Automazione Oggi N. 388 - Marzo 2016

AO Marzo 2016-2

Tavola Rotonda

“La meccatronica”

A cura di Antonella Cattaneo

Introduzione 

Abbiamo chiesto ad alcuni esperti del settore di parlarci dell’evoluzione e dell’integrazione della meccatronica nel mondo automation. Quali saranno i nuovi scenari? Quali i nuovi player?

Sabina Cristini, presidente gruppo Meccatronica di Anie Automazione (www.anie.it), Cristian Randieri, CEO di Intellisystem Technologies (www.intellisystem. it), Edgardo Porta, direttore marketing di Rittal (www.rittal.it) e Cristiano Cominotto, managing partner at Assistenza Legale Premium, Studio Legale Cominotto (www.studiocominotto.com) hanno portato le loro testimonianze per questo campo che parla di meccanica, elettronica e informatica insieme.

Automazione Oggi: Quali sono i principali e/o i più interessanti mercati di destinazione delle tecnologie meccatroniche?

Sabina Cristini: I mercati industriali di destinazione più interessanti sono sicuramente gli ambiti automotive e aerospace, all’avanguardia nella ricerca di nuove soluzioni. Da non dimenticare anche il mondo delle macchine automatiche che sta compiendo passi significativi in questo senso. Di fatto in questi settori come in altri assimilabili, i sistemi di controllo di una macchina sono diventati sempre più complessi. L’obiettivo di ridurne i tempi di sviluppo e fondamentale. Diventa cosi sempre più necessario utilizzare librerie opportunamente configurate che possano essere utilizzate su macchine diverse, sfruttare applicazioni e interfacce intuitive ed ergonomiche, avvicinare le prestazioni dell’automazione con quelle dell’informatica e del web, fornendo nuove sfide allo sviluppo del software industriale. Come visione generale, all’interno del tessuto manifatturiero italiano l’industrializzazione del digitale e la trasformazione del web in piattaforma di innovazione permetteranno ampi passi in avanti nella ripresa della competitivita del nostro Paese. L’Italia e tra le prime posizioni nella classifica dei più grandi paesi esportatori, ma non per competitività appunto. Anche la struttura tipica delle nostre aziende, caratterizzate da una dimensione medio-piccola se comparata alle realtà ad esempio di Francia e Germania, potrà avvantaggiarsi fortemente della digitalizzazione e dell’integrazione delle piattaforme. In questo modo, una produzione di piccola scala, specializzata e di nicchia, potrà inserirsi in modo immediato e flessibile all’interno di forniture e progetti comuni di grandi dimensioni che prevedano più fornitori: grazie infatti alla condivisione all’interno della filiera delle informazioni necessarie e di piattaforme comuni di progettazione e gestione, la ‘lean manufacturing’ (produzione senza sprechi) potrà essere interpretata coinvolgendo più aziende in collaborazione.

Cristian Randieri: La Meccatronica, intesa come area di convergenza tra le tecnologie dell’elettronica, della meccanica e dell’informatica, rappresenta un comparto trasversale di grande interesse per aziende come Intellisystem Technologies che ha sviluppato un ampio ventaglio di prodotti, hardware e software, con particolare focus sul settore dell’automazione industriale e del motion control. Lo strumento migliore per valutare i più interessanti mercati di destinazione delle tecnologie meccatroniche e quello di recarsi presso le varie fiere di settore, confrontarsi con gli operatori presenti, incontrare clienti, collaboratori e partner commerciali che con la loro esperienza sono sempre in grado di arricchire la propria visione del mercato. In contesti come questi e naturale fare considerazioni sui trend, sui cambiamenti e sulle opportunità offerti dai nuovi mercati destinati alle tecnologie meccatroniche. Considerando il fatto che e difficile individuare un ‘prodotto meccatronico’, in quanto tale, poichè l’attività meccatronica consiste in una progettazione integrata che tiene conto di tre elementi quali meccanica, elettronica e informatica. Volendo considerare i settori economici tradizionali del sistema produttivo, ossia quelli utilizzati nelle classificazioni nazionali e internazionali, non e possibile identificare i settori economici tipicamente meccatronici, non essendo la meccatronica un settore economico ben definito, ma al contempo trasversale a molteplici settori. Da cui ne consegue che il ventaglio dei mercati che possono essere identificati come appartenenti al sistema della meccatronica risulta decisamente ampio. A mio avviso i mercati piu interessanti sono quelli che interessano il mercato dell’automazione industriale applicato ai macchinari industriali che spaziano da quelli della costruzione delle moderne stampanti 3D sino ad arrivare alla realizzazione di robot evoluti che per il loro funzionamento utilizzano algoritmi basati sulle moderne tecniche d’intelligenza artificiale.

