodotti consumer. Storicamente i sistemi di visione hanno avuto più successo in applicazioni dove sono stati integrati nel processo di produzione. I continui miglioramenti in termini di costi, prestazioni, robustezza algoritmica e facilità d’uso hanno incoraggiato l’uso di sistemi di visione nell’automazione della produzione in generale. Ulteriori progressi in questi settori caratterizzeranno il futuro della visione artificiale, incoraggiando nell’arco dei prossimi anni la progettazione e realizzazione di nuovi sistemi da utilizzare in nuovi piani di produzione. Pensiamo che il futuro dei sistemi di visione, in termini di diffusione in nuovi settori applicativi, debbano includere le fondamentali caratteristiche di essere sempre più veloci, intuitivi e facili da usare unitamente ad una maggiore flessibilità, portabilità e scalabilità.

D: Quali sono i principali fattori che distinguono la vostra azienda rispetto ai concorrenti?

Randieri: Come già accennato in precedenza, il fattore che sicuramente ci distingue dalla concorrenza è il nostro approccio ‘custom’, che ci permette di avere la capacità di fornire una tecnologia definibile ‘on demand’ ad alto contenuto di innovazione, grazie all’impegno dei nostri esperti in R&D. La grande flessibilità della nostra struttura, unitamente alla capacità di realizzare un prodotto finito (hardware e software), ci consente di rispondere a ogni richiesta specifica del nostro cliente. Realizziamo sistemi di visione anche per clienti OEM, dando loro spazio alle personalizzazioni che intendono applicare, offrendo loro nuovi strumenti atti a garantirgli il più rapido “time-to-market”. Nondimeno, il dipartimento di ricerca e sviluppo è certamente il cuore della nostra azienda, che fa della continua innovazione uno dei nostri valori. La struttura produttiva e l’organizzazione fanno però la differenza tra un centro di ricerca fine a se stesso e un’azienda.

D: Pur non avendo la sfera di cristallo, quali sono le previsioni sul lungo termine?

Randieri: I continui miglioramenti in termini di costi, prestazioni, robustezza algoritmica e facilità d’uso hanno incoraggiato l’uso dei sistemi di visione nell’ automazione della produzione in generale. Ulteriori progressi in questi settori caratterizzeranno il futuro della visione artificiale, che si tradurranno nello sviluppo di nuove soluzioni sempre più performanti ed economiche. Attraverso i recenti progressi in termini di riduzione dei costi di produzione, unitamente all’aumento delle prestazioni, robustezza e facilità d’uso, faranno sì che il mercato dei sistemi di visione si espanda sempre più a ritmi crescenti. Anni di applicazioni di sistemi di visione all’interno delle fabbriche hanno fatto maturare una grande esperienza dei produttori sugli usi ottimali di questi sistemi, a favore di una maggior consapevolezza che i confini applicativi di oggi continueranno a estendersi. I produttori di macchine industriali in futuro considereranno sempre più la visione a bordo macchina come uno strumento maturo da impiegare nei loro processi di produzione. Anche se molti dei potenziali utenti di queste tecnologie potrebbero voler attendere nuove tecnologie, gli sviluppi più recenti della tecnologia dei sistemi di visione suggeriscono che oggi è il momento più proficuo per investire in queste soluzioni.

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Intervista a Cristian Randieri riguardo il mercato dei sistemi di visione pubblicata sulla rivista EO News N. 589 Settembre 2015

Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista, seguire il link riportato di seguito  http://www.intellisystem.it/portfolio/eonews-settembre-2015/

F&N Settembre 2015 - Dove il pericolo è di casa - Intellisystem Technologies

New Hi-Tech Solutions for Potentially Dangerous Industrial Environments: “Dove il Pericolo è di Casa”

When working in potentially hazardous environments is a must to adopt solutions and network devices specially designed for be used in these areas, in accordance with the in force legislation.

The ITEX125 camera presented by Intellisystem Technologies (www.intellisystem.it) is the best choice for professional monitoring in industrial areas that are classified or Atex, typical of the oil & gas sector. Thanks to the stainless steel structure, with IP68 protection, this product has a considerable strength. Its use is in fact intended for the chemical, oil & Gas and other environments with high ambient temperatures and corrosive atmospheres. With the PTZ (Pan, Tilt, Zoom) functions you can follow moving objects even in emergency situations. The camera can also be installed at considerable distances thanks to the integrated Ethernet communication that makes the product unique. Depending on the needs it can be equipped with vision systems infrared or thermal.

Other important features of the system are:

  • Pan & Tilt speed dependent variable focus and the swivel range, with a maximum of 20 ° / s and a minimum of 0.1 ° / s;
  • 64 presets store the vertical and horizontal position, auto focus, with the preset maximum speed of 30 ° / s;
  • Integrated wiper for a constant camera window cleaning;
  • Self-heat integrated system that allows the device to operate stably from -45 °C to 60 °C for long periods;
  • Full certifications Exd CT6 / DIP A21 TA, T6.

Telecamera Intellisystem Technologies

By Cristian Randieri, PhD

Intellisystem Technologies