Commodore C64 chiama IBM, IBM risponde e registra i dati

Commodore C64 chiama IBM, IBM risponde e registra i dati

 

Introduzione 

Avete iniziato col Commodore C 64, poi siete passati al Persona! computer IBM compatibile, ma non sapete come fare per utilizzare su questa nuova e più potente macchina il materiale del Commodore. Come fare? A questa domanda fornisce una esauriente risposta (a puntate) il nostro Cristian Randieri, giovane e intraprendente informatico, il quale vi fornirà gli estremi teorici e pratici per risolvere il vostro problema

Il collegamento seriale fra due apparati informatici, pur rappresentando una comunicazione molto più lenta di quella parallela, è ancora il più diffuso perché, oltre a risultare molto più economico, è anche assai più semplice da effettuare. Basti pensare al collegamento fra due utenti che si trovano ad una certa distanza l’uno dall’altro: per adottare il sistema di tipo “parallelo” sarebbe necessario stendere un cavo di tipo flat (piattina plurifilare) a 12-15 fili per tutta la distanza, mentre optando per un colloquio di tipo seriale, è possibile utilizzare un normale cavetto tripolare di costo e dimensioni decisamente inferiori (Fig.1). Soltanto con una interfaccia seriale è possibile collegare il nostro computer con un Modem alla linea telefonica e quindi trasmettere o ricevere dei programmi via telefono. Nel Commodore C 64 è già prevista una porta seriale che, però, non è compatibile con lo standard internazionale RS 232-C perché nel C 64 abbiamo una uscita di tipo ITL anziché di tipo RS 232. Il nostro intendimento è, quindi, quello di progettare una scheda che manipoli opportunamente i segnali TIL in modo da renderli RS 232 compatibili.

Circuito elettrico utilizzato

Per questo tipo di applicazione (Fig. 2) abbiamo usato due integrati appositamente costruiti per questo scopo. Infatti l’MC 1489, che qui viene utilizzato, è un “line receiver” la cui caratteristica essenziale è quella di accettare nei suoi piedini di ingresso dei segnali a -12 V o a +12 Volt provenienti da una linea seriale e di restituirli in uscita con un livello O Volt oppure +5 Volt per renderli compatibili con il computer. Al contrario, l’altro circuito integrato MC 1488 è un line- driver che accetta in ingresso segnali a O Volt oppure a +5 Volt, provenienti dall’uscita del C 64, e li restituisce in uscita con una ampiezza di -12 V oppure di + 12 V per utilizzarli su di una qualsiasi linea seriale.

E’ importante notare che nel C 64 sono disponibili solo i seguenti segnali:

DSR                                                                                  

Data Set Ready. Indica la disponibilità dei dati

RX

Ricezione. E’ il canale con cui vengono ricevuti i dati

CTS

Clear to send. Indica allo Slave che il Master è pronto a trasmettere. Questo segnale, per essere compatibile con lo standard RS 232, deve essere negato dopo che sia stato convertito ai livelli logici TTL.

TX

Trasmettitore. E’ il canale di trasmissione dei dati

DCD

Device Clear Data. Serve ad informare il Master che il dato è stato ricevuto correttamente

RTS

Request To Send. Serve al Master per richiedere la trasmissione dei dati.

Come si può notare dallo schema elettrico di Fig. 2, tutte le porte logiche contenute nei due integrati utilizzati vengono sempre sfruttate come semplici inverter e quindi non è da meravigliarsi se nell’MC 1488 vi sono tre porte Nand con due ingressi ed uno con un solo ingresso. Inoltre non è necessario cortocircuitare fra loro i due ingressi del Nand in quanto, data la particolare configurazione interna del! ‘ integrato, per questa specifica applicazione, tale collegamento risulterebbe inutile. Lo stesso dicasi per il secondo integrato, l’MC 1489 nel quale, sulle quattro porte Nand in ingresso contenute, è presente un ingresso supplementare riportato su di un lato del simbolo da noi utilizzato. Questo ingresso supplementare serve per regolare la soglia di scatto della porta che serve a stabilire a quale tensione bisogna far corrispondere i due livelli logici O ed 1: lasciando scollegato tale ingresso si ottengono i livelli logici a noi necessari perciò, anche in questo caso, non cortocircuitare né a massa né al livello logico positivo. Prima di concludere la descrizione dello schema elettrico dovremo completare il circuito con lo stadio di alimentazione costituito dai quattro condensatori C2- C4 da 100 μF e C3 – CS e dai quattro diodi DI – D2 – D3 – D4 tipo IN 4007. Questo raddrizzatore serve per ottenere una tensione duale di + e -12 Volt necessaria per alimentare gli integrati MC 1488 ed MC 1489.

Note aggiuntive al progetto

Non è assolutamente necessario che in uscita dal connettore a 25 piedini DB 25 escano tensioni di +e – 12 Volt, purché le tensioni in uscita non cadano all’interno dell’intervallo di + … – 3 Volt che costituisce la zona di transizione (Fig. 3).

L’intera escursione può essere suddivisa in tre diverse regioni corrispondenti a tre diverse condizioni di funzionamento, nel modo seguente:

– regione compresa tra + 3 V e + 15 V =

      = zero logico = ON = SPACE

– regione compresa tra – 3 V e – 15 V =

      = uno logico = OFF = MARK

– regione compresa tra – 3 V e + 3 V =

      = zona di transizione.

Come si usa un’interfaccia seriale

Per utilizzare questa inte1faccia seriale per Commodore C 64 è necessario aprire una breve parentesi teorica per definire le varie possibilità di impiego di tale circuito. Il collegamento seriale (Fig. 4) può essere effettuato in due modi distinti e cioè:

l – Collegamento senza segnali di controllo

2- Collegamento con segnali di controllo

Infatti, come abbiamo precedentemente accennato durante la descrizione dello schema elettrico, oltre ai due fili necessari per trasmettere e ricevere i dati, si possono aggiungere altre inf01mazioni complementari chiamate “segnali di controllo”. Questi segnali permettono ad esempio di sapere se dall’ altro capo del filo l’apparato ricevente è pronto per la comunicazione e se ha ricevuto i dati correttamente. Così, se per un qualsiasi motivo, il computer o la periferica che deve ricevere i dati si blocca non utilizzando questi segnali di controllo, possono andare persi dei dati. Aggiungendo ai primi altri due fili oltre alla massa, potremo sfruttare questi ultimi collegamenti per effettuare questo importante controllo supplementare. Torniamo, perciò, al nostro circuito e vediamo in pratica come eseguire il collegamento nei due casi descritti e quali sono i comandi in linguaggio basic necessari per utilizzare questa interfaccia. (1 Continua)

A cura di Cristian Randieri

Display N. 14/15 – Novembre 1991 – Anno 2, pp. 42-45

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