Edgardo Porta: La forte presenza di PMI che da sempre caratterizza il nostro tessuto industriale nazionale ha rappresentato per lungo tempo un freno alle attività di ricerca e sviluppo, come rilevato anche recentemente dalla ricerca ‘Mappatura delle competenze meccatroniche in Italia’ sviluppata dal Dipartimento di Elettronica Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano e promossa da Messe Frankfurt Italia e Anie Automazione. Ciononostante, sono numerose le realtà italiane che, specialmente in settori dove il ‘made in Italy’ e sinonimo di eccellenza industriale, hanno da tempo maturato una forte cultura volta all’internazionalizzazione che le ha rese particolarmente attente nel recepire gli stimoli innovativi presenti a livello globale. Stiamo parlando ad esempio dei settori del packaging, del F&B e della meccanica, le cui aziende, sempre più protagoniste di una competizione a livello globale, hanno per prime e con maggior vigore intrapreso la via verso l’impiego di tecnologie meccatroniche per incrementare le proprie capacita in termini di produttività, efficienza e versatilità, diventando anticipatori di tendenze che stanno ora trovando diffusione anche in altri ambiti.

A.O.: Cosa significa progettare una macchina industriale in un’ottica meccatronica?

Cristini: Il progetto di una macchina di produzione coinvolge diversi processi relativi alla progettazione meccanica, elettrica e di automazione. Questi aspetti sono reciprocamente correlati e dipendenti. Molto spesso, tuttavia, tali processi vengono ancora affrontati ed elaborati in modo sequenziale e indipendente: la progettazione meccanica identifica le sequenze di operazioni e ne sviluppa i gruppi funzionali; le logiche di controllo vengono spesso realizzate sul prototipo fisico assemblato; considerazioni rispetto alla fluidodinamica e alla compatibilità elettromagnetica vengono analizzate di frequente in modo a se stante. Ciò porta, quindi, a dover affrontare, in ogni step successivo di produzione, requisiti già consolidati e acquisiti nella fase precedente e ai quali non sarebbe possibile apportare modifiche o ottimizzazioni, qualora si rendessero necessarie. Le prestazioni vengono quindi verificate solamente nelle fasi finali ed eventuali problemi comportano costi e ritardi molto elevati o soluzioni tecniche non ottimizzate. Approcciare un nuovo progetto di macchina in ottica meccatronica prevede, invece, la possibilità di affrontare questi diversi processi in modo integrato. Su un prototipo virtuale si possono verificare in modo interattivo le scelte progettuali, anche per ottimizzare le prestazioni e aumentare ad esempio flessibilità e robustezza operativa. Si possono validare i programmi operativi della macchina e ottimizzarne le performance simulando il suo comportamento prima dell’effettiva costruzione, favorendo cosi una progettazione integrata di soluzioni tecnologiche innovative. Il funzionamento e le relative prestazioni possono essere analizzate e simulate già nella fase iniziale di sviluppo del prototipo, evitando di riscontrare potenziali problemi solo in una fase costruttiva avanzata con conseguenze negative in termini di impatto di costi e tempi sul progetto. Inoltre, la disponibilità di disegni costruttivi, dati cinematici e funzionalità di macchina in modalità versatili e rapidamente accessibili, permettono ottimizzazione e possibilità di impiego efficace delle informazioni nelle fasi seguenti di produzione, avviamento, funzionamento e manutenzione della macchina stessa.

