Automazione Oggi N. 385 - Ottobre 2015 - Anno 31

AO Ottobre 2015

 Tavola Rotonda

“Se l’approccio e’ meccatronico”

A cura di Alessandro Gasparetto

Con Cristian Randieri, President & Ceo di Intellisystem Technologies; Rosario Castelli, Sales manager di Garnet; Sabina Cristini, Business Unit Mechanical Drives General Manager  di Siemens Italia; Edgardo Porta, direttore marketing di Rittal; Nicoletta Ghironi, marketing & communication manager di B&R Automazione Industriale; Roberto Loce, solution architect Motion Control di Rockwell  Automation; Marco Filippis, product manager Robot di Mitsubishi Electric Factory Automation.

Introduzione 

Fra i termini attualmente più ‘in voga’ nel mondo dell’automazione non manca quello di ‘meccatronica’: vediamo quali novità ci attendono in questo ambito con alcuni esperti del settore In ambito industriale, una delle parole più ‘trendy’ degli ultimi tempi è senza dubbio ‘meccatronica’. La meccatronica viene infatti vista, sia in ambito progettazione/produzione sia, più in generale, a livello di approccio, come una ‘chiave’ che può aprire alle aziende prospettive molto rilevanti. In questa tavola rotonda facciamo il punto sulla situazione con alcuni esperti del settore, appartenenti a note aziende.

AO Ottobre 2015 - Tavola rotonda Se l'approccio è meccatronico - Intellisystem Technologies

Automazione Oggi: Quali sono in questo momento i trend più importanti e le prospettive più evidenti della meccatronica?

Rosario Castelli di Garnet (www.garnetitalia.com): “La meccatronica abbina tecniche di progettazione di sistemi meccanici, elettronici, informatici, software e controllo alla progettazione e alla realizzazione di macchine e prodotti. Ha quindi un’importante ricaduta sulla competitività di un’azienda. Infatti, progettare in un’ottica meccatronica significa non solo integrare tecnologie e soluzioni, ma anche sviluppare nuove metodologie gestionali e di utilizzo della conoscenza. Nella fase di sviluppo il principale driver è costituito dalle esigenze specifiche del cliente, che grazie alla meccatronica ottiene una macchina più affidabile e in grado di implementare servizi sofisticati e innovativi. Un impegno costante alla riduzione dei consumi energetici può rappresentare per il sistema industriale uno strumento per abbattere i costi del processo produttivo e un’occasione per sollevare il proprio standard competitivo sui mercati internazionali. In tale ambito, ai fini della realizzazione di interventi di efficienza energetica, l’impiego di soluzioni meccatroniche consente un’ottimizzazione dell’utilizzo di energia”.

Sabina Cristini di Siemens Italia (www.siemens.it): “Progettare con un approccio meccatronico permette lo studio e la realizzazione di soluzioni integrate e ottimizzate. Con soluzioni studiate al meglio, si ottengono progetti scalabili e flessibili. Questo permette di avere una visione e gestire meglio l’intero life cycle di prodotto, dalla fase di ideazione/progettazione a quella di test, produzione, manutenzione in campo. Inoltre, sistemi scalabili a livello di piattaforme hardware e software permettono fasi di progettazione più brevi: oltre a soluzioni hardware con famiglie univoche di controllori e azionamenti, anche il software può essere riutilizzato a blocchi modulari. Le fasi di test e commissioning in campo risultano più brevi e sicure, grazie alla simulazione e messa in servizio virtuale eseguibile a priori. È anche possibile creare architetture di macchine che utilizzino componenti compatibili, permettendo nel life cycle una minore varietà di componenti a scorta come ricambi. I nostri controllori hanno integrate funzioni per back up dei dati e acquisizione dei dati macchina. Anche in remoto si possono diagnosticare stati e funzionalità, agendo a distanza per effettuare back up e ripristini di funzione, evitando viaggi per la sola supervisione. Grazie a Profinet, con tutti i suoi profili più attuali, poi, la comunicazione tra i diversi sistemi a vari livelli aumenta la produttività, flessibilità, comunicazione ed efficienza degli impianti. Quindi, integrazione e comunicazione dei sistemi assicurano una maggiore trasparenza in fase di produzione, anche su scarti e consumi, per minimizzare gli sprechi di materiale ed energia”.

