A differenza delle altre
esperienze condotte con modello simbolico protocollato che
si può definire discreto nel quale ad un input corrispondeva
uno o più outputs precedentemente determinati in un
ambito di risposte precostituite la rete neurale ha capacità
di apprendimento e di auto regolamentazione dell'ambito trattato:
l'apprendimento precedentemente acquisito viene utilizzato
per controllare altri inputs alfine di fornire otputs relazionati
al nuovo input controllato e così via: cioè
la rete ha capacità di apprendimento e questo apprendimento
lo può estendere ad altri ambiti trattai che non siano
l'ambito di generazione. Un altro passo avanti è stato
fatto verso la costruzione dell'IA (Intelligence Artificial)
approdando a sistemi che meglio emulano l'attività
cerebrale!
La conclusione dello stato
attuale della tecnica afferma la coesistenza contemporanea
dell'elaborazione simbolica e subsimbolica nei processi di
IA. Con ciò non si può dire, però, che
i grandi temi filosofici siano stati superati perché
è ancora patrimonio inalienabile della mente dell'Uomo
la CONOSCENZA, la SAPIENZA e l'EMOZIONE per non parlare del
sentimento di AMORE che nessuna macchina mai potrà
sviluppare.
Però, è certo
che con l'avvento delle reti neurali un grande impulso è
stato dato alla realizzazione di sistemi che possono aiutarci
a risolvere problemi immanentistici di notevole interesse
quali la ricerca nel campo medico, fisico nucleare, astronomo
ecc. applicando questi sistemi neuronali là dove la
mente dell'uomo, sì illimitata nell'intelletto ma non
eccessivamente veloce nelle sue decisioni, richiede tempi
lunghi di elaborazione anche con notevole possibilità
di errore.
La Tecnica ci propone questo
nuovo modello di interpretazione della logica del ragionamento
"automatizzato" auspicando che l'applicazione delle
conoscenze attuali non siano considerate "verità"
perché si passerebbe inevitabilmente dalla scienza
allo scientismo con notevole preclusione di futuri sviluppi
di questo meraviglioso mondo della conoscenza che si sta aprendo
grazie a due soli simboli, elementari e semplici: 1 e 0. |