Un minidrive da 3" 1/2 per il PC 1512 Amstrad

Un minidrive da 3″ 1/2 per il PC 1512 Amstrad

 

Introduzione 

La continua evoluzione che si registra nei personal computer fa sì che, ad appena un anno dall’acquisto dell’agognato PC, questi venga ad essere già superato dalla immissione sul mercato di nuovi fratelli più pratici e veloci. Chi, ad esempio, possiede un PC 1512 o anche un più recente 1640 della Arnstrad, viene a trovarsi nell’impossibilità di sfruttare i minidischi da 3″. Questo articolo aiuterà molti possessori di queste macchine, ancora assai efficienti, a completarle per poterle utilizzare anche con questi nuovi e più pratici dischetti. 

Una delle maggiori limitazioni del PC 1512 della Amstrad (quello con i due Drive da 5″, tanto per intenderci), è quella di possedere la maggior parte delle schede di espansione che sono integrate nella scheda madre. Tali sono, ad esempio: il controller dei drive, la scheda grafica, le schede seriale e parallela, la porta del mouse, ecc. Questo fatto costituisce una limitazione della performance della macchina poiché ne limita la flessibilità, non permettendo di effettuare ulteriori espansioni o modifiche dell’hardware presente, per impieghi che richiedano maggiore duttilità del mezzo. Quello che ci proponiamo di fare in questo articolo consiste nel risolvere uno dei maggiori problemi che l’utente incontra quando vuole che la sua macchina sia dotata di un terzo drive per la lettura/scrittura su un minidisco da 3″ 1/2, oltre ai due drive per floppy disk da 5″ 1/4 che sono già in dotazione. Sebbene ritenuto impossibile anche dal!’ Assistenza Amstrad, causa la sopra accennata poco flessibilità della struttura hardware, mettendo in opera alcuni piccoli “trucchi del mestiere”, è stato possibile risolvere egregiamente il problema, anche se con qualche minima limitatezza nell’uso della macchina che sostanzialmente non intacca granché la sua piena funzionalità.

Parliamo un po’ di drive

I drive sono i lettori magnetici dei “floppy disk”. Sostanzialmente ne esistono di due tipi: il primo, e più “antico”, ha un diametro di 5″ 1/4 ed il secondo, più “recente” e più pratico, è un dischetto da 3″ 112. Il minidrive da aggiungere potrà essere, per esempio, un Sony oppure un Nashua. L’importante è che sia adatto a minidischi da 720 Kbyte, essendo il computer un tipo XT. Il contenitore del Drive potrà essere, tanto per fare un nome, quello adoperato dalla IBM per i drive esterni dei sistemi PS/2. Per potere funzionare i drive (drive significa “pilota”) debbono essere interfacciati con la macchina (cioè con il circuito base del PC) mediante un’apposita scheda chiamata “controller per drive”. Questa scheda, che viene generalmente inserita nel bus d’espansione della macchina stessa, è mancante nei PC Amstrad 1512 per ché integrata nella scheda madre. Dalla scheda controller viene diramato un sono bus dedicato, lungo il quale viaggiano le informazioni lene dal drive o fornite dalla macchina al drive stesso. I drive sono collegati in parallelo. Il riconoscimento del drive avviene mediante la configurazione (cioè il posizionamento) di appositi switch presenti nei drive stessi. Quindi, il drive A avrà configurazione diversa dal drive B. Come si può notare in Fig. 1 gli switch di configurazione del drive sono costituiti, solitamente, da una doppia fila di 4 contatti che vengono chiusi da un apposito ponticello. Ve ne sono 4 perché secondo lo standard IBM possono essere configurati al massimo 4 drive: A – B – D – C (C =Hard Disk o disco rigido, quando esso sia presente). A seconda della posizione del cortocircuito la macchina riconoscerà i drive in maniera diversa:

Ponticellando i due contatti O verrà riconosciuto come drive A

Ponticellando i due contatti 1 verrà riconosciuto come drive B

Ponticellando i due contatti 2 verrà riconosciuto come drive D

Ponticellando i due contatti 3 verrà riconosciuto come drive E

NB. Eventuali altri switch presenti nei drive non vanno toccati. E’ importante notare che per installare un’unità disco diversa da quella già esistente (drive da 5″ 114) bisogna “informare” il DOS della presenza di un altro disk drive (nel caso qui considerato, quello da 3″ 112) onde evitare funzionamenti anomali o conflitti interni della macchina.