Marco Filippis di Mitsubishi Electric Factory Automation (it3a.mitsubishielectric.com): “La meccatronica ha assunto negli ultimi anni una connotazione fondamentale per l’intero comparto industriale, che ne ha saputo apprezzare i benefici apportati in termini di efficienza, incremento della produttività e versatilità. La flessibilità applicativa, associata alla comprovata affidabilità, ha sicuramente dato un impulso propulsivo alle soluzioni meccatroniche, che vanno costantemente alimentate tramite innovazioni tecnologiche e funzionalità specifiche avanzate. Basti pensare a come sia sensibilmente variato il concetto di sicurezza a bordo macchina, che, a differenza del passato, ha assunto un ruolo di primaria importanza, sia per chi abitualmente costruisce la macchina, sia per chi la utilizza. Anche le politiche energetiche delle aziende hanno drenato interesse verso il mondo della meccatronica: maggiore efficienza degli impianti significa non solo un’attenzione verso tematiche di risparmio, ma anche un incremento della produttività degli impianti stessi e una drastica riduzione degli interventi manutentivi. Anche in prospettiva futura l’evoluzione della meccatronica dovrà dirottare sempre più verso soluzioni integrate, in grado di offrire completezza del pacchetto e trasparenza nella comunicazione”.

Edgardo Porta di Rittal (www.rittal.it): “Sempre più le tecnologie espresse nei settori dell’automazione industriale hanno a che fare con lo stato di sviluppo degli studi nel campo della meccatronica. ln termini tendenziali i margini di sviluppo sono notevoli, in quanto l’insieme delle discipline meccaniche e di automazione sono oggi estremamente collegate alle interazioni tecnologiche tra il mondo dell’information technology e l’automazione elettronica. In termini generali, si può pensare che il vero futuro e la nuova competitività delle imprese che realizzano macchine e sistemi per produrre, per qualsiasi tipo di mercato, possano anche essere determinati dalla capacità innovativa e dall’impiego di soluzioni provenienti da questa disciplina. Indubbiamente, le imprese al giorno d’oggi soffrono di produttività, di internazionalità e capacità innovativa, indici che in molti casi minano la vera competitività delle imprese del nostro Paese, che per anni sono state primo riferimento internazionale in molteplici settori industriali. Pertanto, innovare attraverso le discipline meccatroniche ci dà la possibilità di sviluppare piattaforme produttive altamente automatizzate, flessibili e standardizzate su cui costruire le ‘personalizzazioni’ provenienti dalle richieste dei mercati internazionali, assicurando una forte riduzione dei tempi di progettazione”.

Cristian Randieri di Intellisystem Technologies (www.intellisystem.it): “La meccatronica rappresenta il cuore della modernità, poiché è una disciplina che studia le modalità per favorire l’interazione tra meccanica, fisica, elettronica, biologia e psicologia, allo scopo di creare macchine e sistemi evoluti. Storicamente lo sviluppo della meccanica è stato alla base della rivoluzione industriale dell’Ottocento e del Novecento. Nella seconda metà del secolo scorso invece l’elettronica ha rappresentato la frontiera tecnologica più avanzata. Oggi si assiste al consolidamento di un nuovo paradigma, ovvero un canone ibrido delle due categorie tecno-produttive: la meccatronica appunto. In questi anni, tra i settori di punta del mercato Italiano della meccatronica abbiamo registrato segni positivi dal comparto packaging, una conferma della stabilità del tessile e ceramica, una più marcata sofferenza per il comparto legno e plastica. Per il 2015 le previsioni sono di una modesta crescita nei diversi ambiti tecnologici. Sono convinto che grazie agli incentivi per la ricerca e le riforme comunitarie per la reindustrializzazione, in futuro si dovrebbe assistere a una ricaduta positiva anche per l’Italia, ma molto probabilmente, la crescita avverrà a velocità inferiore rispetto agli altri Paesi europei. Purtroppo, oggi il settore manifatturiero italiano vive una realtà difficile da gestire, poiché, mancando gran parte della domanda interna, stiamo assistendo a uno spostamento sempre più marcato verso l’esportazione, con punte sino all’80% del fatturato di ogni singola azienda. Per esportare il ‘made in Italy’ occorre però distinguersi nettamente dai competitor esteri, essendo capaci di fornire sistemi e servizi sempre più complessi basati su tecnologie innovative e di punta. Considerando il tessuto industriale italiano essenzialmente formato da micro e piccole imprese, è logico ipotizzare che il modello industriale da perseguire sarà quello basato sull’alta tecnologia, piuttosto che sulla grande impresa. Questo significa che per le realtà specializzate, capaci di fornire valore aggiunto attraverso soluzioni moderne e personalizzate, vi saranno buone opportunità di sviluppo”.

