(Italiano) Un nuovo mercato quello dei Sistemi intelligenti
Oltre il mobile, il computing e l’embedded tradizionali sta progressivamente emergendo un nuovo mercato che tutti li comprende e supera; quello dei device e dei sistemi intelligenti…
Con Cristian Randieri, president & Ceo di Intellisystem Technologies; Tony Spizzichino, Ceo RF technologies di Telit; Jens Wiegand, vice president and general manager strategic marketing di Wind River
IDC li definisce come sistemi sicuri che utilizzano autonomamente sistemi operativi di alto livello, si collegano a Internet, eseguono applicazioni native o cloud- based e analizzano in real time i dati raccolti. Gli utenti, consumatori e aziende, già oggi si aspettano un’esperienza trasversale a tutti i tipi di device che utilizzano e il nuovo mercato risponderà a questa esigenza, più o meno manifesta, connettendoli attraverso una moltitudine di dispositivi, machine to machine e reti cloud personalizzate, sicure e seamless. Nel periodo 2010- 2015 la crescita media annua dei volumi mondiali di sistemi intelligenti (incluso l’embedded ed esclusi i PC e i cellulari) risulterà nell’ordine del 24% (IDC Febbraio 2012) e il valore passerà dai 520 miliardi di dollari a ben 1,2 trilioni. Se nel 2012 venivano consegnati 800 mi!ioni di unità di sistemi intelligenti, nel 2015 la società di ricerca ne prevede 2,3 miliardi e nel 2020 addirittura 25 miliardi. È proprio il caso di dire “numeri da capogiro” e opportunità di mercato da non perdere un po’ in tutte le aree, dalle città intelligenti (pensiamo all’esplosione delle grandi città in Oriente e soprattutto aziende che sono testimoni e protagoniste di questi per- corsi vorremmo fare il punto sull’evoluzione verso dispositivi sempre più intelligenti, focalizzandoci in particolare sulla capacità di interazione tra le macchine (M2M) e tra l’uomo e la macchina. Ringraziamo del contributo Cristian Randieri, president & Ceo di lntellisystem Technologies; Tony Spizzichino, Ceo RF technologies di Tel it; Jens Wiegand, vice president and general manager strategie marketing di Wjng River.
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Di seguito riportiamo l’estratto dell’articolo riguardante le risposte date da parte del nostro Presidente e CEO Cristian Randieri
1) Alcuni analisti osservano che si sta transitando da un semplice M2M a un sistema collaborativo o “social” che i viene descritto come sistema dove i device possono ricevere e inviare messaggi, informare sul proprio status, condividere files e interagire con gli esseri umani secondo una logica peer-to-peer. A che punto slamo lungo questo percorso?
Se da un lato le informazioni scambiate in modo Peer to Peer mediante i social network e il pervasive computing si stanno combinando per creare dei nuovi modelli di collaborazione e di decision making, dall’altro sia le persone sia le informazioni e le tecnologie sono sempre più interconnesse, distribuite e pervasive favorendo la convergenza tra mondo fisico e virtuale. Da tutto ciò scaturisce il concetto di Smart Business che racchiude informazioni provenienti da macchine, persone, video stream, mappe, sensori e cosi via, che vengono digitalizzate e trasferite attraverso una rete dati. Lo Smart Business si compone quindi di Smart System basati su sistemi embedded e tecnologie di rete per fornire servizi intelligenti monitorati da remoto che involvono nuovi metodi di interagire tra l’uomo e la macchina e fornitura di servizi. L’evoluzione di tali tecnologie sta nella loro totale convergenza e diffusione nel mercato.
2) Avete esempi di prodotti/soluzioni su cui volete portare l’attenzione?