Installazione Hardware

Sostituzione del flat a 34 poli

Per installare il terzo Drive occorre sostituire il flat (pettine di fili) a 34 poli che esce dalla scheda madre per il dialogo digitale con i drive disk, (e che va collegato ai due drive già esistenti), con un pettine più lungo avendo, però, quest’ ultimo, tre connettori anziché due (il cavo deve essere più lungo poiché il terzo drive, per problemi logistici di spazio all’interno del PC, deve essere necessariamente installato esternamente alla macchina).

Alimentazione del drive aggiunto

Per potere alimentare il terzo drive, inoltre, bisogna inserire un connettore in parallelo ai due già esistenti per alimentare i rispetti vi drive installati sulla scheda madre (Fig. 2). Non sussistono problemi di identificazione di questi cavi poiché il drive è collegato con la macchina soltanto con due serie di fili: con il cavo di alimentazione a 4 poli e con il BUS dedicato formato da un pettine a 34 poli.

Commutazione ON1 e ON2

Infine, bisogna operare sul drive B, togliendo il ponticello posto in 1 e saldando negli appositi contatti due fili isolati che verranno successivamente collegati all’ ingresso di un commutatore alternativo a slitta a due vie, in modo che, posto questo in posizione ON 1 colleghi una coppia di fili e nella posizione ON 2 colleghi l’altra. Ricordiamo che entro al commutatore non esiste alcun collegamento comune. Eseguiti questi collegamenti bisogna collegare il terzo drive quindi, bisogna saldare una coppia di fili nello switch di configurazione nella posizione 1, come in precedenza fatto per il drive B.

Drive alternativi B1 e B2

D’ora in poi chiameremo BI il drive da 5″ 1/4 e drive B2 quello da 3″ 112 da noi aggiunto. A questo punto è terminata l’installazione hardware ed occorre passare all’installazione software, cioè occorre “istruire” il computer affinché esso possa operare, sebbene in via alternativa, anche con il minidrive aggiunto.

Installazione Software

L’ installazione software viene eseguita mediante il DOS (cioè il programma che gestisce la macchina) e riguarda l’utilizzo del drive A con il drive BI poiché non è possibile usare contemporaneamente il drive BI e il drive B2 per il fatto che sono di formato diverso. Con questa modifica si può far lavorare il nostro PC con due configurazioni Hardware diverse dipendenti dalla posizione del commutatore a slitta che agisce sulla selezione dei due drive B (che abbiamo chiamato per comodità: B 1 e B2.

Le configurazioni nelle quali si può operare, pertanto, saranno:

l° – drive A da 5″ 114 assieme al drive BI da 5″ 1/4 (configurazione standard originaria)

2° – drive A da 5″ 1/4 assieme al drive B2 da 3″ 112 (da 720 Kbyte, configurazione modificata)

Per lavorare in configurazione 2° occorre creare un’ altra copia del DOS (sistema operativo) modificandolo come verrà appresso descritto. E’ importante notare che la selezione della configurazione dei due Drive B 1 e B2 dovrà essere eseguita a computer SPENTO e non potrà essere modificata quando la macchina è accesa onde evitare problemi di legalità, errori di riconoscimento delle unità e conflitti con il sistema operativo. Per questo tipo di installazione occorre fare una copia del DOS che comunemente viene usato. Questa copia di DOS, dopo essere stata modificata con il Software che lo abilita al dialogo con il terzo Drive (quello aggiunto), verrà utilizzata solamente per adoperare il PC nella configurazione 2°.

Modifica del DOS per terzo drive

Mediante un programma EDITOR bisogna modificare il file di configurazione del DOS chiamato CONFIG.SYS (nel caso in cui non esista bisognerà crearlo) inserendovi alla fine le seguenti istruzioni: DEVICE = ANSI.SYS DRIVPARM =ID: l/F:2/H:2/T:80 Onde evitare problemi conviene adoperare una copia di DOS completa in cui sia incluso anche il file ANSI.SYS In un prossimo numero di Display pubblicheremo anche un articolo dedicato al- 1′ aggiunta del terzo drive (da 3″ e 3/4) su un PC 1640 (con Hard Disk) dell’ Amstrad. In questo secondo caso, le difficoltà saranno assai minori perché la macchina ha i controUer dei drive che sono esterni e non incorporati nella scheda madre.

A cura di Cristian Randieri

Display N. 13 – Ottobre 1991 – Anno 2, pp. 52-54.

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