Nicoletta Ghironi di B&R Automazione Industriale (www.br-automation.com): “I trend della meccatronica viaggiano di pari passo ai trend del mercato per le macchine e gli impianti automatici: vedi modularità, flessibilità, semplicità d’uso e manutenzione, prestazioni e contenimento dei costi, sia in fase di progettazione, sia di esercizio. La rivoluzione che la meccatronica ha portato nelle macchine è stata un sostanziale aumento della velocità ma soprattutto della flessibilità in produzione, con lotti sempre più piccoli e variati, oltre che della qualità e sicurezza del prodotto. Tutti i nuovi sviluppi andranno nella medesima direzione. La meccatronica è giunta come un’evoluzione della progettazione, dettata dalla necessità di far coesistere e interagire cose così di- verse come la parte meccanica, quella elettrica e il soft ware pre- senti su una macchina o un sistema automatico. Le opportunità offerte dall’approccio meccatronico sono enormi e ancora oggi non del tutto sfruttate. Sono sempre più i dispositivi intelligenti in grado di gestire localmente diverse funzioni, di anno in anno sempre più avanzate. Prendiamo come esempio il motore con drive e logica integrati: questo non solo sarà in grado di gestire un asse senza ‘disturbare’ la CPU centrale ma, non dovendo attendere istruzioni da remoto, sarà anche in grado di reagire in modo molto più reattivo. Questi dispositivi sono in grado di attuare un controllo in posizione, in velocità, in coppia e sono in grado oggi di riprendere l’attività esattamente dalla posizione in cui si erano fermati prima di un fermo, senza dover fare un homing. Il benefici risultanti sono evidenti miglioramenti delle prestazioni, processi più affidabili, precisi e con minor scarto. In generale un abbattimento dei costi in produzione e prodotti di migliore qualità. Controlli evoluti e tempi di reazione minori significano, inoltre, maggiore sicurezza e la possibilità di ridimensionare le barriere per gli operatori, con una conseguente riduzione del footprint delle macchine. Estendendo il concetto, anche tutti i sensori, i sistemi di ispezione, i robot e tutti quei sistemi di automazione periferica sono, con la meccatronica, integrati in modo nativo nel sistema di controllo, a patto di avere un unico ambiente di sviluppo in grado di gestire ogni parte dell’automazione, come Automation Studio, e di sfruttare opportuni standard di interfaccia e di comunicazione. E proprio la comunicazione è un aspetto fondamentale, che non può essere trascurato per un corretto sviluppo delle applicazioni meccatroniche. Con la giusta infrastruttura ogni dispositivo intelligente collegato può fornire dati importanti sul processo e sul proprio stato di salute. Queste sorgenti di informazioni, aggregate e rese disponibili a ogni livello di fabbrica, permettono di ottimizzare quel che succede in linea e di pianificare in modo conveniente la produzione e gli interventi di manutenzione. Con la famosa quarta rivoluzione industriale le comunicazioni sono giustamente al centro del mirino perché fondamentali per sfruttare tutte le potenzialità offerte dalla meccatronica. In particolare è necessaria l’adozione di protocolli realtime affidabili e con grandi capacità di trasmissione, che si prestino a diverse topo- logie, includendo ridondanze a ogni livello, e con meccanismi che permettano la protezione di quei preziosi dati raccolti”.

Roberto Loce di Rockwell Automation (www.rockwellautomation.it): “In un momento come quello attuale, in cui il sistema produttivo sta attraversando una fase delicata, le aziende, per continuare a competere con successo, devono riuscire a sviluppare soluzioni ad alte prestazioni, flessibili e con costi comparabili con il budget del proprio mercato. In quest’ottica è obbligatorio azzerare i costi dovuti all’inefficacia del processo di sviluppo del prodotto e, nello specifico, le aziende si trovano a sviluppare sempre più prodotti/soluzioni che necessitano dell’integrazione e della simulazione di aspetti e componenti appartenenti a diversi domini, quali: meccanico, elettronico e informatico. Un altro degli aspetti che emerge tra le esigenze per arrivare a soluzioni sempre più competitive è proprio la necessità di gestire modifiche progettuali e customizzazioni degli impianti riuscendo a predire in modo certo ed efficace le variazioni prestazionali ottenibili con variazioni del progetto. In parole povere, disporre di un completo controllo dei limiti e della consapevolezza di quelli che sono i punti deboli da migliorare in uno scenario dove spesso le macchine possono essere diverse e in alcuni casi dei veri e propri prototipi. Le prestazioni della macchina, a partire dagli stessi tempi ciclo e dalla produttività, non possono più venir stimate con approssimazione, e poi verificate solo nelle fasi di collaudo. Questo modo di procedere lascerebbe molte incertezze nell’intero processo, e potrebbe portare a dover far fronte a ostacoli inaspettati, anche gravi, la cui risoluzione sarebbe molto dispendiosa sia in termini di tempo sia di denaro. Le moderne tecniche di simulazione sono sempre più orientate ad avere un prototipo virtuale, normalmente realizzato in un ambiente avanzato di tipo CAD 3D, che permette di interfacciarsi sia con gli strumenti di progettazione meccanica sia con le tecniche di modellazione multifisica permettendo così di riprodurre l’interattività con la macchina durante lo sviluppo e il debug del software di controllo. Con un prototipo virtuale si possono verificare interattivamente e razionalizzare le scelte progettuali per conseguire migliori prestazioni e incrementare il livello di flessibilità e robustezza operativa, oltre che avere una più netta definizione dei principi di funzionamento e delle specifiche progettuali per l’implementazione delle logiche di controllo”.