Randieri: La progettazione di una macchina moderna non può prescindere dall’applicare i principi su cui si basa la meccatronica che in un certo senso obbligano i progettisti ad abbandonare tutti gli schemi di progettazione validi sino a qualche anno fa. Tali schemi progettuali erano regolati da una rigida successione di fasi in cui gli aspetti meccanici, elettrici e informatici erano considerati separatamente e sequenzialmente caratterizzati da scelte non sufficientemente bilanciate nei diversi ambiti meccanico, elettrico e informatico. Negli ultimi anni la filosofia di progettazione di impianti e macchine e profondamente mutata, e emerso con sempre maggiore rilevanza il problema dell’integrazione tra le parti componenti la macchina (o l’impianto) al fine di costituire un vero e proprio sistema meccatronico. L’approccio meccatronico richiede l’adozione di una metodologia progettuale coerente con l’integrazione proposta, secondo criteri propri da quella che viene definita come ‘concurrent engineering’ che prevede lo sviluppo concorrente delle varie risorse progettuali. Più facile a dirsi che a farsi, poichè di fatto ci si trova a dover affrontare problematiche dovute a un’insufficiente flessibilità organizzativa degli ambiti aziendali spesso associata all’indisponibilità di strumenti di prototipazione virtuale adatti allo scopo. Infatti, pur essendo tali mezzi sufficientemente sviluppati all’interno di aree disciplinari omogenee o affini, essi non risultano ancora idonei a integrare pienamente e in modo efficace settori diversi.

Porta: L’efficienza e uno degli risultati più evidenti dall’adozione di un approccio meccatronico. La progettazione sinergica dei sistemi crea effetti virtuosi sia sull’efficienza operativa (progettando il sistema nel suo complesso e possibile, ad esempio, avere una migliore consapevolezza dei consumi e degli sprechi e intervenire quindi per ridurli), sia in termini di sviluppo e lifecycle. La scalabilità dei sistemi hardware e software consente di ridurre l’impegno in fase di sviluppo e rendere più flessibili le soluzioni, il ricorso alla simulazione virtuale (anche in 3d) permette di gestire test e adeguamenti della produzione in modo più rapido ed economico e l’interconnessione tra i diversi elementi della soluzione garantisce la massima fluidità e produttività. Per raggiungere questi risultati sono necessari tre presupposti fondamentali: la digitalizzazione dei processi, la standardizzazione di prodotti, dati e interfacce, e la completa integrazione dei sistemi software come CAx, PDM ed ERP nelle strutture PLM. La consapevolezza di questa esigenza ha convinto il Friedhelm Loh Group, di cui la nostra azienda e parte, a sviluppare una proposta sinergica a elevato valore aggiunto, generata dall’impiego delle soluzioni di tre aziende parte del gruppo: strumenti software di sviluppo di Eplan e Cideon e sistemi di contenimento e lavorazione meccanica di armadi di comando di Rittal. La compatibilità reciproca di tali proposte ottimizza il flusso produttivo, abbattendo il rischio di eventuali problemi tecnici di sviluppo e dei relativi rallentamenti operativi. Coerentemente con l’approccio multidisciplinare tipico dell’emergente settore meccatronico, tale visione ci permette di affiancare il cliente nell’adozione di strumenti di progettazione capaci di analizzare i diversi processi in un’ottica d’insieme, ottimizzando il workflow generale e garantendo così risposte più veloci e flessibili alle richieste del mercato.

A.O.: A macchina realizzata, quanto vale la ricerca, la formazione e la conoscenza sul campo?

Randieri: La meccatronica e i temi a essa collegati rappresentano un importante fattore di competitività per le aziende. Ciò significa anche sviluppare prodotti sempre più guidati dalle esigenze specifiche dei clienti, che siano al tempo stesso sempre più affidabili e supportati da servizi sofisticati e innovativi. La massima valorizzazione di una macchina meccatronica si ottiene quando questa viene utilizzata sfruttando appieno tutte le sue potenzialità. Per ottenere ciò sono richieste figure professionali con un profilo spiccatamente interdisciplinare e sistemistico, in grado cioè di dialogare con specialisti appartenenti ad aree tecnologiche differenti e quindi di integrare le competenze dei diversi settori applicativi in una visione sistemistica del processo di progettazione, integrazione e funzionamento. Purtroppo queste figure professionali sono difficili da trovare e ciò implica una costante formazione da condurre all’interno dell’azienda per garantire ai clienti il miglior supporto che scaturisce dalla massima conoscenza sul campo. Ovviamente i costi di tale formazione non sono indifferenti e rappresentano un investimento che va ammortizzato negli anni sicuramente ricompensato dal risultato finale che prevede la progettazione, realizzazione e messa in opera di una macchina moderna che sino a qualche anno fa era impensabile poter realizzare.