Stiamo lavorando a soluzioni per la sicurezza in ambienti pericolosi, nella fattispecie soluzioni per il monitoraggio del personale che lavora in impianti petrolchimici costretto a indossare DPI (Dispositivi di Protezione Individuale). L’idea base è quella di creare un sistema che metta assieme una rete di sensori mediante una rappresentazione semantica dell’informazione proveniente da essi. Attraverso la lettura dei dati provenienti dai vari sensori tipo la posizione del corpo e i parametri vitali, pensiamo di poter elaborare delle informazioni chiave per poter gestire una squadra che possa intervenire in caso di emergenza. La nuova idea è quella di operare con una tecnica simile a quella adoperata dai social network che permetta a più persone di cooperare per il fine comune, salvare vite umane intervenendo nei tempi più brevi possibili. Pensiamo di estendere la tecnologia introdotta nel settore del petrolchimico per la sicurezza di tutte le persone ampliando le funzionalità dei social network. Vorremmo abbracciare il mercato della home health care. In questo caso pensiamo di combinare le potenzialità dei social network con le reti di sensori per fornire servizi di supporto all’independent living e health support nel caso di malattie croniche e in generale negli anziani. Ad esempio potremmo controllare lo stato di salute dei nostri amici e parenti o aiutare gli anziani nella loro mobilità. Partendo dalla rappresentazione semantica dell’informazione proveniente dalla rete di sensori pensiamo di creare delle interconnessioni tra persone sfruttando la loro naturale condivisione di attività e interessi. Pensiamo di poter gestire possibili segnali di allerta provenienti da pattern anomali di attività registrata dai vari sensori.
3) A livello tecnologico quali sono le più importanti caratteristiche richieste a: reti, standard, software, cloud, hardware, sensori e così via per abilitare sistemi e device sempre più intelligenti?
A livello tecnologico la sfida più importante consiste nel riuscire a combinare assieme le caratteristiche offerte dalla componente software delle applicazioni a quelle hardware delle reti. Considerando la componente software si sfrutteranno le caratteristiche dalla tecnologia Web 2.0 (che include i Blogs, Wikis , lnstant Messaging e i Feed RSS) per poter fornire servizi ad alto livello aventi un Facebook Style che permetta ai tecnici, clienti e ingegneri di postare informazioni e allo stesso tempo imparare da altri membri della comunità secondo i più moderni schemi di knowledge management system. Chiaramente secondo questo schema non si può prescindere dall’adoperare le più moderne tecniche di storage distribuito che permetta alla comunità di dispositivi e persone di aggregare dati provenienti da differenti location fornendo servizi di livello superiore quali ad esempio: enterprise application, knowledge based e customer portal. Infine l’aspetto più importante di una comunità dispositivo-persona è la sua apertura che dovrebbe permettere a chiunque di creare applicativi che possano essere usati da altri membri della comunità. Tali applicativi vanno creati mediante la tecnologia denominata SaaS (Software as a Service) che possono produrre applicazioni orizzontali, tipo i package di analisi predittiva, o applicazioni verticali focalizzate su mercati specifici. Sono convinto che gli smart system necessiteranno alcuni anni di sviluppo. Tutte le tecnologie dovranno lavorare assieme in modo non prettamente standard per la risoluzione di problemi più complessi rispetto a quelli comunemente gestiti dalle precedenti generazioni di computing. Una per tutte sarà la capacità di gestire informazioni real-time provenienti dalla rete secondo schemi di analisi automatica. Come risultato auspichiamo di avere un sistema tecnologico che sia capace di avere percezione di ciò che accade attorno ai sensori, di analizzarne tutte le informazioni in termini di rischi e possibilità e di presentare delle alternative di soluzione agli eventuali problemi che dovessero emergere. Chiaramente il fattore più limitante sarà la disponibilità di un’adeguata larghezza di banda sui dispositivi mobili.
4) Mano a mano che cresce l’intelligenza della M2M quali cambiamenti si possono avere nel ruolo dei vari player della catena di fornitura?
A tutti i player è richiesta la capacità di sapersi adattare a un mercato in continua evoluzione che si assocerà sempre più a quello della fornitura dei servizi. La sfida che ci attende è ardua poiché ormai la visione finale dei sistemi non è più settoriale come un tempo, ma prevede l’interazione di diverse figure professionali tra cui i costruttori, i distributori, gli application developer, i system integrator e gli esperti in R&D.
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Tavola Rotonda – EONews N. 564 (Maggio 2013), a cura di Francesca Prandi.
Per scaricare l’articolo pubblicato sulla rivista seguire il link riportato di seguito http://www.intellisystem.it/portfolio/eonews-maggio-2013/