A.O.: Qual è, a suo avviso, la situazione attuale del mercato in questo settore a livello italiano e mondiale?

Filippis: “A dispetto di una situazione economica internazionale sempre più articolata e molto spesso in sofferenza, la mecca- tronica si attesta come uno dei principali ‘driver’ di crescita del mondo industriale. Dagli osservatori che analizzano il mercato industriale, si ha un’unanime certezza legata al trend di crescita del comparto. Le scelte strategiche di delocalizzazione degli impianti verso paesi in via di sviluppo stanno gradualmente arrestandosi lasciando il passo a macchine con un livello di sofisticazione maggiore difficilmente replicabile da aziende che non possiedono il know-how necessario. In questa nuova ottica, anche in Italia, si sta rapidamente tornando alla specializzazione massiccia, con la definizione di mercati verticali con livelli di sofisticazione tecnologica elevata. L’effetto trainante di mercati come l’alimentare o il farmaceutico ha sbilanciato verso soluzioni di meccatronica sempre più prestanti anche il resto dell’industria. Inoltre un piano normativo sempre più stringente ha portato le soluzioni di automazioni in applicazioni in cui, fino a solo pochi anni fa, sembrava impensabile. L’insieme di tutti questi fattori consolidano il posizionamento della meccatronica come locomotiva della crescita economica per i prossimi anni”.

Porta: “Parlando di mercati e meccatronica è facile pensare a molteplici campi di impiego e di interesse e questo ci permette di affermare che il futuro mondiale di questo settore non possa che  essere positivo. Se ci caliamo nella realtà del tessuto produttivo nazionale scopriamo che le nostre aziende spiccano quali eccellenze in molteplici settori e la loro competitività è determinata dalla forte competenza e cultura innovativa spinta dalla loro attitudine all’internazionalità. Per essere attrattivi sui mercati internazionali è indispensabile avere forte capacità di reazione alle richieste provenienti da ogni parte del mondo, essere veloci e adempiere alle richieste delle normative vigenti nei vari paesi. Questi aspetti oggi sono affrontabili con maggior facilità grazie all’apporto delle tecnologie informatiche, entrate in ogni tipo di flusso aziendale, dalla progettazione alla co- struzione, dall’approvvigionamento alla tracciabilità e in tutta questa filiera i sistemi meccatronici detengono elevati indici di flessibilità e modularità produttiva”.