Porta: L’approccio meccatronico permette di raggiungere vantaggi rilevanti in termini di time to market dei nuovi sviluppi e di conversione di specifiche e caratteristiche tecniche ai fini dell’adozione dei prodotti finiti in mercati geograficamente distinti. Tutto ciò implica un peso notevole di tutte quelle attività che potremmo in modo semplicistico definire R&S. Essere attori competitivi in una pluralità di mercati geograficamente e tecnologicamente diversificati richiede infatti la capacita di sviluppare processi di standardizzazione legati ai prodotti facendo leva tanto sull’organizzazione e su nuovi modelli di business quanto su una forte strategia di R&S. Inoltre e fondamentale essere in grado di comprendere in modo preciso i processi del cliente e analizzarli al fine di sviluppare ed ottimizzare continuamente le soluzioni.

A.O.: La meccatronica ‘integra’ automazione, meccanica, elettronica, informatica. Come sarà tra 10 anni?

Cristini: In futuro all’interno delle aziende produttrici verrà adottata sempre più la metodologia progettuale secondo criteri propri della concurrent engineering, un insieme organico di metodologie, tecniche e strumenti che consente un approccio alla progettazione integrata di un prodotto e del relativo processo produttivo. Tale approccio permette di ridurre drasticamente i tempi di sviluppo e i costi connessi, consente inoltre maggiore flessibilità alla progettazione e alla produzione, oltre che una migliore qualità dei prodotti. Tra qualche anno, infatti, verrà realizzato comunemente quanto oggi e ancora una sfida: una reale modifica di impostazione del processo di progettazione. Grazie all’utilizzo di sistemi intuitivi si potrà valutare fin dalle prime fasi del progetto la compatibilità delle soluzioni immaginate con il rispetto dei vincoli tecnologici, funzionali ed economici. Inoltre, la modularità e la standardizzazione a livello di sistemi e di piattaforme di sviluppo permetteranno l’integrazione di questi passaggi lungo l’intera filiera. Il futuro scenario creerà una domanda crescente di soluzioni intelligenti: macchine in linea che interagiscono grazie a controllori ad alto livello e sistemi di supervisione, che possono richiedere ampliamenti e nuove funzionalità. Nella fase di trasformazione dei processi, macchine di nuova installazione coesisteranno con macchine già in funzione con controlli e software meno recenti. Grazie a infrastrutture IT adeguate e flessibili potranno coesistere e interagire con espansioni e nuove funzionalità. Oltre a ciò, la gestione dei dati di produzione sarà sempre più cruciale nella gestione del workflow di un’azienda moderna. Dallo sviluppo all’acquisizione di ordini, attraverso la produzione e la vendita: solo la completa panoramica di tutti i processi produttivi offre la necessaria trasparenza per riconoscere i potenziali di ottimizzazione e di miglioramento continuo, pre-requisito per il cosiddetto ‘lean and efficient manufacturing’. Dal punto di vista delle scelte produttive e della relativa versatilità, sarà possibile per il consumatore finale, esercitando in modo interconnesso la propria scelta di acquisto, generare azioni immediatamente recepite a livello di personalizzazione del prodotto e di adattamenti della linea produttiva. Il controllo contestuale dell’efficienza funzionale ed energetica, inoltre, renderà evidente e cosciente il consumo e l’impatto di ogni scelta in termini di prestazioni e consumo