Randieri: “In Italia lo sviluppo della meccatronica storicamente è avvenuto con molti limiti, ma anche con i punti di forza del suo modello produttivo. Malgrado il collasso dell’economia finanziaria in uno studio condotto da ‘Il Sole 24 Ore’ si può evincere che: nel 2008, la meccatronica italiana fatturava 352 miliardi di euro; nel 2009, anno in cui la finanza scellerata ha attaccato il sistema industriale di tutto il mondo, il giro d’affari è sceso a 286 miliardi; nel 2010 abbiamo assistito alla prima risposta positiva da parte del sistema industriale italiano, la cui meccatronica ha ottenuto ri- cavi per circa 300 miliardi di euro; nel 2011 si è assistito al vero recupero, ormai a livelli pre-crisi, pari a 319 miliardi di euro di fatturato. Nel 2012 si è assistito alla stabilizzazione del mercato con ricavi pari a 321,4 miliardi. Dal 2013 ad oggi si è intravista una lenta e costante risalita che dovrebbe consolidarsi a livello mondiale. Per capire meglio l’andamento del mercato della meccatronica in Italia è importante analizzare la dinamica intra-europea, questo perché la meccatronica è uno dei comparti che si presta meglio a essere interpretato come una ‘Region’, ovvero una delle macro-piattaforme industriali in cui l’industria manifatturiera internazionale si è dovuta riorganizzare con l’ultima globalizzazione. Secondo quest’ottica confrontando i dati di mercato del nostro Paese con la Germania purtroppo è palesemente confermato che l’Italia non riesce a tenere il passo con i cugini tedeschi. Facendo un’analisi più approfondita è possibile dimostrare che tutto ciò è dovuto a una questione ‘dimensionale’. Se analizziamo i dati Eurostat, l’Unione Europea è composta da 27 membri per un totale di 156.154 imprese specializzate nella meccatronica, di cui circa 25.000 sono in Germania e 30.000 in Italia. Considerando il peso specifico dei singoli sistemi produttivi nazionali, ricavabile dall’incidenza degli addetti, possiamo constatare che su circa 4 milioni di addetti in Europa, 1,7 milioni operano in Germania e 650 mila in Italia. Il numero medio degli addetti per impresa in Italia è di circa 22 mentre in Germania è di circa 68. Quindi il problema del nostro Paese non è affatto imputabile all’ottimalità e agli standard di produzione (in certi settori siamo persino superiori ai tedeschi) quanto all’assenza di strutture industriali di grandi dimensioni, le quali possano collocarsi nelle parti alte delle catene della fornitura del manifatturiero industriale, offrendo maggior valore aggiunto e soprattutto avendo un ruolo più importante nel capitalismo globale. Se partiamo dalla considerazione che la meccatronica a livello mondiale svolge la funzione di collante tecnologico ed è fornitrice di sistemi e servizi per le grandi imprese che operano nel campo automotive, aeronautico e aerospaziale è palese che il futuro della meccatronica italiana è d’interesse strategico per le sorti di tutto il nostro settore manifatturiero. Infatti il mercato della meccatronica rappresenta un fattore chiave per la sua capacità di connettersi alle catene del capitalismo globale. Penso che per il nostro Paese la meccatronica possa rappresen- tare un’opportunità in più per il riequilibrio del nostro sistema industriale che, purtroppo da anni, sta sperimentando una crisi molto intensa che sta colpendo le nostre industrie. La meccatronica in Italia esprime il 15% del fatturato manifatturiero italiano, con una distribuzione pari al 75% nel Nord, il 13% nel Centro e il resto nel Sud. A livello mondiale assistiamo invece a una continua crescita della domanda, nonché la crescita in termini di prodotti che si caratterizzano nel settore della meccatronica, per cui si può aspettare una forte crescita del settore nel prossimo decennio e oltre. Le aziende di tutto il mondo sono sempre più alla ricerca di soluzioni automatizzate per accelerare i metodi di produzione e ridurre la manodopera e costi. Anche le aziende dei paesi in via di sviluppo stanno dando un forte contributo alla crescita del mercato della meccatronica grazie allo sviluppo di protocolli software da applicare alle macchine. Tra i paesi leader di questo settore spicca sicuramente l’India”.

Cristini: “La ricerca e l’innovazione sono la chiave per potersi distinguere in un panorama internazionale molto complesso. Questo è vitale per il nostro Paese in particolare. In Italia ci sono aziende importanti, tante competenze e know-how. Dobbiamo avere coscienza dei nostri punti di debolezza, ma anche dei punti di forza. Siamo il secondo Paese manifatturiero d’Europa. Tuttavia, per far fronte alle sfide nei Paesi esteri che ci garan- tiscono significativi livelli di export, dobbiamo puntare a fare sinergia e crescere come dimensioni medie delle aziende”.

Castelli: “La meccatronica sta avendo un successo evidente nel settore automotive, ma anche in tanti ambiti di produzione non di massa, dove è più facile l’interazione tra progetto, produzione e mercato. Presto arriverà in modo deciso anche nei mercati di massa, dalle comunicazioni alla filiera dell’alimentare. Il mercato della meccatronica è in continuo sviluppo con importanti incrementi a livello italiano e mondiale; nel territorio italiano sono presenti numerose imprese sulla frontiera tecnologica per quanto riguarda la meccatronica, ovvero imprese che ‘fanno meccatronica’ nel senso più elevato del termine e per le quali la meccatronica costituisce un fattore chiave di competitività che ha consentito di raggiungere posizioni di leadership nei rispettivi segmenti/nicchie di prodotto”.