Randieri: La meccatronica di per se rappresenta uno stadio naturale del processo evolutivo della progettazione ingegneristica e della conseguente evoluzione dei sistemi di movimentazione. Essendo una materia di tipo interdisciplinare, in cui si fondono le conoscenze proprie dei settori meccanico, elettrico, elettronico e informatico, la meccatronica nel prossimo futuro permetterà di affrontare in modo sempre più organico le problematiche relative alla progettazione di sistemi complessi e fortemente integrati (quali robot, macchine utensili, dispositivi servocomandi per autoveicoli, aerei, etc.). Sono convinto che la meccatronica tra dieci anni avrà fatto un enorme salto di qualità grazie alla sempre più concreta applicazione delle tecniche di modellazione basate sugli algoritmi di intelligenza artificiale che permetteranno di progettare i cosiddetti ‘Sensori Virtuali’ che rappresenteranno il futuro della meccatronica stessa. L’idea e quella di eliminare i sensori fisici della macchina per sfruttare la matematica e la teoria dei controlli per ottenere sempre più informazioni. Grazie a questa rivoluzionaria idea, in teoria, non sarà più necessario inserire ulteriori encoder esterni, sensori di coppia o sensori di forza, che si possono usurare nel tempo. Basterà partire da grandezze disponibili per estrapolare quelle difficilmente misurabili a partire dal modello matematico del sistema ottenuto mediante la simulazione al computer di algoritmi neurali o basati sulla fuzzy logic. Tutto questo consentirà la realizzazione della relativa movimentazione controllata senza sovradimensionare né la struttura meccanica né i componenti, al fine di rendere il sistema economicamente più conveniente e robusto. Inoltre ciò permetterà di ottenere migliori prestazioni funzionali associati a minori costi di gestione e manutenzione, rendendo nel contempo più semplice per gli utenti il controllo e la diagnostica dei processi che di contro diverranno sempre più complessi.

Porta: L’attuale tendenza vede una sempre maggiore commistione tra tecnologie di automazione e ICT. Primo e più evidente risultato di questa situazione e il proliferare in ambito automazione di componenti intelligenti, indispensabili allo sviluppo dell’IoT. Per farsi un’idea dell’importanza di questa tendenza, basti pensare che e proprio dalle tecnologie ICT che negli ultimi 15 anni e scaturito circa il 50% della crescita produttiva registrata in Europa e oltre l’80% delle innovazioni tecnologiche più rilevanti. Sulla scia di questo trend, si stima che entro il 2050 saranno oltre 50 miliardi gli oggetti intelligenti di utilizzo quotidiano. Tutto ciò sta già portando importanti evoluzioni sia in ambito IT, con il cosiddetto fenomeno dei Big Data, sia in ambito automazione, con lo sviluppo di nuove tecnologie e sistemi di gestione. Basti pensare ad esempio alle Rfid-Tag e ai sistemi di elaborazione digitale per i prodotti con componenti attivi, in grado di influire sulle pratiche di engineering e produzione rendendole più flessibili. Ma in questo senso assistiamo anche al sempre più massiccio sviluppo di app e strumenti di diagnostica dei cicli produttivi, oltre che alla nascita di nuovi sistemi di comando a distanza basati sull’azionamento vocale e/o mimico in grado di rendere più friendly e immediate le attività dell’operatore, o ancora a meccanismi di security e controllo accessi basati sul riconoscimento di parametri biometrici evoluti. E naturale dunque pensare che in futuro saranno sempre più fluidi i confini tra le diverse discipline ‘tradizionali’. Il risultato sarà lo sviluppo di sistemi di produzione più intelligenti e user-friendly, in cui la componente tradizionalmente definita come ‘tecnologia ICT’ avrà un ruolo abilitante e una pervasività capillare.

A.O.: Chi potranno essere i principali player del futuro? Quale ‘quid’ dovranno avere per primeggiare sul mercato?

Randieri: I maggiori player del futuro saranno coloro che riusciranno a massimizzare la fondamentale capacita di collaborare tra diverse aziende e il mondo della ricerca, attraendo talenti dotati di competenze nuove nonché investimenti per favorire la nascita di nuove imprese. Faranno la differenza le aziende che riusciranno a soddisfare due più grandi aspettative del mercato meccatronico ovvero la sensoristica e la progressiva unione del mondo consumer con quello industriale. In realtà la seconda aspettativa e determinata dai continui progressi della prima poichè già oggi la sensoristica si sta estendendo su tutti i prodotti tra cui quelli più piccoli e a basso costo utilizzati per raccogliere informazioni sul campo permettendo di trasmetterle e di riceverle dagli altri livelli della catena con il risultato di una continua ottimizzazione. Sino a qualche tempo fa il mondo industriale era rimasto un po’ indietro rispetto al mondo consumer sempre più caratterizzato da strumenti tecnologicamente avanzati e smart come ad esempio gli smartphone e i tablet e così via. Oggi prendiamo sempre più coscienza del fatto che queste tecnologie avrebbero un impatto significativo se introdotte adeguatamente anche a livello industriale.