Ghironi: “È evidente che un approccio meccatronico è promettente in ogni momento del ciclo di vita di un sistema di automazione e questo è valido per ogni macchina. La produzione italiana, a differenza di altre più rigide, è votata alla flessibilità e alla soddisfazione di ogni richiesta di personalizzazione da parte del cliente. Questo senza scendere a compromessi sul costo macchina e sui tempi di consegna. Per fortuna la meccatronica ci consente di distinguerci sul mercato globale per scalabilità e flessibilità. Chiaramente occorrono i giusti strumenti di proget- tazione e simulazione per sfruttare appieno quelle straordinarie potenzialità. Gestire tutte le differenti versioni di macchina per offrire una gamma completa, dall’entry level al top di gamma, con la possibilità di scegliere quali moduli inserire su ogni modello consegnato, presuppone che la progettazione sia molto efficiente. Occorre arrivare a un design funzionale, testato e verificato, con un software di macchina robusto, oltre che intuitivo, in tempi da record. Per ottenere tale risultato, un nuovo approccio allo sviluppo software viene in aiuto consentendo di configurare i diversi blocchi funzione software per un gran numero di funzioni ricorrenti, senza il bisogno di spendere tempo ogni volta nella programmazione di funzioni base. Solo così è possibile comporre le parti di una macchina in tempi ristrettissimi, come richiesto dal mercato, senza rinunciare alla qualità e all’affidabilità”.

Loce: “Negli ultimi anni l’automazione sta avanzando a grandi passi anche nei paesi emergenti. Il trend è ultimamente accelerato molto in tutto il mondo a seguito della crisi  finanziaria ed economica 2008-09 che ha spinto gli stati emergenti a investire massicciamente in processi di automazione. Si può quindi intuire che i paesi di più recente industrializzazione stiano incominciando a seguire il percorso compiuto in passato da altre realtà che li hanno preceduti. Un’altra spinta decisiva all’espansione della meccatronica e della robotica è data dal fatto che sostenibilità, produzione eco-friendly e misure per il risparmio energetico stiano guadagnando un’importanza crescente su scala mondiale. Vi è così la necessità di installare nuovi processi produttivi basati sull’automazione e in particolare sull’utilizzo di robot e sistemi meccatronici come componenti chiave dell’automazione industriale”.

A.O.: La sua azienda come si colloca nel mercato di questo settore, relativamente alla situazione attuale e ai trend previsti?

Randieri: “Per la nostra azienda la meccatronica ha rappresentato un processo di trasformazione articolato che ci ha permesso di effettuare nuovi sviluppi e ottimizzazioni. Sfruttando l’approccio interdisciplinare all’interazione e integrazione tra meccanica, elettronica e informatica, applichiamo i principi della meccatronica non solo in fase di progettazione e sviluppo di una nuova macchina, ma anche in fase di analisi di problemi sulle macchine esistenti. Grazie al nostro approccio ‘meccatronico’ siamo riusciti a far evolvere le vecchie macchine dei nostri clienti verso le esigenze attuali di mercato caratterizzate da qualità, flessibilità ed economicità. Uno degli aspetti tecnologici che curiamo in particolare è quello della simulazione, che ci permette di ottimizzare fin dalla fase progettuale gli aspetti dinamici della costruzione della macchina abbinati all’automazione per il motion control. Grazie a ciò riusciamo a ottenere maggiori garanzie del risultato atteso, testando e apportando eventuali modifiche nella fase preliminare del progetto, riducendo così i costi di sviluppo e progettazione, arrivando direttamente alla realizzazione di un prototipo di macchina definitivo. Non solo, siamo sempre più sensibili e attenti alle nuove soluzioni che ci consentano di migliorare l’efficienza energetica delle macchine, fattore ormai decisivo per la riduzione dei costi degli impianti di produzione. Tutto ciò si traduce in una riduzione dei tempi di sviluppo e di introduzione sul mercato a favore di un aumento di produttività e qualità, con piena soddisfazione del nostro cliente finale e notevoli vantaggi competitivi rispetto ai nostri competitor”.

Porta: “La nostra azienda opera da più di 50 anni nel mondo dell’automazione industriale e dell’information technology e in questi 50 anni ha saputo e voluto contribuire a molteplici processi evolutivi nel mondo dell’industria in genere. Un paio di esempi mettono in evidenza la nostra filosofia: soluzioni per data center e condizionatori per quadri elettrici a basso consumo energetico. La nostra visione verso il mondo dei data center nasce proprio dall’esigenza proveniente anche da necessità industriali di dover controllare e gestire i dati informatici all’interno di infrastrutture sicure in grado di monitorare gli stessi nel modo più sicuro possibile evitando fermi produttivi di qualsiasi tipo. I sistemi di condizionamento a elevata efficienza destinati all’impiego congiunto a quadri elettrici sono stati progettati con l’obiettivo di garantire il funzionamento delle apparecchiature elettriche installate all’interno dei quadri di automazione, evitando in questo modo dannosi fermi produttivi. Oggi l’automazione sempre più spinta ha innalzato il valore delle potenze dissipate richiedendo in questo modo un maggior apporto di energia frigorifera necessaria a raffreddare le apparecchiature. Le nostre ricerche, dopo aver stimato che nel mondo esistono più di 2 milioni di condizionatori installati, si sono  rivolte nella direzione dell’efficienza e della riduzione dei costi energetici e oggi siamo in grado di fornire condizionatori con tecnologia ibrida di nuova generazione che a parità di potenza frigorifera consumano sino al 75 % in meno di energia elettrica”.

Cristini: “Per ripartire, bisogna ridurre drasticamente i costi, aumentando l’efficienza dei processi produttivi. Per aiutare le piccole e medie imprese a migliorare le basi tecnologiche degli impianti, la direzione è data da Industry 4.0. In Italia esistono i primi casi di fabbrica smart, ma siamo a un livello ancora ini- ziale, rispetto al target della fabbrica del futuro. Sono state individuate alcune grandi aree tecnologiche per la smart factory: innovazioni che toccano il cuore del processo manifatturiero e quelle che supportano le decisioni per gestire una fabbrica. Nel primo caso ci sono l’utilizzo di macchinari sempre più automatizzati e la domanda è crescente per soluzioni intelligenti in grado di offrire elevata produttività, flessibilità ed efficienza, con macchine che interagiscono tra loro. Per supportare, invece, le decisioni di fabbrica, ci sono sistemi per gestire grandi volumi di dati e monitorare diversi parametri. Queste soluzioni IT permettono la gestione operativa, ad esempio sulle scorte e le forniture, oltre anche alla gestione del rischio: per monitorare problemi e disservizi nei vari punti della produzione. Siemens contribuisce attivamente alla realizzazione di questo futuro, rendendo disponibili piattaforme sempre più orientate alla gestione della lean and efficient manufacturing, grazie al portafoglio di soluzioni di automazione ampio e personalizzabile”.

Castelli: “Garnet si colloca nel settore della meccatronica attraverso una selezione di prodotti e servizi in grado di garantire al cliente la piena soddisfazione delle sue esigenze applicative e di progetto. Grazie a una solida esperienza maturata sul campo, Garnet offre soluzioni tecnologicamente avanzate per migliorare la produttività di macchine e impianti e ottimizzare l’efficienza energetica. L’attenzione alla rapida evoluzione del mercato e la costante interazione con i propri partner e clienti consentono a Garnet di lavorare sul continuo sviluppo di prodotti quali motori e azionamenti, encoder e resolver, viti a ricir- colo di sfere, attuatori lineari e magneti permanenti. La presenza di un qualificato supporto tecnico permette di identificare soluzioni meccatroniche appropriate per soddisfare le più svariate esigenze applicative”.

Filippis: “Mitsubishi Electric si colloca come uno dei leader mondiali nel mondo dell’automazione industriale, grazie ai continui investimenti nei reparti di R&D e la solidità di un marchio che ha fatto del ‘Made in Japan’ la propria filosofia. Alle richieste di un mercato sempre più vorace ed esigente, Mitsubishi Electric risponde con soluzioni innovative dall’elevato contenuto tecnologico, mirando costantemente all’eccellenza e con lo sguardo rivolto al futuro. Il passaggio dal concetto di ‘Prodotto’ a quello di ‘Soluzione Inte- grata’ rappresenta, per Mitsubishi Electric, la possibilità di fornire una ‘line up’ completa sotto un’unica piattaforma in grado di gestire motion, logica, robotica, processo e CNC. In qualità di produttore globale, Mitsubishi Electric affronta quotidianamente le sfide che il mondo della meccatronica richiede, facendo perno anche sulla e-F@ ctory Alliance, un’alleanza con altri fornitori qualificati per cre- are delle partnership che consentano ai clienti di trarre i maggiori vantaggi dalle soluzioni disponibili”.

Ghironi: “Da sempre B&R ha approcciato e integrato in modo naturale tutti gli aspetti dell’automazione: dalla logica al controllo di movimento, dall’interfaccia uomo-macchina alla sicurezza, dalla configurazione dei dispositivi alla simulazione, alla diagnostica, al testing. Con Automation Studio si ha un unico ambiente di progettazione software per realizzare e condividere ogni passo dello sviluppo. Un ulteriore passo nella direzione della scalabilità è stato fatto con la tecnologia mapp: un insieme di blocchi funzione in grado di svolgere le funzioni base presenti in ogni macchina. Tali blocchi sono sviluppati, testati e manutenuti dai nostri ingegneri cosicché gli sviluppatori dei nostri clienti possono utilizzarli con una semplice configurazione, senza ulteriore programmazione, dedicando tutto il tempo risparmiato a innovare e a realizzare quello che contraddistingue e valorizza una macchina. Per quanto riguarda l’hardware non soltanto possiamo vantare funzionalità e algoritmi di controllo avanzati, ma riusciamo a elaborarli e portarli su differenti piattaforme hardware, in differenti formati e range di prestazioni, senza riprogrammare. Ogni dispositivo intelligente: azionamenti, I/O, pannelli ha una sua diagnostica integrata che può essere visualizzata su un qualunque web browser, senza dover scrivere una linea di codice. Già oggi siamo in una situazione particolarmente favorevole, grazie alla nostra integrazione nativa di ogni componente, per continuare a supportare tutte le future evoluzioni meccatroniche. A livello di comunicazione B&R supporta lo sviluppo dell’unico protocollo open source realtime basato su Ethernet industriale: Powerlink incarna tutte le caratteristiche necessarie per quei passi che si stanno facendo verso l’Industry 4.0 e permette di sfruttare al meglio le elevate prestazioni dei nostri dispositivi potendo contare su grande robustezza e affidabilità, oltre che tranquillità in termini di security”.