Porta: Lo sviluppo della meccatronica coinvolge tanto le singole figure professionali, ad esempio con lo sviluppo di appositi curricola formativi, quanto le aziende nel loro complesso. Sono sempre piu numerose, infatti, le organizzazioni che percepiscono la necessita di mutare il focus della loro politica di mercato, passando da proposte basate sull’offerta di prodotto a proposte basate sull’offerta di valore. Ovviamente, anche questo passaggio richiede le corrette competenze per poter venire gestito in modo efficace. In particolare, sono diversi i casi di aziende che, tradizionalmente estranee alle tecnologie ICT, si trovano ora nella condizione di dover integrare tali competenze nella propria proposta e di dover apprendere come interfacciarsi con il mercato e trasferire in modo efficace e corretto la parte di valore aggiunto della propria proposta derivante dalle tecnologie informatiche. In tal senso, a fare la differenza in futuro sarà sempre più la capacita di comprendere con precisione i processi produttivi dei clienti, per offrire soluzioni standardizzate che al tempo stesso si integrino al meglio all’interno dei vari flussi di lavorazione.

A.O.: A quali normative deve sottostare la ‘meccatronica’?

Randieri: La meccatronica copre campi d’applicazione cosi vasti che di fatto non e possibile prevedere un’unica normativa che possa regolamentarli tutti assieme. Ogni applicazione dovrà essere regolamentata con norme ad hoc. Nel caso nostro essendo produttori di droni industriali abbiamo di recente assistito alla regolamentazione dell’utilizzo dei medesimi da parte dell’Enac che ne ha fissato in modo scrupoloso le varie direttive d’impiego. Altre regolamentazioni nasceranno man mano che se ne presenterà l’esigenza. Un esempio sarà quello della regolamentazione della BioMeccatronica che e una branca comune alla bionica e alla meccatronica che tra i vari obiettivi ha quello di riprodurre con tecnologie cibernetiche le funzioni motorie degli esseri viventi tra cui l’essere umano.

A.O.: Tenendo in considerazione come è cambiato il mercato negli ultimi 10 anni, come sono cambiati, di conseguenza, i problemi legali che affliggono le società del settore? E come è cambiato l’approccio da parte dell’azienda agli stessi?

Randieri: Considerando l’evoluzione che il mercato ha subito negli ultimi dieci anni in azienda abbiamo assistito a un progressivo spostamento dei problemi legali tipici delle responsabilità della progettazione a quelli della sicurezza informatica. Tutto ciò e iniziato con il diffondersi delle applicazioni industriali basate sul cloud computing. Con l’avvento di queste nuove tecnologie bisogna partire dal presupposto che la sicurezza aziendale non e più affrontabile seguendo una logica di prodotto da acquistare e installare localmente. Rappresenta, in teoria, un servizio da personalizzare in una logica di processo, in accordo con le strategie e gli specifici obiettivi di business. Di fatto ancora oggi gli aspetti legali che le aziende guardano con maggior sospetto sono per lo più connessi al possesso, alla sicurezza e alla protezione del dato. Altro tema molto importante che scaturisce dalla trasversalità della meccatronica unitamente al concetto di Industry 4.0 e quello che scaturisce dalla nascita di nuovi modelli di business legati a nuovi modelli di cooperazione che rappresentano una sfida reale per le parti coinvolte. Problemi legali e questioni di proprietà intellettuale stanno diventando sempre più preponderanti. Se poi mettiamo di mezzo anche il nuovo concetto di automation open source risulta chiaro che non e facile districarsi all’interno di tutte queste nuove tematiche legali sino ad ora mai affrontate tutte assieme e in un unico contesto, quello meccatronico.

A.O.: Quanto è importante regolamentare contrattualmente le questioni aziendali? Vi è mai capitato che problemi emersi avrebbero potuto essere risolti in anticipo se fossero stati meglio regolati contrattualmente? Ha qualche caso pratico da raccontare?