Loce: “L’integrazione tra le diverse discipline è la sfida che si trovano ad affrontare utenti e fornitori di prodotti. Un percorso che vede impegnati sia i produttori di software, sia i produttori di soluzioni di automazione, in una ricerca continua per fornire soluzioni sempre più efficaci a supporto del ciclo di sviluppo delle macchine automatiche. La tecnica di simulazione, test e validazione in modalità non distruttiva, quindi su modelli digitali, consente di abbassare tempi e costi di sviluppo di nuovi prodotti e, contemporaneamente, di realizzare le funzionalità richieste dal mercato di riferimento. Con l’obiettivo di massimizzare i benefici della meccatronica Rockwell Automation ha sviluppato il software Motion Analyzer. L’approccio meccatronico permette infatti di ottimizzare il bilanciamento tra componenti meccanici e dispositivi di potenza, garantendo un più basso costo complessivo e un minore consumo di energia. Il tool soft ware è pensato per aiutare i costruttori di macchine a selezionare, dimensionare e ottimizzare più rapidamente e facilmente i sistemi di motion control. Seguendo un percorso guidato, gli ingegneri inseriscono le informazioni di base in merito al carico e alle modalità di movimentazione. Attraverso un menu a tendina i progettisti possono selezionare uno specifico attuatore senza dover eseguire calcoli complessi o esaminare le specifiche del costruttore. Il software offre anche la possibilità di simulazioni e analisi prestazionali per lo studio del comportamento della macchina e la valutazione dell’efficacia della progettazione meccanica. Questi tool di simulazione contribuiscono alla riduzione dei tempi di progettazione e consentono, da un lato, di ridurre gli errori che potrebbero manifestarsi nelle fasi di sviluppo più avanzate, dall’altro di effettuare diverse prove non distruttive per la ricerca della soluzione migliore. I futuri sviluppi di Motion Analyzer saranno sempre più indirizzati allo sviluppo di funzionalità che permettano di tradurre e passare velocemente dall’ambito della progettazione meccanica ed elettrica a quello del codice macchina che poi andrà a gestire il comportamento degli impianti”.

Infine

In conclusione, possiamo dire che tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza della meccatronica come potentissimo driver di innovazione e di crescita del mondo industriale. Ritengo sia importante che le aziende italiane, sia le grandi che le PMI, facciano proprio questo approccio che può permettere al nostro tessuto industriale e, più in generale, al nostro Paese, di agganciare la ripresa mondiale e di ritornare il più rapidamente possibile ai livelli produttivi esistenti prima della grande crisi che ci siamo lasciati alle spalle.

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Tavola Rotonda pubblicata su Automazione Oggi N. 385 – Ottobre 2015 – Anno 31

 

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È il mensile dedicato al mondo dell’automazione industriale e delle relative tecnologie. Oltre a fornire rigorose e dettagliate informazioni su prodotti hardware e software, componenti, applicazioni, Automazione Oggi segue da vicino il mercato con inchieste, analisi e tavole rotonde. Propone a scadenze regolari l’appuntamento con le “Guide”, i supplementi monotematici di approfondimento settoriale dell’offerta disponibile sul mercato industriale italiano. L’inserto “e-@utomation”, dedicato all’integrazione tra impresa e produzione, completa la copertura del target di riferimento offrendo una panoramica sulle più innovative tecnologie e metodologie di gestione integrata dei processi aziendali. Automazione Oggi si rivolge soprattutto alla direzione tecnica aziendale, ai progettisti, ai system integrator, ai costruttori e agli utilizzatori di macchine e impianti automatici, ai direttori e ai tecnici di produzione, I.T. manager e responsabili controllo qualità operanti nei vari settori manifatturieri. Distribuita in abbonamento e mailing list.

 

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