Randieri: Quando parliamo di questioni aziendali e possibile ricondurli quasi sempre a un aspetto molto importante, spesse volte non considerato appieno dai vari manager, quello della ‘Business Ethics’ o etica d’impresa. Ovvero, lo studio di come le aziende affrontano il problema etico mentre cercano di perseguire i loro equilibri. Spesso l’analisi del rapporto tra l’etica e l’azione dell’impresa e riconducibile alla tematica del rispetto delle leggi vigenti. Si pensi ad esempio alle leggi a tutela dell’ambiente e dei lavoratori. Il problema nasce quando la legge non e ancora giunta a regolamentare determinate questioni che possono porre delle criticità nel piano etico per cui i vari manager si trovano nella situazione di non avere una ‘guida’ giuridica, ma solamente una di tipo ‘morale’. Ciò capita in molti settori innovativi tra cui alcune branche della meccatronica, come la BioMeccatronica, o come e capitato in passato con l’utilizzo di droni senza alcuna regolamentazione che ha tardato a essere stata elaborata.

A.O.: Oggi le nostre aziende si scontrano con una serie di problematiche che si sono acuite nel corso degli ultimi 20 anni. Una concorrenza sempre più agguerrita, un mercato globale, la difficoltà nell’ottenere il credito da parte degli istituti di credito da una parte e la ancora maggiore difficoltà nel recupero dei crediti insoluti. Se dovesse in base alla sua esperienza, riassumere dei consigli pratici per gli imprenditori del nostro settore quali sarebbero le sue indicazioni?

Cristiano Cominotto: La domanda è estremamente articolate da ampia, cercherò di fornire una risposta quanto più breve che tocchi pero tutti gli argomenti. Concorrenza nazionale e internazionale: sono davvero sorpreso, lo dico in tono non polemico ma collaborativo e contributivo, di vedere come tante aziende, neppure quelle di primo pelo, sottovalutino la regolamentazione contrattuale. Si tende a sottovalutare i problemi e considerare che il peggio non possa accadere. Ogni azienda in genere ha un pacchetto clienti che costituisce il totale del fatturato. Questo fatturato e diviso per una buona percentuale da una serie di clienti piccoli, e per un’altra percentuale che spesso arriva anche il 50% da pochi clienti grossi. Nella mia esperienza soprattutto nell’ultimo periodo questi grossi clienti con le quali le aziende hanno rapporti spesso ultradecennale, per cambiamenti di management o per l’impatto della crisi, non si fanno alcun problema a risolvere i contratti. E quindi importante regolamentare subito bene ogni aspetto contrattuale con i clienti, e in particolare con i grossi clienti ed evitare per quanto possibile di perdere un cliente per contestazioni o perchè le clausole di rinnovo non sono ben chiarite. E evidente che una clausola di rinnovo non può farti con certezza mantenere il cliente, ma può costituire un cuscinetto economico di salvezza. Anche per quanto riguarda il diritto d’autore, il diritto del lavoro, la privacy, la sicurezza e necessario regolamentare precisamente ogni aspetto del lavoro. Come ho avuto modo di illustrare precedentemente anche nel corso della conferenza che si e tenuta in Machine Automation, per esperienza chi e abituato a non regolamentare come si deve suoi rapporti, normalmente non regolamenta anche tutti gli altri settori dell’azienda, e quindi difficilmente crescerà.

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Tavola Rotonda pubblicata su Automazione Oggi N. 388 – Marzo 2016 – Anno 32

AutomazioneOggiÈ il mensile dedicato al mondo dell’automazione industriale e delle relative tecnologie. Oltre a fornire rigorose e dettagliate informazioni su prodotti hardware e software, componenti, applicazioni, Automazione Oggi segue da vicino il mercato con inchieste, analisi e tavole rotonde. Propone a scadenze regolari l’appuntamento con le “Guide”, i supplementi monotematici di approfondimento settoriale dell’offerta disponibile sul mercato industriale italiano. L’inserto “e-@utomation”, dedicato all’integrazione tra impresa e produzione, completa la copertura del target di riferimento offrendo una panoramica sulle più innovative tecnologie e metodologie di gestione integrata dei processi aziendali. Automazione Oggi si rivolge soprattutto alla direzione tecnica aziendale, ai progettisti, ai system integrator, ai costruttori e agli utilizzatori di macchine e impianti automatici, ai direttori e ai tecnici di produzione, I.T. manager e responsabili controllo qualità operanti nei vari settori manifatturieri. Distribuita in abbonamento e mailing list.

 

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